Io do la mia vita ogni giorno. ‘Giovanna d’Arco’ di Verdi, regia Davide Livermore, al Teatro dell’Opera di Roma

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Io do la mia vita ogni giorno. ‘Giovanna d’Arco’ di Verdi, regia Davide Livermore, al Teatro dell’Opera di Roma

@  Clara Galante 20-10-2021

Alcuni spettacoli hanno oltre ad un loro peso specifico anche un peso di iniziazione. E sicuramente la musica apre porte non accessibili alla materia, come Giovanna d’Arco: la Donna, la Santa, la Martire, la Guerriera, la folle che vedeva e ascoltava, le voci. “Ogni uomo dà la sua vita per ciò in cui crede. Ogni donna dà la sua vita per ciò in cui crede. Spesso le persone credono in poco o niente e tuttavia danno la loro vita a quel poco o niente. Una vita è tutto ciò che abbiamo e noi viviamo come crediamo di viverla. E poi è finita. Ma sacrificare ciò che sei e vivere senza credere, quello è più terribile della morte”, parole di Giovanna D’Arco. Davide Livermore ha scelto di aprire l’opera proprio con queste parole che spalancano concentrazione e consapevolezza.
A cotanta potenza verbale (e guardate che le parole sono un veicolo potente se pronunciate fermamente, impressionano il nostro inconscio, dunque tutti dovremmo avere cura delle nostre parole che a fine giornata porteranno sempre i loro i frutti), Davide Livermore persegue una strada direi “intima”. Lavora in sottrazione, in essenza. Per la natura stessa di questo personaggio così rigoroso, non mi mancano affatto spettacolari trovate, tutto qui è misurato, in perfetto equilibrio su una scena fissa, inclinata, a forma di vortice. Un palcoscenico-satellite, pulito ed essenziale, sulla cui superficie ruotano il balletto e tutta la storia.
La grandiosa visione iniziale regala il grande Fuoco da cui emerge una enorme farfalla in volo di struggente bellezza; sembra dirmi “cara Clara nulla di me potrà mai davvero morire”.
Ero emozionata per varie ragioni, non ultima, il privilegio di aver interpretato la mia cara Giovanna in un film poetico e anticonformista dal titolo “Jeanne” diretto da Mariano Aprea, tratto da “Santa Giovanna dei Macelli” di Brecht. L’immaginario va alla signora Falconetti che nel 1928 si fece tagliare tutti i capelli per recitare Giovanna, diretta dal regista Carl Theodor Dreyer nel film muto “La Passione di Giovanna D’Arco”. La bella e brava interprete Nino Machaidze, li aveva raccolti in una treccia per poi liberarli solo alla morte.
“Vorrei che tutti ascoltassero quello che ascolto io”, con queste sue parole Livermore chiude il cerchio magico che la mia percezione ha potuto individuare. Mi tengo stretta alle parole di Giovanna, anche se quelle voci mi sembra di ascoltarle da tanto tempo.
Io do la mia vita ogni giorno per quello in cui credo, e spero anche voi.

Giovanna d’Arco

DIRETTORE

Daniele Gatti

REGIA E COREOGRAFIA

Davide Livermore

MAESTRO DEL CORO ROBERTO GABBIANI 

SCENE GIÒ FORMA

COSTUMI ANNA VERDE

LUCI ANTONIO CASTRO

VIDEO D-WOK

 

Principali interpreti 

GIOVANNA NINO MACHAIDZE 

CARLO VII FRANCESCO MELI 

GIACOMO ROBERTO FRONTALI 

TALBOT DMITRY BELOSELSKIY 

DELIL LEONARDO TRINCIARELLI

 

ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA 

 

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma
con elementi scenici del Palau de les Arts Reina Sofía, Valencia 

Author: Clara Galante

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