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Donne spezzate in un coinvolgente noir alla Sala Magma di Catania

Donne spezzate in un coinvolgente noir alla Sala Magma di Catania

Novità assoluta di Maria Barbagallo, “Nascosta dentro una corteccia d’albero” spettacolo ospitato nella storica Sala Magma di Catania è un noir che si impone per l’equilibrio tra il bel testo, finalista Premio Donne e Teatro 2017, 2° classificato Premio Efesto 2017, la regia equilibrata, senza sbavature, l’efficacia di un’interpretazione asciutta, straniata, gli interventi video ad hoc, la sinergia che snocciola in una serie di quadri in successione una storia terribile, dalla suspence a doppio binario, con esiti imprevedibili. Sullo sfondo le suggestiva atmosfere dell’America di Eugene O’Neill e Tennesse Williams. Due donne, madre e figlia, legate da un amore esclusivo e da un terribile segreto, covano la loro povera, solitaria vita in una misera, maleodorante casa immersa in un paesaggio degradato, dominato da una grande quercia.

Il padre è assente. L’incontro di Amelia, l’intensa Maria Grazia Cavallaro, con un misterioso uomo, l’algido ed efficace Luciano Leotta, tende l’arco della paura della madre (l’incalzante, incisiva Maria Barbagallo), in apprensione per la felicità di Amelia che si è innamorata del misterioso uomo che tuttavia sparisce per mesi interi per poi ritornare all’improvviso. La corda tesa di questo rapporto a tre si spezzerà sul filo di un tragico passato che ritorna, racchiuso simbolicamente nella corteccia dell’albero dentro cui si era rifugiata l’allora giovanissima Amelia, ferita, contusa e sotto shock a seguito di una sconvolgente esperienza. Ispirato a un truce episodio di cronaca nera del 2010, il macabro ritrovamento in un bosco del corpo di Adele Mazza, barbaramente trucidata e fatta a pezzi, il dramma si articola su piccoli step dalla suspence crescente, condotti con mano sicura verso il sorprendente, raccapricciante epilogo.

Maria Barbagallo ha già dato prova delle sue doti drammaturgiche nel 2016 con ”Due come noi ad un giro di vite” da lei scritto e interpretato, affiancata da Fiorenza Barbagallo, per la regia di Silvio Salinari. Anche in quella pièce il suo talento si coglie, sul filo di un’inquietudine angosciante dagli esiti inaspettati, nella storia tra due anziane sorelle ex attrici, unite da un rapporto esclusivo. Infine, con “Ultimo paradiso” è finalista al Premio Donne e Teatro nel 2018. I suoi personaggi sono donne devastate dalla solitudine e da una vita grama e scarna, unite da legami malati, funestate dal passato che ritorna, malinconicamente tragiche nelle loro variegate sfaccettature, fantasmi di un mondo interiore senza speranza, che si svela con dignitosa fierezza e coraggio, non senza un palpito di tenerezza. Una miscela che apre scenari che ci riportano a ”Volver” di Almodovar o all’indimenticato “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” di Avnet. In questi film la solidarietà femminile si dispiega in una direzione insolita, dove il lecito è spostato in angoli infrequentati, dove la violenta sete di giustizia dell’universo femminile, a fronte della brutalità maschile, trova un canale di gronda inconsueto, feroce e simbolico. L’attenzione della Barbagallo alle zone d’ombra della nostra esistenza ci porta con sensibilità muliebre nei meandri oscuri della mente umana, cercando un riscatto che solo il sentimento può dare. Da queste oscurità emerge l’accostamento della quercia al profilo di un albero da cui tutto è cominciato. Il bene e il male hanno confini sottili… E’ sempre affascinante esplorarne lo spessore.

NASCOSTA DENTRO UNA CORTECCIA D’ALBERO

Testo e regia di Maria Barbagallo

Con Maria Barbagallo, Maria Grazia Cavallaro, Luciano Leotta

Commento musicale a cura di Maria Barbagallo

Assistente alla regia: Manal Hamam

Video di Tamara Hamam

Collaborazioni di Salvo Nicotra

Alla sala Magma replica Domenica 27 Gennaio