‘La recita coincide con la vita’ in “Bros”, nuovo spettacolo di Romeo Castellucci a Torino

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‘La recita coincide con la vita’ in “Bros”, nuovo spettacolo di Romeo Castellucci a Torino

@ Cristina Dalla Corte, 10-11-2022

Un indice comportamentale, stampato su un grande foglio nero, viene consegnato al pubblico: eseguirò gli ordini… sono disposto a… non reagirò… rimarrò come una statua…
E’ un consenso informato fatto firmare agli attori reclutati, saranno loro il vero esperimento sociale, telecomandati attraverso auricolari, ignari del colpito da assolvere, devoti al profeta/regista, a cui si sono consegnati.
In scena una macchina che sembra una grossa telecamera scandaglia la platea, la punta, prende la mira, accompagnata da suoni metallici e da una mitragliata che si ripete ciclicamente.
Emerge dal buio un uomo anziano con una lunga veste bianca, capelli e barba bianchi, lunghi e scarmigliati, in mano un grosso ramo d’albero a cui si appoggia: è il profeta Geremia. Inizia a biascicare in una lingua sconosciuta (che si scoprirà essere rumeno) dove si intuisce la parola “Oracolo”. Riporta alla fede, Mosè, le Tavole, l’esodo, le guerre, il popolo ebraico: la parola di Dio si fa uomo.
Intima di obbedire alla legge di Dio, altrimenti la rabbia del Signore scenderà su questa Terra e porterà distruzione e fuoco, ci perseguiterà sempre e ovunque.
A questo punto entrano dei baffuti gendarmi, tutti uguali, in divisa nera anni ‘30 con distintivo e manganello. Sono molti e si muovono in formazione, con fare fiero ma impersonale, si fotografano come veri fratelli di una congregazione, mentre si succedono le immagini enigmatiche e arcane di una Sfinge e di una scimmia.
Un uomo nudo a terra, ricoperto di latte, viene picchiato a turno con i manganelli; il suono di ogni percossa viene amplificato ad alto volume. L’uomo subisce, raccolto in posizione fetale, un corpo magro che scivola sul liquido; sobbalza, trema. Nel triplo fondo di queste immagini, ci sono tutte le persecuzioni avvenute nella storia del mondo. Quelle antiche, di popoli perseguitati per la “fede”, per il colore della pelle, la Shoah. ma anche tutta la storia recente, quell’uomo a terra li rappresenta tutti.
Mentre subisce e striscia senza lamentarsi, si sentono solo i vagiti di un bambino che nasce: la storia si ripete da sempre e per sempre.
La violenza è crescente, compaiono stendardi neri portati dalle guardie con i “Motti” in latino, un gran lavoro di ricerca di Claudia Castellucci: “Devi negoziare con i morti”, Non sanno cosa fare? Allora copiano”, “Un lato che appare non è niente senza quello che non appare”. Queste sono le uniche parole nella scena, un epitaffio per questo mondo che va in pezzi.

Come simbolo del potere, un totem bianco con fattezze umane ma piccolo come un bambino di 6 anni, viene posizionato su un pulpito in alto; i gendarmi si schierano rivolti ad adorare il loro nuovo capo. I fedeli si adeguano al compito, lo imitano perfettamente.

Non c’è redenzione né salvezza in questa visione di Bros, anche se un angelo biondo e puro viene calato dall’alto: è già marchiato con lo stemma dei poliziotti e come scettro ha un manganello.
Bravo Romeo Castellucci, verifica dell’esperimento riuscita: gli spettatori applaudono, ma si rimane annichiliti. Non solo gli ignari attori, ma anche il pubblico è parte integrante e integrata di questo esperimento di grandissima potenza (a livello di Flowers di Lindsay Kemp): la recita coincide con la vita.

Geremia 1
9 Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca,
e il Signore mi disse”Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
10 Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni
e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere
e abbattere, per edificare e piantare.

Bros

Fonderie Teatrali Limone

scritto e diretto da Romeo Castellucci
musica Scott Gibbons
con Valer Dellakeza
e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
e con uomini dalla strada
collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di matteo
assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresi
scrittura degli stendardi Claudia Castellucci
Societas in co-produzione con Kunsten Festival des Arts Brussels,
Printemps des Comédiens Montpellier 2021, LAC Lugano Arte Cultura;
Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne, Temporada Alta 2021,
Manège-Maubeuge Scène nationale, Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes,
MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis;
Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale,
Ruhrfestspiele Recklinghausen, holland Festival Amsterdam,
Triennale Milano Teatro, National Taichung Theater, Taiwan
Una collaborazione Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale,
TPE Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi

Author: Cristina Dalla Corte

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