Sulle note del silenzio “Dear Ludwig” mette a nudo la sua anima
Siamo entrati in casa Beethoven, in punta di piedi, nello spessore e nella grandezza di uno dei padri del classicismo musicale viennese.
Lo spettacolo teatrale “Dear Ludwig” grazie all’accurata e appassionata trasposizione drammaturgica di Nicola Costa dei diari ritrovati del grande compositore, ci dà il privilegio di un incontro eccezionale. La vita privata del musicista, accompagnata dalle sue melodie immortali, si dispiega sotto i nostri occhi curiosi e riverenti, mostrando le sue ferite e i suoi splendori, i suoi sentimenti più riposti, rivelati in un’intimità domestica per certi aspetti sorprendente. Siamo stati con l’uomo Beethoven, afflitto nel corpo e nell’anima, ma splendente nel suo incessante travaglio creativo. Nelle sue pieghe complesse, tra scatti d’ira e improvvise dolcezze, sbalzi di umore e pensieri profondi, scopriamo la sua profonda affezione per la madre, la sofferenza delle sue viscere e delle sue orecchie, l’amore per Teresa e per la patria, che girano come in una giostra sul perno della sua passione indomita per la musica, sorretta e corroborata da un talento di eccellenza, panacea di tutti i suoi mali.
Lo sforzo immaginativo e l’intensità espressiva cercata in un gesto, in un’intonazione della voce da Nicola Costa, autore del testo, regista e interprete nel difficile ruolo di Ludwig, affascinante nella sua personalità eccentrica e prorompente, fanno di questo spettacolo teatrale un’emozionante occasione di conoscenza e di condivisione della vita di un genio. In coesione sinergica gli altri interpreti.
Figura emblematica della musica classica, si impose a un musicista contemporaneo, Franco Battiato. Inesorabilmente attratto dalla sua vicenda umana ne aveva tratto “Musikanten”, un esoterico film del 2005, dove la figura del Maestro era affidata a Jodorowsky, che ne aveva ritagliato un ritratto scabro, ruvido, di un uomo collerico e disperato, alle prese con la paradossale sordità che lo colpì.
Nel “Dear Ludwig” di Costa, la presenza viva del suo corpo snello e vibrante, la veemenza dei gesti e del linguaggio, il commiato finale ci rendono partecipi di una testimonianza di forza e bellezza che non possono lasciare indifferenti, sia i protagonisti che gli spettatori. Un percorso univoco nell’anima del Nostro e nella nostra anima, nutrita da tanta esistenza.
DEAR LUDWIG
Testo e regia di Nicola Costa
Con Nicola Costa, Franco Colaiemma, Carmela Sanfilippo, Alice Sgroi, Giamnarco Arcadipane, Angelo Ariosto
Musiche di Ludwig Van Beethoven
Assistente alla regia Gabriele Pizzuto
Produzione Teatro del Canovaccio
Al Teatro del Canovaccio di Catania fino al 9 Dicembre