Una città vittima e carnefice. ‘Roma Caput Mundi’ di Giovanni Franci all’OFFOFF Theatre

Una città vittima e carnefice. ‘Roma Caput Mundi’ di Giovanni Franci all’OFFOFF Theatre

E’ una prima che va subito a segno, spiazzando il pubblico. Il direttore artistico dell’OFFOFF Theatre Silvano Spada ha scelto “Roma Caput Mundi”, un debutto nazionale che apre la seconda stagione dell’elegante e innovativo teatro di Via Giulia. Un testo scritto dal giovane Giovanni Franci, uno che le parole non le lascia andare, ma le ferma sui fogli immacolati delle proprie opere, sempre pregne di poesia e di una sacralità che sorprende il pubblico al termine dei suoi spettacoli. Come può un autore così giovane parlare di violenza con una tale delicatezzaCome possono due parole contrarie, sovrapporsi? Un’operazione complicata ma riuscita, già dallo scorso anno con “L’Effetto Che Fa” (pièce che parla dell’omicidio di Luca Varani), anche grazie all’interpretazione di tre attori under35Valerio Di Benedetto, Riccardo Pieretti Fabio Vasco, nuovamente insieme per “Roma Caput Mundi”.

La risposta, forse, sta proprio in quelle quattro lettere: Roma. Un filo conduttore di un progetto che la vede vittima carnefice dei propri figli. Così i personaggi Valerio, Riccardo Fabio, sono il frutto di una città che sa donarci e privarci di emozioni in egual misura. Uno spettacolo di denuncia contro un momento storico ed una situazione sociale che tocca nel profondo anche i più giovani, sempre più pericolosamente vicini a quell’estremo pensiero di una destra spietata che non si cura dei più deboli, dando luogo ad episodi di xenofobia, omofobia e puro odio. Al grido di “Italia agli Italiani, Roma ai Romani”, i violenti quadri dipinti da Franci, prendono forma nei luminosi giochi di luce curati da Umberto Fiore, alternati alle elaborazioni digitali di Marco Aquilanti.

Uno spettacolo che colpisce allo stomaco, delineando realtà figlie di una cronaca che assimiliamo giornalmente tra le pagine dei quotidiani. Un lungo applauso saluta la compagnia al termine della prima, lasciando spazio ad un ampio dibattito consumatosi nel club dell’OFFOFF.