Libri sotto l’albero… “Quel che affidiamo al Vento” di Laura Imai Messina

Libri sotto l’albero… “Quel che affidiamo al Vento” di Laura Imai Messina

@Cristina Dalla Corte, 19-12-2021

Esiste in Giappone un luogo che si chiama Bell Gardia, nei pressi della città costiera di Otsuchi, su una collina ventosa che domina l’Oceano Pacifico: qui c’è una cabina telefonica bianca con pannelli di vetro, un quaderno e un telefono nero collegato al nulla. Si chiama “Wind Phone”, il telefono del vento (Kaze no Denwa in giapponese).
Il suo custode e creatore, Itaru Sasaki, lo costruì nel 2010 quando perse suo cugino, per poter avere un luogo per continuare a parlare con lui. Negli anni successivi il terribile terremoto, lo tsunami e il crollo della centrale nucleare distrussero la cittadina e molte persone perdettero la vita nell’alluvione. Fu allora che Sasaki ricostruì la “cabina del vento” e concesse a tutti coloro che lo desideravano di usare il suo telefono.


In pochissimo tempo Bell Gardia divenne un luogo di pellegrinaggio per molte persone che volevano comunicare con i propri cari scomparsi.
Il libro che vi consiglio per questo Natale prende l’avvio proprio da qui, per raccontare non la morte, ma la rinascita.
Oltre al libro di Laura Imai Messina, su questo luogo magico sono stati realizzati un documentario della NHK dal titolo “Il telefono del vento – sussurri alle famiglie perdute -” e un film “The Phone of the Wind” diretto da Nobuhiro Suwa.
Sembra un paradosso indicare per Natale un libro che parla ai defunti, ma non lo è.
Troppo spesso la nostra vita si incaglia in ciò che non abbiamo detto, in ciò che avremmo voluto dire, nel rimpianto, nella ferita mai richiusa della perdita, nel cerchio che non si chiude mai e si muove in spirali ossessive. Proprio nel periodo natalizio, gli incontri con i famigliari, l’approssimarsi della fine di un anno, ci fanno sentire il bisogno di “chiudere dei cerchi”, di darci nuove opportunità. Bell Gardia rappresenta una meravigliosa occasione di dire, di raccontare, di chiedere, anche al nostro passato, anche a chi non c’è più, ciò che per pudore, per impossibilità, per mille situazioni diverse, non abbiamo detto.
Poetico e dolce, “Quel che affidiamo al vento” ci parla di rinascita e resilienza, buona lettura a tutti voi!

Laura Imai Messina, Quel che affidiamo al vento, Piemme Ed., 2020