Tra musica e canto si racconta quella storia che pesa come un macigno. “Ogni storia ha la sua musica” al Centro ZO di Catania

Tra musica e canto si racconta quella storia che pesa come un macigno. “Ogni storia ha la sua musica” al Centro ZO di Catania

Sull’orrore della Shoah, nella giornata della memoria, scende come un velo la delicata tragedia di “Ogni storia ha la sua musica”, opera finalista al concorso europeo di drammaturgia, Premio Tragos, nel 2014, scritta, diretta e interpretata da Savi Manna, drammaturgo, regista e attore catanese. Un lavoro durato quattro anni, nato dall’ossessività di questo pensiero nell’autore.

Atmosfera onirica e inquietante all’ombra dell’olocausto. Luci sommesse, musica, “presenze” evanescenti. L’ originale performance vede in scena trenta elementi.

Un imponente numero di interpreti tra coro, attori, cantante, musicista. Una folla in palco che evoca in proporzione il numero raccapricciante di vittime della Shoah. A terra recipienti di metallo colmi d’acqua evocano le allucinanti atmosfere dei campi di sterminio. Si può lavare questa sozzura con così poca acqua?

Tre storie. Due donne, nascoste in un gigantesco armadio vedono animarsi al suono di uno struggente violoncello misteriosi fantasmi. Si riveleranno vittime della persecuzione razziale nazista. In preda a spasmi mortiferi raccontano il loro dramma, accompagnati da un coro e dalla musica del violoncello. Un campione di ciclismo, un professore, una scrittrice. Testimoni mute, le due donne nell’armadio incarnano il nostro ammutolirci davanti a questo dolore. Solo il canto e il silenzio possono trovare spazio in una storia che ci corrode e disonora. Non ci sono e non ci possono essere parole adeguate allo scempio che si è fatto e si fa della dignità umana nel genocidio. Il canto purificatore sale a lenire tanto dolore, sublimandolo.

Con Savi Manna, integerrimo professore dal vago accento siculo, colto nello sdegno per un regime in preda alla follia, in scena Turi Motta, sensibile interprete della dolente storia di un campione di ciclismo, che suggestiona e infonde una partecipe pietà gentile. La forza del canto esplode nell’ultima storia dalla voce del mezzosoprano Antonella Guida, toccando le corde di un’emozione sottesa.

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OGNI STORIA HA LA SUA MUSICA

Testo e regia di Savi Manna

Con Savi Manna, Turi Motta

Il mezzosoprano Antonella Guida

Il violoncellista Enrico Sorbello

Il Coro nazionale protestante Note di Pace dretto da Angela Lorusso

Produzione Santo Maccarrone con il sostegno di Leggende Metropolitane

Per Rassegna Altrescene di Zo

Al Centro Culture contemporanee ZO di Catania