A casa di Irene. Irene Brin vista da Clara Galante, il 9 agosto a Roma per la rassegna “I Solisti del Teatro” ai Giardini della Filarmonica

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LA POLVERE DEL MONDO

IL NUOVO GALATEO ED ALTRE “LEGGEREZZE”

 

Uno spettacolo dedicato a Irene Brin

Roma, il 9 agosto per la rassegna “I Solisti del Teatro” ai Giardini della Filarmonica

scritto e interpretato da

Clara Galante

chitarra arrangiamenti

Claudio Farinone

Elementi scenici a cura di Carlo Pianosi e Fabio Gasparri

Studio di Architettura Effimero Barocco

con l’ affettuosa collaborazione del Maestro d’Armi

Renzo Musumeci Greco

  

Archivio Bioiconografico, Fondi Storici Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Archivio Storiografico dell’Accademia Costume & Moda

 

Stefania Reggiani e Ella Sartori per consulenza di produzione

 

Clara Galante interpreta Irene Brin, celebre giornalista di Moda e Costume, scrittrice, traduttrice, gallerista che seppe scuotere Roma con una stagione stupefacente di attività. Una eccezionale forza rivoluzionaria, l’emblema dell’Arte come meraviglia, spettacolo e invenzione continua. 

Una delle voci femminili più cosmopolite del secondo dopoguerra, Irene Brin (1911 – 1969). All’anagrafe Maria Vittoria Rossi, icona e modello di emancipazione femminile in Italia e nel mondo. Poliglotta, eccentrica, amante dell’arte, viaggiatrice colta, Irene Brin era dotata di grande cultura, ferrea disciplina, senso dell’umorismo ed eleganza. I suoi consigli sul saper vivere e sulla buona educazione, sulla moda e sull’arte che apparivano regolarmente nelle pagine di Omnibus e della Settimana Incom, divennero un appuntamento, per gli intellettuali dell’epoca. Fra i suoi tanti pseudonimi, Marlene, Mariú, Oriane, Geraldine Tron, Maria del Corso, Contessa Clara Ràdjanny von Skèwitch, Madame d’O e altri ancora. Irene Brin (nome inventato da Leo Longanesi quando l’invitò a scrivere per Omnibus nel 1937) ispirò Alberto Sordi e Franca Valeri nelle loro parodie e rubriche di bon ton.

Clara Galante racconta cantando una originale biografia, il microcosmo di intelligenza e gentilezza che questa donna dal nome leggero come una piuma, incarnava molto bene.

“La bellezza emana sempre da dentro” scriveva Irene, la bellezza di uno stile interiore, le maniere buone di una lingua lontana dall’ipocrisia, dalla finzione e il lusso sfacciato. Ci sono in lei, l’ironia e il gusto del piacere, il gusto di prenderti per mano per portarti fino al segreto di certi gesti, certi pensieri altruisti, liberando come una leggera polverina che si insinua dappertutto con eleganza. Una narrazione congiunta alla musica e alle canzoni che hanno segnato la storia italiana di quegli anni. Anni appena successivi alla guerra e in cui maggiormente le donne, soffrono i postumi di una battaglia mondiale. Anni in cui l’impegno, l’amore e la ricerca della bellezza, sembrino fare quasi scandalo. Questa figura di signora camaleontica sintetizza un modello di eleganza ineguagliato e tra la necessità sempre più attuale di riservarci la possibilità di curare la forma come contenuto, questo breviario di donna, dà voce a una figura unica in un mondo che sta per esplodere. Molto lontana dalle ostentazioni Irene Brin conosceva bene come rendere la vita più umana e mai come in questo momento avremmo bisogno di ripensare a come ritrovarci, provando a creare quella Bellezza che emana sempre da dentro, e che forse riuscirà a salvare questo mondo.

Antonella Sartori ci ha regalato un prezioso contributo: “Sapevo che Clara Galante aveva portato in scena ABC, dedicato a Irene Brin, al museo Bilotti, all’Aranciera di Villa Borghese di Roma nel 2008 e sapevo che Claudio Farinone l’avrebbe accompagnata, improvvisando, nella musica che ascoltava Irene Brin, in quel secolo di canzoni.

