Giovanna Caggegi, Colpo di scena, Fuori Asse editore

Giovanna Caggegi, Colpo di scena, Fuori Asse editore

@ Anna Di Mauro, 19 giugno 2025

Schegge saettanti nell’aere fosco di un cielo senza luna, baluginanti come le monachine nei camini o frammenti di stelle nel firmamento, le quattordici novelline di Giovanna Caggegi si inerpicano sugli erti sentieri della narrazione, qui breve come la vita di una farfalla; si depositano sulla pagina, piccole, discrete, eppure imperiose; ci solleticano, ci sorprendono, ci divertono, ci inquietano, ci punzecchiano, aprendosi come un ventaglio a soffiare il vento della vita, precaria e imprevedibilmente beffarda. I racconti che affiorano dall’arguta penna della scrittrice hanno radici nel mito di una terra stretta tra mare e fuoco, ma si ispirano alla realtà contemporanea, che si affaccia prepotente e a tratti struggente, disegnando un presente vivo e palpitante fitto di episodi epocali di storia contemporanea, come l’attacco alle Torri Gemelle o la guerra russo-ucraina, o di vibrante attualità, su cui si affacciano anche personalità che hanno incrociato il suo cammino di giornalista. Innervati da un andamento narrativo sapido e scorrevole, quasi a sfiorare la beffa di boccaccesca memoria, questi frammenti di vita, sparsi con mano esperta, rivelano un unicum che coniuga la realtà con la finzione, come nei particolarmente apprezzabili Polifemo, DNA, Il miracolo: il colpo di scena. Su questo carosello inarrestabile di teatrini plana il senso del narrare della Caggegi, che è stuzzicante intrattenimento e condivisione della vita, dove il fatidico trait d’union è dunque questo famoso colpo di scena, nomenclatura del linguaggio teatrale, maliziosamente annunciato nel titolo, che interrompe imprevedibilmente la direzione del racconto, rovesciando il destino dei protagonisti sia in positivo che in negativo, mentre tragedia e commedia, amabilmente a braccetto, ci regalano un sorriso di complicità. A far da affettuosa scenografia emergono i luoghi cari della scrittrice, una Sicilia che occhieggia con i suoi splendori e le sue miserie, i suoi colori sfavillanti, le sue luci e le sue ombre, saettando tra le sete e i velluti dei teatri, l’incanto delle isole Eolie, i paesi limitrofi di una Catania che appare e scompare, come il sole tra le nuvole.

Giovanna Caggegi

Con una cascata di piccole, ma nevralgiche storie, l’autrice scompone e ricompone il quadro dell’esistenza, lambito da un pizzico di humour e da una sotterranea dolcezza verso la sua terra e il suo tempo, culla di un immaginario che vuole vivere intensamente il presente, invitandoci al qui ed ora, che è tutto ciò che abbiamo in questo mondo all’insegna della precarietà. Lo stile della narrazione si connota per un voluto scivolare tra fraseggi accurati e una semplicità apparente, avvolgendo il lettore nella rete invisibile di una suspense su cui come un pesce fuor d’acqua egli febbrilmente annaspa, lasciandosi catturare dall’attesa di quel colpo di scena annunciato. Qui sono tanti, e tutti insieme diventano un vero e proprio bombardamento di note, una fanfara che la scrittrice padroneggia con disinvoltura, facendoci precipitare stupiti in un ammiccante variété di storie a sorpresa. Sorridiamo insieme del nostro comune e incerto cammino, mentre la pagina ci strizza l’occhio con battute di spirito e di apprezzabile autoironia, unico punto fermo della nostra traballante condizione esistenziale: una filosofia da gustare…a piccoli morsi.