In punta di… pennarello con Alvalenti nel suo magic moment in scena al Teatro del Canovaccio di Catania

In punta di… pennarello con Alvalenti nel suo magic moment in scena al Teatro del Canovaccio di Catania

CATANIA – In sala divertenti sagome di spettatori poggiano sulle rare poltrone vuote. Lui, l’artista, se lo porta sempre dietro il suo pubblico, dice. Davanti a un grande cavalletto su cui scorrono i fogli, manovrato dallo stesso autore, sul filo di una garbata comicità, non scevra da spunti di riflessione, il disegnatore di Zelig, in diretta sotto i riflettori del palco, costruisce le sue imprevedibili vignette, sotto gli occhi divertiti degli spettatori, invitati anche a partecipare disegnando o tracciando il loro nome sul foglio. Sull’esile traccia, improvvisando, l’abile disegnatore ricama il suo mondo, sorprendendoci con le imprevedibili evoluzioni del tratto o della parola vergati sul foglio.

Dopo l’interessante e surreale “Graficosmiche” presentato lo scorso anno, a grande richiesta Alessandro Valenti, in arte Alvalenti, ritorna al Canovaccio con “Il meglio di Alvalenti…(deve ancora venire)” per offrirci un’altra occasione di insolito divertimento. La leggerezza, l’abilità esecutiva in diretta, il tono semiserio con cui il nostro valente disegnatore esplora il cosmo con i suoi pennarelli, con temi variegati e scomposti, su cui domina sempre l’amore, visto nelle sue buffamente erotiche espressioni, sono gli ingredienti di questa ultima performance, dove l’autoironia e il sens of humour rendono gradevole e scorrevole questo intelligente spettacolo di intrattenimento.

L’arte nella sua potenza trasformatrice qui viene sciorinata attraverso il disegno, con semplicità apparente, creando realtà in perenne trasformazione, popolate dalla bellezza della natura nelle sue svariate e confluenti forme animali e vegetali, compresi gli umani, visti sempre con una punta di comicità, ma a volte sfiorando la poesia. Il pregio di questo progetto è offrire l’insolito spettacolo di una creazione in diretta, scardinando l’aura sacra dell’artista che solitamente, mentre esegue la sua opera, diventa dio creatore, con tutti i risvolti possibili. Pensiamo per esempio alle perfomance di Dalì, plurifotografate e cinematografate, in un contesto dove l’esibizonismo del grande artista diventa occasione di visibilità e di consacrazione. Questo target impedisce l’avvicinamento del fruitore rendendo l’arte qualcosa di irraggiungibile. Nel dare spazio al gesto creativo in un’atmosfera colloquiale Alvalenti propone invece un modo apprezzabile per renderci complici dell’arte, rendendola naturale e necessaria nonché accessibile nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua finalità.

IL MEGLIO DI ALVALENTI (…deve ancora venire)

Spettacolo di improvvisazione grafico- teatrale.

Con Alvalenti

Messa in scena Eliana Esposito

Produzione Teatro del Canovaccio

Al Teatro del Canovaccio di Catania