Della felicità e altri sogni. In scena la diversità, patrimonio della vita

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Della felicità e altri sogni. In scena la diversità, patrimonio della vita

@Anna Di Mauro 10-11-2021

Con “Anima mundi”, al Teatro Verga di Catania si conclude il ciclo del progetto quinquennale di ricerca artistica della compagnia teatrale Nèon Teatro di Monica Felloni e Piero Ristagno, nata nel 1989, che adatta e modula il suo percorso finalizzandolo a un teatro inteso come veicolo di inclusione sociale. Il progetto multidisciplinare si articola in un approccio alla diversità centrato sul rispetto dell’identità e della dignità della vita, sulla relazione e sul benessere comune, scevro da facili pietismi, retoriche, sovrastrutture, tese a normalizzare lo straordinario, che invece va semplicemente vissuto.

Con “Ciatu” e “Invasioni”, quest’ultima opera teatrale, ispirata al libro “L’anima del mondo e il pensiero del cuore” di James Hillmann e alla filosofia di Spinoza, completa il Trittico della felicità. Affidata alla taumaturgia del corpo, statico o in movimento o in interazione, incastonato in quadri corali, al testo in bilico tra filosofia e poesia di Piero Ristagno, la drammaturgia onirica della regista, Monica Felloni, mostra in scena un cast intento a dispiegarsi tra il gesto e la rara parola, danze acrobatiche, momenti di aggregazione e disgregazione, in una costante rigenerazione di forme e colori, di raffinate evocazioni di  un felliniano sapore circense. I corpi, grandi protagonisti della scena, si mostrano, si celano, si aprono, si flettono, si chiudono, interagiscono, trovando in ogni frammento dello spazio scenico la loro collocazione, la loro esistenza, il loro esserci, nonostante tutto.

Fasciate in un body color carne le donne, una sola scarpa con tacco, infaticabilmente transitano, sorridono, cantano, si arrampicano, osservano, esplorando le identità nascoste, le possibilità dell’incontro con l’altro e con la materia, asservita a gradevoli effetti scenografici, come la suggestiva fontana di pietrisco versata sulla testa di una fanciulla accoccolata a terra, o le evoluzioni acrobatiche duplicate dall’ombra proiettata sul fondale. Gli uomini in slip, sempre color carne, basculanti tra forza fisica e garbo, trovano il loro ruolo per poi smarrirlo serenamente. In cerca della felicità, i “diversamente abili” e i “normali”, in assoluta parità nel gioco teatrale, si sostengono e completano a vicenda, inventando nuove armonie, nuovi equilibri, nuova vita davanti all’occhio dello spettatore soggiogato da questo ipnotico caleidoscopio di immagini.

“Vivere senza malinconia…”  canta uno di loro a squarciagola, comunicando teneramente la sua gioia di vivere. “Ancora…” modula una donna con Mina in sottofondo, seduta a sbattere uova in una terrina. Gesti semplici e simbolici dove il quotidiano si mescola all’eccezionalità di chi pencola sospeso dalla fune a 5 metri da terra.

Regina di questo regno senza confini, Monica Felloni, anche lei in scena, inalberando il suo corpo maturo, ammantata di plastica, fulvochiomata, dirige questa originale orchestra corpo-voce con leggerezza e profondità, punteggiate di bonaria ironia, segnando il tempo di “Anima mundi” con la sua mano evocativa del gesto “altro”, in uno stretto, confidenziale, affettivo rapporto con il cast. Dall’intimità disinvolta dei comportamenti traspare la solidità di rapporti non effimeri, evidente in ogni quadro di questo coraggioso spettacolo che vuole scavare nell’abisso dell’anima del mondo; un’operazione complessa, che nell’apparente semplicità nasconde un faticoso percorso dove niente è affidato al caso, dove tutto mira allo stupore di una speciale bellezza; certamente non quella che tutti riconosciamo facilmente. Assistere a questo spettacolo può significare cambiare prospettiva, affinare l’occhio, la mente e il cuore. Un rischio per chi preferisce mantenersi su binari noti. Un’occasione ghiotta per chi crede nel teatro come vettore di crescita personale e collettiva.

ANIMA MUNDI 

regia Monica Felloni

testi a cura di Piero Ristagno

aiuto regia Manuela Partanni

con Dario Conti, Emanuela Dei Pieri, Martina Di Prato, Teresa Fazio, Monica Felloni, Danilo Ferrari, Patrizia Fichera, Stefania Licciardello Anzalone,

Angela Longo, Manuela Partanni, Matteo Platania, Dorotea Samperi, Francesca Sciatà

danza aerea Alejandra Deza Moreno, Gaia Santuccio

cartoline Renzo Francabandera

riprese video Jessica Hauf, Luca Di Prato

assistenza tecnica Ségolène Le Contellec

light designer Francesco Noè

tecnico arrampicatore – rigger Salvatore Pappalardo

Produzione Teatro Stabile di Catania

Al Teatro Verga di Catania fino al 17 Novembre

Author: Anna Di Mauro

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