Con questa consapevolezza, durante l’isolamento dell’aprile 2020,  è nato il progetto teatrale La Polvere del Mondo.

Un incontro in rete, ma era come trovarsi a casa di Irene. È stato sufficiente  preparare i riferimenti storici, visivi e musicali per assistere all’inizio della costruzione dello spettacolo. Un percorso che cresceva di giorno in giorno, con la ricchezza delle collaborazioni come quella preziosissima dello Studio Effimero Barocco, per la scenografia, che ha messo in dialogo la forza del barocco romano con l’energia del dopoguerra italiano che Irene Brin aveva contribuito a far conoscere nel mondo.

Clara ha costruito un progetto complesso, ricchissimo, continuando a fare ricerche negli archivi, a leggere e scoprire testi e immagini di Irene. Infatti, ha affermato che la decisione di dedicare uno spettacolo ad Irene Brin nasce dalla sua volontà e desiderio di conoscenza e comprensione. …e per comprendere Irene Brin bisogna avere in sé la consapevolezza di essere, come diceva Pessoa, una sola moltitudine. La Polvere del Mondo racconta la sua anima. Lo spettatore distinguerà Clara e Irene eppure non capirà la differenza di chi dice cosa, saremo io e lei, fuse, unite, una. Ho ammirato la sua devozione al lavoro. Ho pianto nel leggere le sue agende. Agende piene di riflessioni, appuntamenti celebri, notevoli confessioni intime e private. Sono felice di averla saputa amata fino alla fine.

Con Claudio Farinone l’incontro post pandemico è avvenuto nell’anteprima dello spettacolo a Cori il 31 luglio, per la rassegna Molecole e il prossimo lunedì, 9 agosto,  debutteranno, a Roma, ai Giardini della Filarmonica Romana per la rassegna I Solisti del Teatro.

Per me sarà una grande emozione, Irene Brin è sempre stata un riferimento. Scrittrice, giornalista, traduttrice, gallerista, una vita dedicata agli altri.

La modernità di Irene Brin è ancora viva, da sempre così attenta a raccontare il cambiamento che ancora oggi possiamo trarre una lettura più chiara della nostra contemporaneità.

La sua memoria la ritroviamo presso l’Archivio bioiconografico, Fondi storici e Archivio fotografico della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, presso l’Archivio Accademia Costume&Moda di Roma e al Giardino di Irene Brin a Sasso di Bordighera.

Rinnovo quindi l’invito a partecipare allo spettacolo del 9 agosto a Roma. Clara Galante e Claudio Farinone vi porteranno nel mondo di Irene Brin: Clara con la ricchezza di una ricerca inesauribile presso gli archivi e Claudio con l’esplorazione tra gli spartiti dell’epoca. Un viaggio attraverso i passi di una donna, non solo prima fashion editor italiana, ma soprattutto un’anticipatrice capace di affermare l’arte italiana del dopoguerra e il made in Italy nel mondo.

Per comprendere Irene, sono irrinunciabili le letture dei suoi testi, della ricchissima bibliografia a lei dedicata così come non si può astenersi dal visitare il sito web, www.giardinoirene.it, una raccolta completa di testi e documenti sulla vita e le opere di Irene e il Giardino stesso, a Sasso di Bordighera, gestito magistralmente dall’Associazione Culturale Irene Brin in un’incantevole paesaggio ligure quasi al confine con la Francia, dove la scultura viene premiata ogni anno con nuovi allestimenti e percorsi.”

 

Irene Brin (Roma 1911 – Bordighera 1969)

IRENE BRIN

Nomade e cosmopolita per nascita, con il marito Gaspero Del Corso, aveva dato vita nel dopoguerra, in via Sistina a Roma, alla galleria d’arte l’Obelisco. Promotori dell’ Arte Contemporanea italiana, ne fecero punto d’incontro di artisti, scrittori e intellettuali come Burri, Morandi, Vespignani, Moravia, Pasolini, Visconti, Palma Bucarelli. Un vero e proprio riferimento per artisti come Picasso, Calder, Maria Lai, Duchamp e tutta l’arte d’avanguardia del dopoguerra. La galleria venne anche censurata e chiusa per “oscenità” dopo aver ospitato una mostra di disegni di Grosz. La Brin è donna di eccezionale eleganza, forza rivoluzionaria ed emblema dell’ arte come meraviglia e invenzione continua.

