Milano Teatro Out Off 18-23 febbraio | ‘L’idiota’ da Fëdor Dostoevskij, prima nazionale

  

TEATRO OUT OFF IN COLLABORAZIONE CON I DEMONI

Prima nazionale

dal 18/02/2020 al 23/02/2020

martedì, mercoledì e venerdì ore 20.45,
giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.00

L’IDIOTA

Il lungo addio / Crudeltà e bellezza a lume di candela

drammaturgia di Alberto Oliva e Mino Manni

da L’Idiota di Fëdor Dostoevskij

con Mino Manni, Giuseppe Attanasio, Emilia Scarpati Fanetti

Scene Francesca Ghedini

Costumi Marta Ossoli

Disegno luci Alessandro Tinelli

Assistente alla regia Francesco Colombi

Regia di Alberto Oliva

Acquista online

BIGLIETTI: €18,00

costo prevendita e prenotazione 1,50/1,00€ (salvo diverse indicazioni per specifici spettacoli)

 

Incontri di approfondimento

18 febbraio, ore 20.45, Teatro Out Off, introduce lo spettacolo Fausto Malcovati (traduttore, accademico  e studioso di lingua e letteratura russa).

19 febbraio, ore 18.30, libreria Odradek, via P. Eugenio 27– Incontro su Dostoevskij con il regista Alberto Oliva, gli interpreti Mino ManniGiuseppe AttanasioEmilia Scarpati Fanetti e con Davide Pinardi, scrittore, videomaker e docente a Brera

19 febbraio, Teatro Out Off, dopo lo spettacolo incontro con Laura Rossi (docente di letteratura russa all’Università degli studi di Milano).

20 febbraio, ore 19.30, Teatro Out Off, introduce lo spettacolo un dialogo tra Serena Prina (traduttrice e curatrice editoriale di letteratura russa)   e Roberto Brancati (Autore, costumista, imprenditore)

«È meglio essere infelici, ma sapere,

piuttosto che vivere felici in una sciocca incoscienza.

È così difficile conoscere la bellezza; la bellezza è un enigma».

 

Partendo dalle ultime pagine dell’Idiota, Alberto Oliva e Mino Manni immaginano un incontro tra i due protagonisti dopo la fine del testo scritto da Dostoevskij, una resa dei conti finale che ripercorre le pagine più salienti e va anche oltre. I Demoni portano così avanti la loro esplorazione del grande autore russo in chiave di universale e crudele riflessione sulle conseguenze della Bellezza sull’animo umano. Senza pietà, ma con infinita compassione, come insegna Dostoevskij nei suoi romanzi, in cui non giudica mai i suoi personaggi, ma lascia che ne emerga il lato oscuro in tutto il suo fascino.

Non occorre avere letto il romanzo per lasciarsi travolgere dalla forza espressiva del dialogo serrato e poetico che porta le due anime a confrontarsi sulla bellezza, sull’arte, sulla religione e sul senso della vita. Il principe Myskin incontra Rogozin a casa sua, dove va a trovarlo per avere notizie della bellissima Nastasja Filippovna, di cui è perdutamente innamorato.

A lume di candela, come in un rituale ad alta tensione, con la fioca luce di una pallida luna che filtra dalla finestra, i due amici si confrontano, litigano, finché comincia a trapelare un angosciante sospetto sul destino di Nastasja Filippovna, presente nella sua assenza. Il colpo di scena finale mette fine a un’atmosfera di suspance abilmente costruita dall’autore per tenere il pubblico in sospeso fino all’ultimo, quando si scopre la tragica verità e Myskin può vedere il corpo di Nastasja, senza vita, nella stanza accanto.

L’angelico ed etereo principe Myskin, che sembra non essere mai scalfito dai colpi della vita, si confronta in un duello fisico e verbale con il maledetto Rogozin, tormentato e incapace di resistere alle tentazioni della vita, sempre sull’orlo del precipizio.

Dostoevskij mette a tema il grande conflitto tra apollineo e dionisiaco, pulsioni estreme che sono presenti in ciascuno di noi, tra l’aspetto che mostriamo e accettiamo di noi stessi e il lato oscuro di cui ci vergogniamo e che cerchiamo di nascondere, ma che appare misterioso e pericoloso agli occhi di chi ci guarda dall’esterno.

Lavorare su questo materiale è l’occasione per intraprendere un percorso di approfondimento sull’Idiota, attraverso un punto di vista inedito e originale, di forte suggestione emotiva e letteraria.

Gli attori si muoveranno in una scena semplice ma efficace, con una grande finestra che incombe su di loro, portando l’immagine di un esterno che li sovrasta e li chiude all’interno di una cantina buia e umida, in cui si consuma il duello all’ultimo respiro tra i due innamorati di Nastasja Filippovna.

Lei è una presenza fondamentale, tanto più forte in virtù della sua assenza. Non è in scena ma è presente e condiziona ogni parola dei due uomini, come vera protagonista nascosta dello spettacolo.

Author: Redazionale

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