Un varietà shakesperiano al Canovaccio di Catania

Un varietà shakesperiano al Canovaccio di Catania

@ Anna Di Mauro (13-12-2019)

Catania – L’immancabile Shakespeare colpisce ancora. La sirena ammaliatrice del suo genio risuona attraverso i secoli giungendo fino alle sponde del Mediterraneo. Da Ragusa approda a Catania “Enric V”, adattamento dinamico e accattivante dell’opera originaria (1598) che costituiva una trilogia con il “Riccardo III” e l’ “Enrico IV”. La rivisitazione della cupa tragedia sul potere e i suoi drammatici risvolti, qui indossa i panni della comicità, vena nascosta del Bardo, restituita intrecciando le suggestioni del linguaggio del drammaturgo inglese con l’idioma siculo dei “cunti” della tradizione siciliana dell’800, passando attraverso gli stilemi del varietà. Un bel poutpourri, ben dosato e orchestrato, che porge una storia tragica arditamente bagnata nella vis comica, a tratti sfiorata da riferimenti piccanti.

Il racconto, originariamente di ben 35 personaggi, asciugato a due voci, infarcito di canzoni, ballate, travestimenti, si avvale della forza drammaturgica di Cristina Gennaro, coautrice dell’adattamento, affiancata dal sapido humour di Davide Migliorisi che ha anche curato la regia. La scena essenziale ha simbolicamente al centro una grande installazione/corona, su cui poggiano i vestimenti del re, mantello e corona. Ai lati due postazioni inalberano i simboli della Francia e dell’Inghilterra: i gigli in campo azzurro e il leone rampante in campo rosso. La lotta secolare per il potere tra Inghilterra e Francia, tramandata come la guerra dei Cento anni, a seguito dell’ascesa al trono di Enrico V, la sua brama di potere sul suolo francese, la terribile battaglia di Azincourt nel 1415, dove persero la vita migliaia di francesi, sconfitti da una strategia vincente dagli Inglesi, sono i temi essenziali di una rappresentazione che si colora di canti e cunti. Sciorinando variegate manifestazioni della Commedia dell’Arte, i due versatili attori ci riportano alle origini di un teatro che intratteneva, narrando nobili gesta, mescolando il sacro con il profano, rovesciando i ruoli, che in questo caso vedono una donna incarnare il re, contrariamente alle usanze di un teatro dove erano gli uomini a indossare i panni muliebri delle protagoniste.

L’insolita veste di questo “Enric V” mostra ancora una volta la duttilità e la modernità dell’opera shakespeariana, colta in una stuzzicante chiave inedita che accende la curiosità di scavare ancora nel prezioso fondale di un mare ancora in parte sconosciuto.

 

ENRIC V

da William Shakespeare

Adattamento in varietà di Cristina Gennaro e Davide Migliorisi

Regia Davide Migliorisi

Con Cristina Gennaro e Davide Migliorisi

Debora Perruccio

Musiche Peppe Arezzo

Scene Giuseppe Busacca

Costumi Lalla Schembari

Luci e fonica Giorgio Baglieri

Produzione Associazione culturale “Dietro le quinte”

Al Teatro del Canovaccio di Catania fino a Domenica 15 Dicembre