Una storia che attraversa la nostra storia. ‘Gli anni più belli’ di Gabriele Muccino

Una storia che attraversa la nostra storia. ‘Gli anni più belli’ di Gabriele Muccino

@ Loredana Pitino (14-02-2020)

L’amicizia e l’amore, i temi di sempre, i temi della letteratura e del cinema. I temi di Gabriele Muccino che, con questo film, ha ritrovato la sua migliore forma di espressione.

Si è avvalso degli attori che conosce bene e che lo conoscono, che sono per lui una garanzia; a questi attori ha donato una sceneggiatura pensata e dialoghi costruiti addosso ai loro volti, ai loro corpi, alle loro linee interiori.

Dal 1982 al 2018, quasi un percorso di quarant’anni di quattro ragazzi che la vita mette di fronte a scelte, a errori, a legami, a sogni e delusioni ma anche a un grande dono, quello della vera amicizia e dell’amore duraturo.

Giulio, Riccardo, Paolo e Gemma vivono gli anni ‘80 con l’incoscienza e l’euforia di quel tempo, gli anni patinati dell’edonismo rampante, e alimentano sogni da adolescenti e problemi da adulti. Questi ragazzi sono così diversi l’uno dall’altro da diventare indivisibili, anche se loro stessi si tradiranno e si perderanno. Per ritrovarsi e perdersi ancora.

E’ un film di grande respiro che mantiene fede allo stile di Muccino – le corse affannate, le liti, i pianti sul letto, i genitori spettatori attoniti, i corridoi delle case, le inquadrature sulla città (Roma) e le sue strade – ma dimostra una raggiunta maturità e la riflessione sugli anni che, ora, sono davvero passati, per il regista come per i suoi attori e per il suo pubblico.

Il passaggio della Storia dentro le vite dei quattro protagonisti è segnato da eventi cruciali della politica italiana e della società internazionale, ma anche da una serie di piccoli e grandi oggetti iconici di quel tempo trascorso: il telefono a gettoni, la radio portatile, il giradischi, la carta da parati, il telefono con la cornetta grigia nel corridoio, le utilitarie con i finestrini a manovella… E poi, via via che scorrono gli anni arrivano i primi cellulari, grandi come citofoni, i capelli con le mèches, i rolex al polso, gli smartphone di ultima generazione. E la perdita di tutti quei sogni che, come per i giovani del Primo Novecento, come per i giovani degli anni 40, o per quelli che hanno fatto il ’68, per tutte le generazioni nel susseguirsi del tempo, sono destinati a svanire, o a volte soltanto a trasformarsi.

I sentimenti dei quattro amici vengono raccontati con le immagini e coi dialoghi entrambi arricchiti di poesia della parola, schietta e semplice, e della fotografia che calibra bene le luci e le ombre, e i colori.

Non può sfuggire, troppo simile la vicenda, troppo speculari i personaggi, l’omaggio che Muccino fa a Ettore Scola, a quel capolavoro assoluto e insuperato che è C’eravamo tanto amati.

Micaela Ramazzotti richiama nella sua situazione, nelle espressioni, negli atteggiamenti l’eterea figura di Stefania Sandrelli, così i tre personaggi maschili, che davvero fanno una gara di bravura dove Kim Rossi Stuart batte tutti (ma davvero notevoli sono Claudio Santamaria e Favino), non fanno che ricordarci i tre giganti Gassman, Manfredi e Satta Flores. Anche la struttura narrativa del film, nella prima parte, è analoga, con il racconto in prima persona che i personaggi fanno interrompendo l’azione.

Soltanto che lì, sin dal titolo, il fulcro della vicenda stava nel passato, nell’amarezza del ricordo e della sconfitta; qui, già dal titolo, rimane, invece, l’attesa di capire quali siano, davvero, Gli anni più belli.

Tutti i passaggi temporali sono scanditi dai brani musicali dell’epoca, dalla musica anni Ottanta prima e, poi, dalle canzoni di Claudio Baglioni degli anni Novanta e Duemila. La vera colonna sonora originale è composta da Nicola Piovani ed è una melodia che accompagna e sottolinea la vicenda, sostenendola emotivamente.

Sui titoli di coda arriva la canzone che Claudio Baglioni ha scritto apposta per il film e che porta lo stesso titolo.

Alla fine resta un senso di malinconia, nostalgia ma anche speranza. L’augurio col quale i quattro amici accompagnano i brindisi che fanno più volte nel corso del racconto è carico di leggerezza e sorrisi: Alle cose che ci fanno stare bene!

GLI ANNI PIU’ BELLI

 

          Regia Gabriele Muccino
Soggetto e Sceneggiatura Gabriele Muccino, Paolo Costella
Fotografia Eloi Molí
Montaggio Claudio Di Mauro
               Musiche Nicola Piovani
Scenografia Tonino Zera
·         Interpreti:

·         Pierfrancesco Favino: Giulio Ristuccia

·         Micaela Ramazzotti: Gemma

·         Kim Rossi Stuart: Paolo Incoronato

·         Claudio Santamaria: Riccardo Morozzi

·         Emma Marrone: Anna

·         Nicoletta Romanoff: Margherita Angelucci

·         Francesco Acquaroli: Sergio Angelucci

·         Francesco Centorame: Giulio Ristuccia adolescente

·         Andrea Pittorino: Paolo Incoronato adolescente

·         Matteo De Buono: Riccardo Morozzi adolescente

·         Alma Noce: Gemma adolescente

·         Paola Sotgiu: Mamma di Paolo

·         Elisa Visari: Sveva Ristuccia