La “Pace” di Ciccio
La Pace di Ciccio @ Antonio Castronuovo, 26 marzo 2024 Alla metà del Settecento le corti europee erano in fermento: l’arciduchessa Marianna d’Austria, sorella dell’imperatrice Maria Teresa, si prestava alle nozze col principe Carlo Alessandro di Lorena: l’augusto imeneo sarebbe stato celebrato a Vienna il 7 gennaio 1744, e quel giorno era da festeggiare anche nelle sedi più periferiche del dominio austriaco. Ad esempio a Rimini, che...
Bianco Natale 2023/Tutte le parole dell’Opera: Giovanni Tarasconi, Il verbo dell’Opera
Tutte le parole dell’Opera: Giovanni Tarasconi, Il verbo dell’Opera, Bologna, Pendragon 2023 @ Antonio Castronuovo, 4 dicembre 2023 Chi conosce la maestosa storia del melodramma sa che sotto al fiume della musica scorrono tante parole. La loro importanza è stata diversamente valutata dai compositori: Verdi era categorico e pensava che la musica fosse ben più importante delle parole; Wagner al contrario riteneva che venissero prima le...
Le lettere di Topisio (sull’epistolario di Puccini)
Le lettere di Topisio (sull’epistolario di Puccini) @ Antonio Castronuovo, 28 dicembre 2023 Ogni buon melomane sodale sa bene che il piacere della musica non è solo quello – appunto – della musica: anche quello offerto dalla storia dell’arte dei suoni, dalla biografia dei grandi compositori, dall’evolversi del pensiero musicale. L’appagamento della musica è insomma sovrapponibile a quello erogato dalla curiosità intellettuale...
Acrostico diabolico
Acrostico diabolico @Antonio Castronuovo, 16 novembre 2023 Non solo Tartini e Paganini, tra i grandi virtuosi del violino. Capace di trarne sonorità e velocità diaboliche fu anche Arthur Saint-Léon, pseudonimo di Arthur Michel, figlio del mâitre à danser Léon Michel che, come pseudonimo, aveva scelto Michel Saint-Léon: un uso di famiglia, insomma. Nato nel 1821, Arthur fu – tra Germania, Belgio, Francia, Portogallo e Russia – febbrile...
I papiri di don Perosi
I papiri di don Perosi @ Antonio Castronuovo, 8 giugno 2023 Clamoroso fu il successo di Lorenzo Perosi che, a fine Ottocento, quando le scene italiane erano interamente occupate dall’Opera, cominciò a scrivere oratorî di fulmineo successo. Il fatto è che seppe combinare un genere sacro le cui radici affondavano nel melos gregoriano con un linguaggio melodrammatico di conio verista. Un’idea buona, che piacque, anche se non tutti videro...