Salvatore LO JACONO- Scaffale. Un mito, alle sue origini (“Dialogo con Borges” di Victoria Ocapo)

 

Scaffale*

 

 

UN MITO ALLE SUE ORIGINI


“Dialogo con Borges” di Victoria Ocampo. Ed Archinto

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Fra i tanti libri in sordina – che in Italia vengono puntualmente sopravanzati da altri assolutamente non necessari e di cui non si sentirebbe il bisogno – ce n’è uno, pubblicato dalla preziosa editrice Archinto, che merita un approfondimento. Si tratta di “Dialogo con Borges” (127 pagine, 15 euro), è stato scritto da Victoria Ocampo (ma comprende anche un suo ritratto scritto dall’autore de “L’Aleph” e anche un omaggio postumo) e reso in italiano da Paolo Collo, una vita all’Einaudi e valente traduttore di portoghesi e latinoamericani.

Un libro che probabilmente nulla aggiunge alla figura privata e pubblica di uno dei maestri assoluti del Novecento, ma che spalanca un mondo sull’avventura umana di Victoria Ocampo – figura centrale della cultura argentina e non solo dello scorso secolo – ricca, bella, cosmopolita (le interessava «l’impossibile e generosa avventura dell’umanità», scrive Borges), oppositrice della dittatura peronista (finì anche in carcere), femminista ante-litteram, a suo modo “scandalosa”, fondatrice della mitica rivista Sur (edita dal 1931 al 1971) e centro di gravità permanente di un cenacolo di letterati e artisti che ben presto oltrepassò i confini nazionali, accogliendo anche scrittori e poeti dall’Europa.

Si diedero sempre del lei e non vissero un’amicizia intima i due, ma dalla fine degli anni Venti del Novecento in poi il loro dialogo intellettuale sfociò in un rinascimento delle lettere argentine, che lei non si stancò mai di promuovere (soprattutto Borges) nei suoi lunghi viaggi all’estero e presso intellettuali, spesso più giovani, con cui intrecciava relazioni (su tutti il saggista francese Pierre Drieu La Rochelle).

Timida e autoritaria allo stesso tempo nei confronti di Borges e degli altri autori che contribuivano alle fortune di Sur (dopo la rivista venne la casa editrice), Victoria Ocampo conduce tra le pagine del volume un’amabile conversazione con Borges, che parte dagli avi dello scrittore e arriva alla sua precoce vocazione, passando per i luoghi amati, le letture preferite, il ponte virtuoso tra il Sud e il nord del mondo, e con l’Europa del modernismo e delle avanguardie.

“Dialogo con Borges” è un itinerario dell’anima, accompagnato da un prezioso apparato fotografico e, in coda, qualche lettera dal tono affettuoso, da parte dei Borges, Jorge Luis e sua sorella Norah, pittrice, e una piccatissima della stessa Ocampo: sì, perché la loro relazione intellettuale ebbe anche periodi tempestosi e allontanamenti, per divergenze di vedute letterarie (la “fantascienza” e il “poliziesco” di Borges non l’appassionavano…), personali, perfino di gusto dell’ironia. Una felice disarmonia, però. *(piolatorre.it)

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