Sangue per la libertà. ‘Fronte del porto’ alla Pergola di Firenze

Sangue per la libertà. ‘Fronte del porto’ alla Pergola di Firenze

@ Raffaella De Biasi (17-03-2020)

 

Firenze – Alessandro Gassmann supera ogni aspettativa lavorando su un capolavoro cinematografico, Fronte del porto di Elia Kazan, datato 1954. Nell’adattamento, mai così attuale, di Alessandro Gassmann la storia si snoda nel Porto di una Napoli degli anni ’80 perduta, invelenita e completamente soggiogata dalla Camorra. L’impianto scenico introduce un piccolo ma esaustivo quadro napoletano dentro alle tante pagine di un libro, che si aprono e si chiudono da una scena ad un’altra. La storia è viva sul palcoscenico, non solo in virtù delle immagini proiettate, ma anche con ciò che non è direttamente suggerito da queste ‘pagine’ virtuali.

La trama torbida e toccante prende vita sui ponti insani e movimentati e negli scali portuali; per l’attesa di un lavoro, per le partite a carte nel bar ritrovo dei camorristi, per le scommesse calcistiche o per i soprusi manovrati da Giggino il boss. C’è chi a questa omertà, a questa assurda ‘malavitosità’ non si arrende e nella sua lotta all’onestà perde la vita. Così Peppe, uno scaricatore di porto, viene buttato di sotto da un tetto, tradito proprio da uno dei suoi amici più stretti, Francesco Gargiulo, ex pugile prodigio ridotto a fare miserevoli lavoretti per aver truccato – a suo sfavore – una gara per ordine di don Giggino.

Erica, sorella di Peppe, non si arrende alla morte del fratello. Lei cerca, indaga e riesce a scoprire chi c’è dietro il lutto inesorabile della sua famiglia. Si innamora di Francesco – l’inconsapevole Giuda -, che la contraccambia. La paura oscura la sua mente e quella dei suoi compagni, anzi sembra quasi aver loro anestetizzato quella coscienza di una morte, che grida vendetta. Gli avvertimenti della Camorra contrapposti all’urlo di amore e giustizia di Erica conducono Francesco verso la strada della redenzione. Vince la voce di Don Bartolomeo, parroco della loro chiesa, che inizialmente pareva da un lato codardo dall’altro maleducato. Vince la giustizia, la dignità, l’amore e perde l’ignoranza.

Il testo recitato in un napoletano orecchiabile e realistico lascia percepire più profondamente l’odore del sangue e del sudore mescolato alle fetide esalazioni del porto. La scelta di Gassmann di smarcarsi dal film originale ambientando la storia nella Napoli degli anni ‘80, avvicina il testo alla contemporaneità, svegliando prepotentemente le nostre coscienze.

Fronte del porto

di Budd Schulberg

Alessandro Gassmann

traduzione e adattamento Enrico Ianniello

Con Daniele Russo

e con Emanuele Maria Basso, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice

costumi Mariano Tufano

luci Marco Palmieri

videografie Marco Schiavoni

musiche Pivio e Aldo De Scalzi

sound designer Alessio Foglia

aiuto regia Emanuele Maria Basso

uno spettacolo di Alessandro Gassmann

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

foto di scena Mario Spada