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Anna DI MAURO- Due sorelle, un catafalco (“La casa della nonna” di N. Romeo. Teatro Ambasciatori, Catania)

 

Lo spettatore accorto

 

 

DUE SORELLE, UN CATAFALCO

La casa della nonna 2016

“La casa della nonna” di Nino Romeo di scena al Teatro Ambasciatori di Catania

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Scomodo, poetico, irridente, inesorabile, si snoda il dialogo a due voci femminili, con un intercalare maschile dai tratti cupi e quasi esilaranti. Scandito in quadri dall’intramontabile musica dei Beatles, ritorna a Catania “ La casa della nonna” di Nino Romeo, inossidabile pièce dai contorni al vetriolo, sul filo di una poetica ironia, cifra con cui Romeo firma tutti i suoi lavori con uno stile inconfondibile che urta seducendo e impone il silenzio.

Questo è teatro puro. Commedia familiare dai contorni vagamente mediterranei, con un guizzo di metropolitano che fa pensare all’atmosfera dei quadri di Hopper, disegnata dalle luci e dalla scena essenziale, l’operafa parte di una trilogia familiare, con Nubendi e Sorelle per legge. L’indagine sui rapporti familiari tra luci ed ombre, dramma e farsa, rimane uno dei temi privilegiati dal nostro autore, assurgendo a metafora dell’esistenza, dove Bene e Male convivono intrecciati e indistinguibili, aprendo la strada ad inquietudini e domande senza risposta.

Commedia di corpi e di destini divergenti scolpiti dal senso tragicomico della vita. Speculari e divergenti, le vite delle due protagoniste si aprono davanti alla morte rivelando sorprendenti retroscena. Alcove segrete, malattie, amori, aborti, sogni, fallimenti, verità nascoste.Due sorelle e una bara. Dentro la nonna. Un triangolo. Loro non si guardano. Siedono impettite davanti al feretro, affiorato lentamente dal buio del fondo, una a destra, l’altra a sinistra. Parlano, dettagli senza sconti, di escrementi, di piedi, di coiti della nonna su una sedia a rotelle dell’amante, di piaghe dell’anima rancorose e purulente, senza mai scadere nell’ovvio e nel volgare.

L’eleganza dell’interpretazione si fa contrasto e contraltare alla forza impietosa delle parole.Il linguaggio scabro inizialmente feconda conflitti e lacerazioni, tra ricordi, gelosie, rivendicazioni.L’intervento della figura maschile, lo stesso attore per i ruoli del becchino, del prete, del direttore di banca, del Sindaco, del Consigliere, tutti imparentati e identici tra loro, introduce l’elemento estraneo, disturbante fino alla sottrazione della casa alle due donne impoverite, ma finalmente ritrovate nell’affetto e nella condivisione di un destino ora comune, in un anomalo lieto fine.

Solide e asciutte nella forza interpretativa, inizialmente in evidente contrasto per poi avvicinarsi gradualmente fino ad attestarsi su una stessa nota, la Maniscalco e la Scaffidi si misurano superbamente con un testo che offre una gamma ricca e variegata di registri. Nicola Costa nei vari ruoli si fa carico efficacemente di un sapiente filo conduttore: una tagliente crudeltà travestita da efficientismo. I soliti avvoltoi in un’insolita veste: Sono tutti uguali. Particolare d’autore che esalta ed esaspera con feroce umorismo la banalità del male.

Si può essere felici senza certezze. Si può ritrovare l’amore sepolto dagli equivoci, dal non detto. Si può diventare “familiari” in una famiglia alienata. Si può. Porta spalancata al cambiamento possibile. L’unica certezza è che il teatro di Romeo non finirà mai di far riflettere, di destabilizzare, di stupire.

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“La casa della nonna”

Testo di Nino Romeo  Produzione Gruppo Iarba / Gria teatro   Regia e luci : Nino Romeo  Scene e costumi: Umberto Naso  Con: Graziana Maniscalco- Gianna Paola Scaffidi- Nicola Costa.