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Anna DI MAURO- Anonimi libertinaggi di scena al Piscator (rassegna a Catania)

 


Lo spettatore accorto

ANONIMI  LIBERTINAGGI

La taverna, opera dalla serie pittorica La carriera del libertino

IN SCENA AL TEATRO PISCATOR

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La trilogia dell’erotismo ha chiuso i battenti con “ Il Girotondo” di Anonimo Libertino. Nello storico teatro antesignano di grandi innovazioni si è realizzato l’obiettivo del progetto ‘tEatROS: portare a Catania il teatro erotico.

A  Lolita, da Nabokov, il compito di aprire la rassegna. Ad un Anonimo il compito di chiuderla.
(In realtà si tratta delle confessioni anonime ospitate sul sito di Erika Lust.)
In scena vediamo un uomo e una donna, soli o in coppia, avvicendarsi in una struttura drammaturgica ispirata al Girotondo di Schnitzler, in un’atmosfera da sogno, sempre ispirata a Doppio sogno dello stesso autore.

Storie brevi, quasi fulminanti, a volte poetiche, come nella donna- cannone, a volte paradossali,
dove scorre il sesso, fin nei suoi meno verecondi dettagli, aspro e schietto in una parola che si fa carne, anatomia senza veli,  pur leggera e ironica.
“ Sulla scena trionfa il desiderio di condividere in lievità pulsioni e sensazioni attinenti alla sfera sessuale.” Così dichiara Francesco Di Vincenzo nelle note di regia.

Il gioco e le perversioni trattano inevitabilmente una materia di matrice freudiana.
Con la stessa innocente impudicizia di un Bambino, liberato dal Super Io, che si abbandona al piacere, qui condiviso solo verbalmente, senza freni inibitori, i nostri “ero-attori” ci sommergono di descrizioni dettagliate evocatrici di immagini impudiche, contrastando ( particolare interessante) con la castità dei corpi e dei costumi.

L’intensità espressiva e spartana  di Giovanna Mangiù trova solleticante confronto  nella lasciva innocenza  di Camillo Sanguedolce, che spazia impavido su territori proibiti con la stessa evanescenza di un candido fanciullo, liberando e riscattando la scabrosità dei temi.  Una prova di coraggioso e schietto mettersi in gioco, che ha rinnovato
un’ inquietante riflessione sulla liceità dell’Arte che tutto purifica e riscatta. I confini tra pornografia e arte hanno da sempre ammantato le nostre coscienze e queste sperimentazioni di ‘tEatROS confermano che l’arduo limite può essere una interessante scommessa.  

Il girotondo
di Anonimo Libertino
Regia di Francesco Di Vincenzo

Con Giovanna Mangiù – Camillo Sanguedolce

Teatro Piscator di Catania.