Anna DI MAURO- Ad un giro di vite (“Due come noi” Sala Randone, Mascalucia di Catania)


Lo spettatore accorto


 

AD UN GIRO DI VITE

Alla sala Randone di Mascalucia, nell’ambito della stagione teatrale 2015/2016, è andato in scena “Due come noi”, una novità di e con  Maria Barbagallo. La commedia brillante, ma dai risvolti  inquietanti, affronta il delicato tema della vecchiaia degli artisti un tempo in auge, riottosi al triste e doloroso declino di chi ha conosciuto il successo e deve accettarne la fine, insieme alla perduta giovinezza.

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In una squallida stanza di un Ospizio per anziani  due sorelle, Venice (una convincente Maria Barbagallo)  e Michela (la versatile Fiorenza Barbagallo), languono in preda al vacuum di un’esistenza priva di significato, a cui Venice, la meno anziana delle sorelle, tenta di reagire, mentre l’altra si rifiuta persino di alzarsi dal letto. Astiose e nostalgiche, le donne alternano litigi e riconciliazioni, tra ricordi dei trascorsi successi e momenti di un interminabile  quotidiano senza speranza.

Il progetto di uno spettacolo  accende gli animi malinconici e  dimessi: canti e danze  da offrire più tardi agli anziani del gerontocomio.  Provando e riprovando  i numeri del loro  repertorio di acclamate soubrettes e e gareggiando in bravura,  le due artiste rispolverano i vecchi abiti di scena, in una patetica Recherche  del tempo perduto che scorre, inesorabile…Tempus fugit.

“ Siamo ad un giro di vite” questa frase ripetutamente pronunciata  dalla sorella maggiore, che alterna momenti di vitalità scoppiettante  ad una depressione strisciante, incombe, ironico  presagio.  Il finale a sorpresa  ci coglie impreparati e ci costringe a ripercorrere con il pensiero  tutta la piece in cerca di indizi e tracce dell’ inatteso capovolgimento.

“ Due come noi “  si presta ad una accattivante performance di due mattatrici, sempre in scena, sorrette da un humor feroce e sottile, sempre in bilico tra tragedia e commedia; certamente un bel banco di  prova  per le protagoniste della pièce,  irrobustita dalla regia di Silvio Salinari che ha saputo alternare i toni e condire con momenti canori ed efficaci movimenti di scena la vicenda, fino  a trovare esiti imprevedibili.

Squarci di cinema e teatro  inevitabilmente si affacciano e occhieggiano in questa  riflessione ironica e disperata sulla vita e sul tempo che passa, tiranno inesorabile che porta con sè  la perdita della giovinezza, dei sogni, delle speranze. “Viale del tramonto”, “ Che fine ha fatto Baby Jane”, “ La morte ti fa bella”,  evocati dal corpo a corpo dialettico delle sorelle( baluginanti dialoghi  di sapore becketiano), ci vengono incontro nell’immaginario e, sollecitati dal gioco teatrale, vengono fuori dal fondo del  cassetto dei ricordi dove giacciono accanto alla paura della vecchiaia e della fine. Si ride amaro.

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“Due come noi”

Di Maria Barbagallo Regia: Silvio Salinari   Scene e costumi : Il Granteatro  Musiche e luci: Dino Di Mauro  Con : Maria Barbagallo, Fiorenza Barbagallo, Antonia Nicolosi, Daniele Giuffrida, Marta Urzì.