Donne/guerra: l’antinomia per eccellenza dalla notte dei tempi. Con Lisistrata alias Penelope per sognare un mondo di pace

Donne/guerra: l’antinomia per eccellenza dalla notte dei tempi. Con Lisistrata alias Penelope per sognare un mondo di pace

@ Anna Di Mauro, 16 giugno 2025

Una scena di Lisistrata_ph Ballarino

Si aggira silenziosa, coperta di stracci fiammanti, misteriosa e sinuosa. Chi è la misteriosa creatura che vaga tra i personaggi della celebre commedia? È lei l’unica vera protagonista della “Lisistrata” di Aristofane, messa in scena nel 411 a. C. ma sempre, ahinoi! attuale. La sua identità sarà rivelata solo alla fine. Incessantemente si aggira tra volteggi e piroette, solcando leggiadra lo scenario, dominato da un gigantesco telaio, evocativo di mitiche tessiture. Il telaio di Penelope non può non affiorare alla memoria. Ecco Lisistrata e Penelope magicamente unite a tessere un sottile, ma indistruttibile filo, simbolo della pace agognata da tutte le donne del mondo. Dal telaio tracimano lunghissimi fili vermigli intrecciati che si diramano serpentini su un ligneo piano inclinato, fino a percorrere l’intero spazio scenico come radici o filamenti intrecciati e sparpagliati, inondando la scena su cui si celebra la potenza dell’Eros. L’energia vitale, tra sorrisi e ammiccamenti lussuriosi, si impone contrastando il potere tenebroso di Thanatos, nefasta conseguenza della furia guerresca, qui esplosa tra le due città greche più potenti della Grecia: Atene e Sparta, simbolo delle guerre di tutto il mondo e di tutti i tempi. L’emblematico conflitto trova inevitabilmente echi sinistri nella nostra realtà contemporanea, rafforzando e attualizzando il messaggio di pace che la commedia, pur suscitatrice di sorrisi, contiene e dispiega sin dalle prime battute. Siamo ad Atene durante la guerra del Peloponneso. Donne giunte da tutte le città greche tra cui la spartana Lampitò, chiamate e guidate dalla saggia ateniese Lisistrata, ordiscono trame per fermare la guerra, stanche di essere sempre sole e di piangere la morte dei figli e dei mariti. L’argomento è serio, ma l’escamotage proposto da Lisistrata getta immediatamente l’opera sul piano comico: uno sciopero dell’amore. Le donne dovranno sottrarsi alle voglie dei mariti fino a costringerli a deporre le armi. Sarà proprio l’astinenza dai rapporti amorosi, faticosamente sancita da un sacro giuramento, a far da timone alla barca delle guerriere di pace, che inizialmente riottose, finiranno per aderire al progetto di Lisistrata, arroccandosi sull’Acropoli, sfidando il potere maschile, implacabilmente ridicolizzato, sottraendosi con enormi sforzi ai loro farneticanti mariti per mantenersi fedeli al giuramento, fino alla sospirata pace che finalmente danzerà biancovestita tra gli uomini non più belligeranti.

Lella Costa con il coro_foto Ballarino

L’espediente ordito da Aristofane inevitabilmente infiocchetta la commedia di riferimenti impliciti o espliciti all’eros, che nella dinamica ed elegante regia di Serena Sinigaglia non indugiano mai nella volgarità, ma risuonano piuttosto come naturale riferimento alla gioiosa festa dell’amore, in contrasto con la mortifera e tragica guerra. Le parole di Lisistrata risuonano da distanze secolari a ricordarci i valori fondamentali di una serena convivenza: la condanna della guerra e della violenza di genere. La varietà dei bei costumi, sia come luogo che come tempo, sottolinea chiaramente il valore universale del rispetto dell’essere umano, uomo o donna che sia, scardinando l’annosa diatriba tra il genere femminile e quello maschile, rappresentati nella commedia da tre vecchi e da tre vecchie, gustoso ed esilarante vessillo del conflitto di genere, che si fronteggiano, accaniti rivali endemici, per poi trovare l’accordo pacificante. Sullo speziato poutpourri di età, sesso, ruoli, spicca la garbata e assennata Lisistrata di Lella Costa, che risuona nel teatro come saggio contraltare alle follie della vita.

LISISTRATA

Opera di | Aristofane
Traduzione | Nicola Cadoni
Regia | Serena Sinigaglia
Scena | Maria Spazzi

Costumi | Gianluca Sbicca
Musiche | Filippo Del Corno
Direzione del coro | Francesca Della Monica, Ernani Maletta
Coreografie | Alessio Maria Romano
Disegno luci | Alessandro Verazzi
Assistente alla regia | Arianna Sorci
Assistente scenografo | Paola Grandi
Assistente costumista | Marta Solari
Direttore di scena | Giovanni Ragusa
Assistente direzione di scena | Giuseppe Orto
Assistente alla compagnia | Riccardo Rizzo

LISISTRATA | Lella Costa
CALONICE | Marta Pizzigallo
MIRRINE | Cristina Parku
LAMPITO’| Simone Pietro Causa
DRACETE| Marco Brinzi
FILURGO | Francesco Migliaccio
STRIMIDORO | Stefano Orlandi
STRATILLIDE | Pilar Perez Aspa
NICODICE | Giorgia Senesi
RODIPPE | Irene Serini
COMMISSARIO | Aldo Ottobrino
CINESIA | Salvatore Alfano
DONNA BEOTA | Didi Garbaccio Bogin
DONNA CORINZIA | Beatrice Verzotti
AMBASCIATORE SPARTANO | Alessandro Lussiana
AMBASCIATORE ATENIESE | Stefano Carenza
PACE | Giulia Quacqueri

 

Accademia d’Arte del Dramma Antico – sezione Giusto Monaco

Coro Nipoti, Massaie, Macchiniste, Arcieri

Allegra Azzurro, Claudia Bellia, Carla Bongiovanni, Gaia Lerda, Giulia Maroni, Erika Roccaforte, Francesca Totti, Clara Borghesi, Davide Carella, Carlotta Ceci, Federica Clementi, Alessandra Cosentino, Giovanni Costamagna, Christian D’Agostino, Lorenzo Ficara, Ludovica Garofani, Gemma Lapi, Zoe Laudani, Marco Maggio, Carlo Marrubini Bouland, Arianna Martinelli, Carlo Andrea Pecori Donizetti, Beatrice Ronga, Massimiliano Serino, Davide Sgamma, Francesca Sparacino, Stefano Stagno, Giovanni Taddeucci, Siria Veronese Sandre

Al Teatro Greco di Siracusa fino al 27 Giugno