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Anna DI MAURO- Il magico mondo di Escher (Catania, Palazzo della Cultura)

 

Mostre d’arte

 

 

 

IL MAGICO MONDO DI ESCHER

 

 

Al Palazzo della Cultura a Catania

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“Lo stupore è il sale della terra” amava dire Escher. Anche per Aristotele era la meraviglia  la spinta alla conoscenza.Sicuramente stupisce e affascina questa raccolta di  opere grafiche dalle insolite applicazioni,  esposte in una grande  mostra, per la prima volta in Sicilia,  dello straordinario incisore e disegnatore di mondi impossibili che è Maurits Cornelis Escher, il raffinato artista sui generis di origine olandese che con la sua originale e accattivante produzione si è imposto all’attenzione di un pubblico variegato, dallo scienziato all’uomo della strada, raggiungendo un elevato  indice di gradimento che lo colloca, pur nella sua nicchia di incisore, tra gli artisti più conosciuti e ammirati del XXI secolo.

La ricca  ed attesa esposizione, promossa dal Comune di Catania, prodotta e organizzata  da Arthemisia con la collaborazione della M.C. Escher Foundation, curata da Marco Bagagli e Federico Giudiceandrea, inaugurata a Marzo,verrà ospitata fino a Settembre presso il Palazzo Platamone.

Già fin dai primi giorni l’interesse per le opere di questo poliedrico e geniale autore ha spinto numerosi visitatori, estimatori, curiosi, ad ammirare i virtuosismi incisori del maestro in un allestimento che comprende una buona parte delle opere maggiori, nonché una presenza notevole  di inedite e suggestive incisioni la cui protagonista è la Sicilia.

Con i suoi pittoreschi paesini arroccati, i suoi magnifici paesaggi, l’isola lo incantò  durante il suo primo  viaggio  nella mitica terra della Magna Grecia, dove egli ritornerà tra il 1928 e il 1935. Da questa terra  e dai paesaggi italiani egli trasse ulteriori spunti e maturò altresì i suoi singolari lavori in bilico tra scienza e arte.

La  mostra, con oltre 200 opere complessive, divisa in 8 sezioni, propone  un excursus dalla formazione all’evoluzione  del suo percorso, ai suoi epigoni, fino alla Eschermania.

Dai maestri olandesi, tra cui De Mesquita che ebbe su di lui una notevole influenza, ai paesaggi siciliani, fino alle opere della maturità, influenzate dall’Alhambra di Granada, possiamo fnalmente  apprezzare dal vivo la complessa poliedricità delle sue celebri litografie, mezzetinte, tassellazioni.

Un itinerario accuratamente strutturato  guida il visitatore alla comprensione della sua originale e affascinante rielaborazione di concetti come l’autoreferenzialità, il moto perpetuo, il paradosso, sviluppati in  sorprendenti visioni geometrico-matematiche e giochi di prospettiva.

In questi ultimi il gioco illusorio di elementi bi-tridimensionali, accanto ad una  decisa componente surrealista, rende queste opere una affascinante riflessione sulla inattendibilità della percezione e sul mistero dell’esistenza. La realtà appare intraducibile, inafferrabile. L’infinito, la morte sono i contenuti dominanti di una visione del mondo che, attraverso la ripetitività ossessiva di elementi geometrici  ci cattura e sprofonda in un irresistibile sguardo all’inquietante rapporto tra poesia e magia, reale e visionario, con effetti  contrastanti e forme da cui nascono altre forme, come nella celebre “ Metamorfosi”.

L’Autoritratto, Pozzanghera,  Buccia, Mani che disegnano, Salita e discesa, Cielo e acqua, dove natura e scienza trovano una stupefacente sintesi, sono solo alcuni dei capolavori che si possono ammirare al Palazzo della Cultura, affiancati da un apparato didattico che culmina nelle visite guidate e nei laboratori dedicati ai bambini e alle scuole. Personale qualificato  guida i piccoli visitatori a gustare le opere dell’artista  per poi creare inerenti elaborazioni.

Un’occasione ghiotta per Catania, notevolmente assetata di cultura, che accoglie sempre  con entusiasmo le proposte culturali del territorio;  città  tormentata da laceranti contraddizioni, in

una Sicilia ancora spesso  vittima dell’oblio degli operatori culturali e dei politici più o meno di passaggio.

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“Escher”

Catania. Palazzo della Cultura.

 

M. C. Escher