La sposa blu: il rito di emancipazione e libertà

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La sposa blu: il rito di emancipazione e libertà

@Cristina Dalla Corte, 23-05-2022

Lo spettacolo di e con Silvia Battaglio ci porta nel cuore di temi dolorosi e contemporanei della nostra vita sociale. L’ispirazione è la fiaba di Barbablù di Perrault che è stata da sempre fonte di studio e spunto, come nella grande opera di Pina Bausch.
Barbablù ritorna sempre quanto si parla di manipolazione, dominio, possesso, perché questo racconto, a differenza di altri, non possiede le caratteristiche delle fiabe classiche, ma sembra un monito, un racconto di vita reale. Edito nel 1697, molto dibattuto per le sue narrazioni, si pensa possa essere ispirato alla vita di Enrico VIII e le sue sette mogli, e la crudeltà con cui il Re si liberò di loro. Un punto di partenza talmente reale e anticipatore da diventare oggi cronaca quotidiana.

La ricerca di Silvia Battaglio si concentra sui simboli e sulle immagini evocative della drammaturgia corporea, escludendo completamente dalla scena l’immagine di Barbablù, che è il grande assente di questo assolo, eppure più che mai presente nei suoni, nei passi, nel respiro, nelle paura, nel buio e nel divieto imposto alla moglie, anche in sua assenza.
“Il divieto” è storico, culturale, ereditario, sociale….non ha bisogno di essere agito, esiste già, nell’educazione, nella formazione e nella crescita dell’uomo e della donna, delle figlie e dei figli, tramandandosi di generazione in generazione. Fino a quando qualcuno rompe la catena infernale, cercando identità e libertà e sceglie di non appartenere.

Il famoso psicoanalista Bruno Bettelheim, nel suo libro “Il Mondo incantato”, sull’importanza degli archetipi nelle fiabe scrive: “Per acquisire una propria personalità, raggiungere la maturità e assicurarsi una propria identità, è necessario attraversare difficili sviluppi: sopportare privazioni, affrontare pericoli, conseguire vittorie. Solo in questo modo è possibile diventare padroni del proprio destino e conquistare il proprio regno. Il racconto di Barbablù è paragonato ad un rito di iniziazione, nelle fiabe.”

In questo percorso iniziatico, Silvia Battaglio usa tre marionette degli anni ’40, appartenute alla storica collezione Toselli, per rappresentare un altro da sé.
La manipolazione, delicata, gentile, continua ed ossessiva, porta l’interprete ad un gioco di rispecchiamento, dove l’identificazione corporea con le marionette costruisce, piano piano, il suo personale desiderio di libertà.

Il buio accompagna la performance con sottili ricerche di luce, che descrivono il percorso emotivo dell’interprete; il coinvolgente tappeto sonoro di suoni, di chiavi, di porte che si aprono, scrivono una drammaturgia attenta ed evocativa, come sono simbolici i valzer o i brani lirici che accompagnano i sogni infantili della “moglie che aspetta”.
La sposa blu inizia a comprendere come prendersi cura di sé prendendosi cura delle marionette-spose uccise, con dolcezza materna e delicatezza struggente comprende la loro fragilità, la loro dipendenza dalla manipolazione, scoprendo infine di non essere un pupazzo e meritare libertà ed amore.

Da quando non sono più tua, la mia libertà soffia impavida tra le rughe di questi muri e apre stanze infinite, oltre la porta dietro cui tu nascondevi lo scrigno delle tue paure” (Silvia Battaglio)

 

Teatro Astra
“La sposa blu”
Silvia Battaglio – Zerogrammi
19 maggio 2022

Un progetto di e con Silvia Battaglio / scrittura di scena liberamente ispirata a Barbablù (Charles Perrault) / suggestioni letterarie William Shakespeare, Georgi Gospodinov, Fratelli Grimm / voce, elaborazione sonora e musicale Silvia Battaglio / disegno luci Tommaso Contu / segreteria di produzione Maria Elisa Carzedda / produzione Zerogrammi / in collaborazione con Biancateatro / coproduzione Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Festival INCANTI, Officine CAOS/Residenza Arte Transitiva / con il contributo di Casa LUFT, Tangram Teatro, Gruppo Abele ONLUS / in partenariato con Anima International Festival/Is Mascareddas, Alpe Adria Puppet Festival/CTA Gorizia, Festival Internazionale Arrivano dal Mare/Teatro del Drago, Festival Internazionale Immagini dall’Interno/Teatro del Lavoro, IF Festival/Teatro del Buratto / con il sostegno di TAP Torino Arti Performative, Regione Piemonte, MIC Ministero della Cultura / un ringraziamento a Alfonso Cipolla, Stefano Mazzotta, Daniele Rizzo, Claudio Coloberti, Alberto Jona, Amina Amici, Roberta Savian

 

Author: Cristina Dalla Corte

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