R. Ma.- La memoria. Ugo G. Caruso ricorda Giambattista Pisani (Cosenza, 9 febbraio)

 

La memoria

 


UGO G. CARUSO RICORDA GIAMBATTISTA PISANI, “UOMO CONTRO” E LIBERO PENSATORE DEL NOVECENTO COSENTINO


L’INCONTRO È UN PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 ALLE ORE 16 PRESSO LA BIBLIOTECA DEL LICEO CLASSICO “B.TELESIO” DI COSENZA

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A Giambattista Pisani, uno dei più indimenticabili e rappresentativi docenti del Liceo classico “B. Telesio” di Cosenza, autentica personalità del Novecento cosentino, è dedicato l’incontro in programma giovedì 9 alle ore 16 nei suggestivi e accoglienti locali della Biblioteca dell’istituto.

“Mio nonno professore” è il titolo dell’appuntamento, poichè a ricordare l’illustre insegnante di italiano e latino,  sarà Ugo G. Caruso, storico dello spettacolo, studioso di cultura di massa, cosentino residente a Roma da oltre quarant’anni, indefesso organizzatore di eventi anche nella sua città natale ogni qualvolta vi fa ritorno, nipote del prof. Pisani per parte di madre.

“Sentivo da tempo l’intima necessità di dare vita ad un tributo sobrio ma sentito a mio nonno, non per quella vanità e quell’orgoglio familiare che anima in genere questo tipo di celebrazioni – spiega Caruso – ma perchè il suo carattere schivo, indipendente, fondamentalmente eretico, gli ha impedito di ricevere quei riconoscimenti ufficiali che sono solitamente riservati a quanti hanno militato in partiti, ordini professionali, sindacati, associazioni che ne perpetuano la memoria.

A dispetto della grande influenza esercitata da mio nonno su intere generazioni, soprattutto per la sua professione di idee democratiche, di dubbiosità laica ed antidogmatica, di partecipazione alla causa degli oppressi e degli ultimi, di antifascismo negli anni difficili del ventennio fascista, quando era in gioco il mantenimento del posto di lavoro nonchè la stessa libertà – continua Caruso – la sua figura, rimasta vivida nel ricordo di chi lo conobbe in vita o sui banchi di scuola, è caduta nell’oblio delle istituzioni cittadine.

Eppure gran parte della migliore classe dirigente cosentina, a partire da Giacomo Mancini che ne fu devoto allievo, si dichiara formata non solo dalle memorabili lezioni sulle materie di insegnamento, quanto dal suo esempio di rigore morale. Anche i suoi tanti studenti e studentesse del dopoguerra lo ricordano per la sua capacità non comune, specie in quegli anni, di vivificare le materie trattate, quanto più queste rinviassero al mondo classico, con riflessioni sulla contemporaneità e con il costante invito ad essere partecipi del proprio tempo attraverso un atteggiamento consapevole ed uno sguardo costantemente critico”.

Nell’incontro di domani, dopo i saluti di prammatica del Dirigente scolastico, l’ingegnere Antonio Iaconianni, e della direttrice della Biblioteca, la professoressa Antonella Giacoia, sarà proposto un brevissimo filmato di montaggio “Giambattista Pisani libero pensatore del Novecento cosentino”.

A questo punto sarà la volta del sintetico ritratto che ne traccerà Caruso, ripercorrendone la vita difficile di “uomo contro” dall’infanzia a Corigliano alla drammatica partecipazione alla Grande Guerra, dagli studi universitari a Roma alla formazione di una coscienza socialista indotta dall’indignazione per le condizioni in cui vivevano i contadini delle zone joniche, dal trasferimento a Cosenza negli anni del “grande consenso” al regime di Mussolini e all’amicizia con altri intellettuali “frondisti” alla vicissitudini della guerra, dall’acceso contrasto politico negli anni del dopoguerra passando per l’epoca del boom  fino all’anno della sua morte, il 1968, significativamente proprio quando le nuove generazioni assunsero quel ruolo critico da lui sempre invocato e sollecitato.

Seguirà quindi il ricordo personalissimo della figlia, Maria Pisani Caruso, anch’ella a suo tempo studentessa del “Telesio” e poi professoressa di lettere. Dunque sarà la volta di una serie di interventi di ex allievi e di colleghi insegnanti tra cui Luigi Vercillo, Ennio Piro, Leopoldo Conforti, Coriolano Martirano, Sandro De Marco, Raffaele Borretti, Bebè Napoletani che in un clima informale e fervido restituiranno alla memoria dell’istituto la figura di Giambattista Pisani quale testimone lucido e pessimista del suo tempo, di  intellettuale coerente e controcorrente, di filologo rigoroso e di insegnante scrupoloso ma soprattutto animato da una profonda umanità.

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