Anna DI MAURO – Dietro le quinte. Il ruolo dei costumi ne “L’amante burlato”

 

Saggistica breve


 

DIETRO LE QUINTE

Il ruolo dei costumi ne “L’Amante burlato” di Paolo Altieri al Teatro Sangiorgi di Catania


 

 

 

 

 

 

 

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Chiuso il sipario che cosa rimane di uno spettacolo? L’eco delle voci… della musica… delle immagini che, come un sogno, scorrono davanti agli occhi della mente, del sogno che ci è apparso dinnanzi e che custodiremo come prezioso bagaglio dell’anima e …i costumi. La realtà materica e inquietante per l’assenza del personaggio ci affascina e turba al tempo stesso. “Io sono qui” sembra dire il costume vuoto, ma pronto ad essere nuovamente riempito, indossato, adagiato sullo stesso corpo o su altri, ma sempre fedele a se stesso, alla sua identità.

Con questo sguardo sottilmente indagatore ci accostiamo ai segreti della costumistica di “L’Amante burlato”, di Rosy Bellomia, appassionata responsabile di questa significativa parte dello spettacolo che in prima mondiale ha finalmente preso vita, grazie alla meritoria iniziativa di Giovanni Grasso, docente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Bellini di Catania.

Il recupero della partitura completa dell’unica opera pervenutaci prodotta in Sicilia nel XVIII secolo ha indotto il musicista a farsi carico della sua rappresentazione. A lui dobbiamo l’adattamento e la regia di questo Intermezzo a quattro voci, tratto da La Pelarina (colei che pela) attribuito a Goldoni e musicato da Paolo Altieri, musicista napoletano, misteriosamente approdato e divenuto Maestro di Cappella in quel di Noto, rifondata dopo il terribile terremoto del 1693. La rivalutazione del suo trascurato operato è oggi in atto e questa mise en scène ne è la prova.

L’esecuzione dell’operina affidata agli allievi dell’Istituto è ben più che un saggio di laboratorio, per l’accuratezza della messinscena e la perizia degli interpreti, ma anche per l’attenzione e il risalto dato ai costumi; un notevole contributo alla riuscita dell’apprezzato spettacolo.

Sicuramente l’ambientazione settecentesca ha dato il giusto risalto a un genere che, già di per sé interessante, diviene realtà viva e presente, magicamente evocato dai begli abiti, curati nella foggia e nei dettagli, nella ricchezza e varietà dei colori in voga a quel tempo, ampiamente utilizzati per abbellire una scenografia volutamente scarna, nella identificazione del carattere dei personaggi, nell’armonia dell’insieme.

Questo consolidato tandem tra l’Atelier di Rosy Bellomia e l’Istituto Bellini, ormai da anni divenuto una preziosa consuetudine, appaga le reciproche esigenze.

Da una parte nella preziosa cornice musicale trovano il giusto riconoscimento i costumi, realizzati con tessuti naturali, dalla fattura accurata, perfetta imitazione delle fogge d’epoca, divenendo anche loro i protagonisti di una buffa vicenda che vede la giovane, abbellita con abiti eleganti, per attirare il gonzo; mentre la madre, più rozza e volgare, opportunamente agghindata, deve risultare pacchiana; il vecchio pretendente, apparirà trasandato e reso buffo da donneschi travestimenti; in contrapposizione l’innamorato sarà elegante nell’azzurra redingote, onde sfoggiare la sua avvenenza. Dall’altra parte la pregevole esecuzione a cura dell’Istituto Musicale Bellini riceve stile e beltà da quel mondo lezioso e variopinto.

Così il raro Intermezzo di Goldoni-Altieri prende forma e sostanza, deliziando il pubblico e conducendolo laddove era nato, in quel Settecento ricco di fermenti nuovi, dove la borghesia economicamente emergente si affacciava alla storia, prendendo il posto di una nobiltà ridotta a stereotipi, ridicolizzata, condannata a un inesorabile, malinconico, irreversibile declino.

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L’amante burlato

di Paolo Altieri

Tratto da “ La Cantatrice” ossia “ La Pelarina” di Carlo Goldoni

Edizione critica di Salvatore Carchiolo

Adattamento e Regia di Giovanni Grasso

Costumi di Rosy Bellomia

Trucco e parrucche di Studio 3 – Alfredo Danese

Produzione – Teatro Massimo Bellini di Catania- Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania

Con gli allievi dell’Istituto:

Margherita Aiello – Claudia Ceraulo – Graziano D’Urso – Ausilia Arrigo

e con

L’Orchestra Barocca dell’Istituto Bellini

Al Teatro Sangiorgi di Catania

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