La dimensione del dolore. ‘Vulnerabili’ di Gilles Bourdos

La dimensione del dolore. ‘Vulnerabili’ di Gilles Bourdos

@ Loredana Pitino (25-06-2020)

Tre storie di relazioni dolorose, di incontri, rapporti familiari, disagi e violenza, si intrecciano in un racconto unico. Matrimoni conflittuali, rapporti tra genitori e figli fallimentari, scontri generazionali, errori esistenziali. Questa la materia con la quale viene costruito il collage narrativo nel quale si articola la pellicola dei Vulnerabili (titolo originale Espèces menacées), presentato a Venezia nella sezione Orizzonti.

Josephine sposa Tomasz innamorata, ma già dalla prima notte di nozze in albergo si scontra con il carattere bipolare del marito che la offende per gelosia. Da allora la costringerà a lasciare il lavoro, a non vedere più i suoi genitori, le controllerà la vita e la sommergerà di insulti e violenze. Melanie, giovane studentessa, si è innamorata del suo professore di quarant’anni più grande di lei, aspetta un figlio da lui ed entra in conflitto con i genitori, in particolare con il padre, per questa sua scelta. I suoi genitori si stanno separando e hanno, anche, il loro carico di dolore personale. Anthony è uno studente introverso, timido, solo, con una coppia di genitori disastrata e la madre che finisce ricoverata in psichiatria perché non ha saputo sopportare di essere abbandonata dal marito. Queste drammatiche vicende si svolgono separatamente nella prima parte del film e poi si incontrano e si incastrano per una serie di coincidenze.

La storia di Josephine – con la quale si apre il film – è quella di tante, troppe donne succubi del loro uomo. Lei rifiuta l’aiuto del padre, rifiuta l’intervento dell’assistente sociale (che è la madre di Melanie) e sopporta le offese, gli insulti, le urla, le violenze fisiche, difendendo il suo carnefice, dimostrando per lui un misto di amore e paura.

Lei appare da subito la più fragile fra i personaggi, la più “vulnerabile”, con i suoi movimenti ritmati, lo sguardo sfuggente, i lunghi capelli biondi sempre spettinati, il tremore del labbro superiore. Gli altri personaggi, i Vulnerabili appunto, sono padri inadeguati, madri disfatte, vivono in coppie in crisi e in vite al margine di esistenze dolorose seguite da una regia di stampo teatrale, con frammenti di narrazione in cui prevalgono i dialoghi. Dialoghi che mettono a fuoco una mancata comunicazione, testimonianze di solitudine che, nel complesso, risultano poco fluide, poco approfondite, in una successione di fotogrammi piuttosto statica.

L’ambientazione è quella della periferia di una città della Francia, con appartamenti, strade e supermercati, fabbriche e uffici, luoghi artificiali, con illuminazioni rarefatte, ville disabitate e in stato di decomposizione, come le esistenze dolorose di uomini e donne che abitano questi “non-luoghi”.

Gilles Bourdos, il regista, guarda negli occhi i protagonisti di questo dramma, con primi piani intensi che rappresentano tutto lo smarrimento, tutta la solitudine, tutta la disperazione delle loro vite lacerate. La disperazione che porterà il padre di Josephine a liberarla definitivamente del suo carnefice, facendosi da solo quella giustizia che la figlia ha rifiutato, e restituendo così, dopo uno smarrimento profondo, il sorriso a quel viso angelico.

​C’è una struttura circolare nella narrazione, il film si chiude su Josephine (la bellissima Alice Isaaz) che sorride, come si era aperto sulla sua risata, dopo il matrimonio con Tomasz, che però era stata l’ultima del suo matrimonio. Questo sorriso non ci lascia, però, un messaggio di speranza, non ci dà l’idea di una ricomposizione felice. Nemmeno la fuga di Anthony con la madre dall’istituto dove lei è ricoverata ci dà un senso di sollievo. Rimane un sottofondo di malinconia e sotteso pessimismo che fa di questa pellicola un film drammatico fino in fondo.

Vulnerabili

Titolo originale:  Espèces menacées
Nazione:  Francia, Belgio
Anno:  2017
Genere:  Drammatico
Durata:  105′
Regia:  Gilles Bourdos
Sito ufficiale: 
Cast:  Alice Isaaz, Vincent Rottiers, Grégory Gadebois, Suzanne Clément, Eric Elmosnino, Alice de Lencquesaing, Carlo Brandt, Agathe Dronne
Produzione:  Les Films du Lendemain, Les Films du Fleuve, Mars Films
Distribuzione:  Movies Inspired