Margherite e salvaslip

@ Antonio Castronuovo (22-04-2020)

 

Stuart Kells, La biblioteca, Milano, Mondadori, 2018

È abbastanza comune, per i librai dell’usato e per i bibliotecari che ripongono libri prestati o che sfogliano antichi volumi, imbattersi tra le pagine in cose e rimasugli. È ad esempio comune trovare, allo stato di secche, una margherita o una foglia d’albero di quelle ampie e innervate; comune trovare una farfalla disseccata, come anche capelli e peli. Per non parlare dei più vari foglietti, dei biglietti di tram e treno, evidentemente usati a mo’ di segnalibri o semplicemente appoggiati tra le pagine.

Non solo: i libri sono scrigni degli oggetti più disparati. È descritto il ritrovamento di filo interdentale, carta igienica, francobolli, salvaslip. Tra i residui alimentari, sono state trovare bucce di banana, biscotti, fette di prosciutto e anche un uovo fritto, sebbene i residui più comuni siano le semplici macchie di pomodoro o ragù. In alcuni casi i reperti sono più impegnativi e alludono a una scena erotica svoltasi nei pressi del libro.

Stuart Kells addita il ritrovamento, in una biblioteca pubblica di Salt Lake City, di un paio di larghe mutande da uomo avvolte attorno a un volume. Interessante la notizia della presenza in un altro libro di un preservativo nuovo, poi scomparso e forse usato proprio da un dipendente di biblioteca. Singolare, intrigante sensazione di sorpresa dovette cogliere il bibliotecario del British Museum che trovò tra le pagine del manuale di Francos Grose A Guide to Health, Beauty, Riches, and Honour del 1783 alcuni preservativi di membrana animale e impacchettati con nastri di seta. In questo caso furono accolti nella collezione erotica: nessuno si sarebbe arrischiato di usarne anche uno solo.