Bianco Natale 2023/Grani di sabbia nell’ingranaggio della violenza, “Patria” di Fernando Aramburu

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Bianco Natale 2023/Grani di sabbia nell’ingranaggio della violenza, “Patria” di Fernando Aramburu, Guanda, 2017

@ Lisa Tropea, 11 dicembre 2023

A chi avesse voglia di avventurarsi in una lettura dal respiro ampio e dalla struttura complessa come un autentico romanzo ottocentesco europeo, anche se con una costruzione di punti di vista inevitabilmente contemporaneo, mi piace consigliare Patria di Fernando Aramburu. Non è un’ultima uscita, anzi, la prima pubblicazione in Italia è del 2017, ma si presta bene alle lunghe giornate festive e a una riflessione non banale sulle dinamiche familiari che tanto abitano il periodo natalizio; nelle oltre 600 pagine in cui si sviluppa non c’è un solo calo di tensione, perfetto antidoto per quando la palpebra tende a calare, anche solo per via degli eccessi alimentari delle feste. Si tratta della saga di due famiglie di amici, che abitano nello stesso paesino della provincia basca durante gli anni, non così lontani ma stranamente assopiti in angoli remotissimi della mia memoria, della lotta armata dell’ETA per l’indipendenza in Spagna.
Il Txato, padroncino di un’azienda di trasporti locale in fase di sviluppo, e Joxian, operaio in fonderia, sono i due capi famiglia, legati dalla passione per il ciclismo; a ruota, è il caso di dire, le loro mogli Bittori e Miren diventano amiche inseparabili e i figli crescono insieme, beneficiando dei regali che il Txato, con maggior disponibilità economica, dispensa ugualmente ai propri figli (Xabier e Nerea) e a quelli degli amici (Arantxa, Joxe Mari e Gorka). Seguiamo le vicende parallele di questi nove personaggi principali, tutti forniti della medesima dignità di approfondimento caratteriale, in un caleidoscopio di punti di vista diversi sulle stesse vicende vissute, in un racconto corale senza alcuna stonatura né squilibrio: assistiamo all’evoluzione della tematica indipendentista, mai sullo sfondo, non fosse che per la massiccia presenza nel lessico dei personaggi, da caratteristica identitaria comune e arricchente a ideologia politica che divide i personaggi in gradi di coinvolgimento e di perplessità diversi, senza che sorga mai un giudizio moralistico dell’autore ma lasciando affiorare una molteplicità di posizioni in cui però l’appartenenza alla lotta diventa, a un certo punto, elemento preponderante per il riconoscimento all’interno della comunità.

Esemplare da questo punto di vista è la vicenda di Gorka, figlio minore della più proletaria delle due famiglie, che, per evitare di doversi schierare come militante attivo nella rivoluzione, si ritrova a declinare il proprio talento come poeta nel senso dell’irredentismo letterario, che lo salverà dall’essere tacciato di poco impegno per la causa basca, comparato a quello di Joxe Mari, l’atletico fratello mediano che finisce in un attimo dagli slogan per Askatasuna (“libertà” in basco) alla lotta armata. Il Taxto invece finisce isolato, dopo aver rifiutato di sostenere economicamente l’ETA. E’ appassionante seguire l’inesorabile succedersi degli eventi che allontaneranno le due famiglie, fino a renderle nemiche, anche se con sfumature di gradazione diversa a seconda dei momenti e dell’adesione personale alla lotta indipendentista, che devia sempre più decisamente verso un terrorismo senza via d’uscita, rivolto anche verso gli stessi baschi moderati, accusati di tradimento. L’assassinio è l’evento traumatico che espone tutti alla fragilità e alla caducità non solo della vita ma anche delle relazioni. Ma con il dolore, il pensiero critico si insinua nelle teste di vittime e carnefici. E il pensiero, parafrasando Bruno Arpaia, è sempre un grano di sabbia nell’ingranaggio del potere ma anche della violenza.
Non a caso è da Arantxa, sorella maggiore del militante Joxe Mari, finita inceppata su una sedia a rotelle con le parole incastrate in un corpo che non risponde più bene ai comandi ma dal pensiero vivo e attento, che parte il movimento che potrebbe portare a cambiare le cose tra le due famiglie.
Patria è un romanzo profondamente europeo e interessantissimo, dal punto di vista sociale e anche da quello linguistico, con un uso originalissimo del discorso indiretto e del dialogo, sempre intessuti di punti di vista che si interscambiano e arricchiscono tra di loro.
Con l’augurio che questa o una qualche altra lettura ci facciano da pietra d’inciampo nel prevedibile trascorrere di questo periodo di feste.

Fernando Aramburu
Patria
Guanda, 2017

Author: Lisa Tropea

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