Clara Galante

Attrice, cantante, autrice, alterna la recitazione, la scrittura, la regia e il canto. Si è esibita con successo in Italia e all’estero. Si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico con una regia di Andrea Camilleri.

Fondamentali sono stati gli incontri con i registi Peter Brook e Luca Ronconi, con i quali collabora e delinea una sua autonoma espressione artistica.

È stata assistente e attrice di Luca Ronconi in più produzioni del Piccolo Teatro di Milano.

Ai suoi progetti come autrice ed interprete, affianca lavori con registi italiani; Federico

Tiezzi, Mario Missiroli, Roberto Guicciardini, Augustie Humet, Maurizio Panici, Michele Placido, Marco Carniti, Giorgio Albertazzi, Walter Le Moli, Marco Bellocchio, Alessio Pizzech, Daniele Salvo, Nicola lo Russo, Paolo Magelli, Carlos Soto, Muriel Mayette per citarne alcuni.

Tra le collaborazioni più significative, ricordiamo la Biennale d’Arte “Performa” di

New York, la Columbia University e il Watermill Center di Bob Wilson.

Debutta a Seoul nel ruolo di Carlotta, protagonista dell’ opera “The Mission” opera scritta da Ennio Morricone, diretta da Andrea Morricone. Collabora inoltre con musicisti come Enzo Gragnaniello, Maurizio Trippitelli, Cinzia Pennsesi, Arturo Annecchino, Marco Podda, Ciryl Giroux, Carla Rebora, Silvia Colasanti.

Al Teatro Studio del Piccolo di Milano debutta con la performance ispirata all’opera della poetessa Marina Ivanovna Cvetaeva “Indizi Terrestri”. Recita nel ruolo di Medea nel melologo di Giri Antonin Benda al Lirico di Trieste diretta dal maestro Diego Dini Ciacci.

Partecipa al Festival Internazionale di poesia di Genova con i suoi versi editi dalla Marcus Edizioni nella rivista d’arte Secondo Tempo. La casa editrice Joker pubblica il suo “ Non sono stata finita” nella collana di testi teatrali Panocticon, presentato a Roma alla Casa delle Letterature e rappresentato in molti teatri italiani.

Col suo sguardo profondo intorno all’ Arte Contemporanea, debutta al Museo Macro di Roma con un suo testo “Una Vita o Prove di Liberazione” un omaggio a Pierre Clementi, performance protagonista al Festival LiberAzioni di Torino.

É autrice di canzoni in Francia e con il compositore Thierry Los scrive brani che accompagnano documentari su France 3 e alcune serie di successo come “Emily in Paris” prodotto da Netflix e “Une ile” con Laetitia Casta, prodotto dal canale Arté Fr.

 

Claudio Farinone

Chitarrista e compositore, dopo il diploma, numerose masterclass e premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica variegata esibendosi in solo, con ensemble cameristiche come Tanguediaduo, Torres Quartet, Aries 4 e suonando con alcuni tra i massimi esponenti del jazz e della musica improvvisata in Italia. Tra questi: Raffaele Casarano, Fausto Beccalossi, Peo Alfonsi, Bebo Ferra, Javier Girotto, Francesco D’Auria, Carlos Buschini, Elias Nardi, Max Pizio, Paolo Pasqualin e altri.

Collabora in progetti di teatro e musica con gli attori Clara Galante e David Riondino.

Ha inciso numerosi CD con progetti personali tra cui “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, dedicato al celebre chitarrista e compositore americano con cui duetta in concerto nel 2017. Impiega tre strumenti speciali: una chitarra ad otto corde, una chitarra flamenca e una chitarra baritono, che nel tempo sono diventati tratti caratteristici del suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni, composizioni e percorsi improvvisativi. E’ voce della Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce regolarmente programmi musicali e realizza approfondimenti speciali con alcuni dei grandi protagonisti della musica e della cultura contemporanea.

 

COME PRENOTARE

Telefono: (+39) 380 7862654 preferibilmente mandare un messaggio Whatsapp

Online: piattaforma Vivaticket

Biglietteria*: dalle ore 18:00 alle ore 22:00

 

Author: Antonella Sartori & Clara Galante

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