Umberto ROSSI- Cinema. Recensioni brevi (“La notte del giudizio”, “Mr. Gobbler e la bottega magica”)

 

Cinema     Recensioni brevi*

 

 

DUE FILM RECENTI

La notte del giudizio – Election Year

“La notte del giudizio”, un film di James DeMonaco

Interpreti
Frank Grillo, Elizabeth Mitchell, Mykelti Williamson, Joseph Julian Soria, Betty Gabriel, Terry Serpico, Edwin Hodge, Kyle Secor, Liza Colón-Zayas, Ethan Phillips, Adam Cantor, Christopher James Baker, Jared Kemp.

Prod. Usa\Francia 2016

La notte del giudizio – Election Year (The Purge: Election Year) è il terzo capitolo della serie iniziata con The Purge (2013) e proseguita, nel 2014, con Anarchia – La notte del giudizio (The Purge: Anarchy). Tutti questi film nati dalla penna James DeMonaco che li ha anche diretti. L’dea base è decisamente interessante: nel 2010, negli Stati Uniti, il livello di criminalità è altissimo, al pari dell’indice di disoccupazione e di quello di povertà.

Tutto questo è stato alla base di una gravissimo crollo economico che ha portato il paese sull’orlo dell’anarchia. Per porre rimedio alla situazione un gruppo di politici, moti come Nuovi Padri Fondatori d’America (New Founding Fathers of America, abbreviato in NFFA) instaura un regime totalitario e stabilisce che una notte all’anno, chiamata Sfogo (Purge), ogni crimine è permesso, omicidio compreso, e che la polizia, i vigili del fuoco e le cure sanitarie sono bloccati dalle 19 alle 7 del mattino. Le uniche limitazione riguardano l’uso di armamenti da guerra (bombe atomiche) e l’immunità concessa ai maggiori funzionari governativi. In questo modo, si dice, le persone potranno sfogato l’aggressività accumulata durante l’anno sfogando la rabbia accumulata nel tempo.

In realtà la vera ragione di questa finestra di permissività criminale è la necessità di sopprimere tutti gli improduttivi come poveri, emarginati e disoccupati che gravavano pesantemente sul bilancio pubblico. Già questa impostazione svela il carattere politico di un racconto che ha visto affermarsi il proprio carattere sociale negli episodi seguenti. Quest’ultima tappa accentua ancor più questo aspetto raccontando le manovre dei membri dell’NFFA contro una senatrice che ha basato la sua campagna elettorale sull’abolizione dello Sfogo e che, proprio per questo sta riscuotendo consensi crescenti. Tuttavia, come nei casi precedenti, quasi subito le intenzioni sociali lasciano il passo ad una sorta di action movie incentrato sulla fuga della donna, assistita da una guardia del corpo particolarmente onesta, e dai pericoli e le trappole che le sono state tese dal potere costituito. E’ un vero peccato in quanto, in questo modo si perde per strada buona parte del significato metaforico (quanto mai attuale) a disposizione della storia

****

Mr Cobbler e la bottega magica

“Mr. Cobbler e la bottega magica”, un film di Thomas Mc Carthy

Interpreti
Adam Sandler, Dan Stevens, Steve Buscemi, Dustin Hoffman, Ellen Barkin, Glenn Fleshler, Method Man.

Prod. Usa 2016

Mr. Cobbler e la bottega magica di Thomas McCarthy nasce nella cornice di una bella leggenda yiddish che racconta del calzolaio ebreo Max, ultimo esponente di una generazione di scarpai del Lower East Side di New York. Lui è abbastanza in là con gli anni, totalmente disilluso della vita ed attento alle cure di una madre bizzarra che non ha ancora superato il dolore – odio per la scomparsa repentina e misteriosa, avvenuta anni prima, del marito.

Vive sempre entro le quattro mura di una bottega che subisce più che amare, costretto ad un lavoro che non gli piace. Non ha veri rapporti con le donne, esclusa la madre di cui si prende cura in modo quasi ossessivo. Un giorno scopre in magazzino una vecchia risuolartice dai poteri magici che permette di indossare l’aspetto fisico di chiunque, a patto di calzarne le scarpe. Si apre così per lui la possibilità di vivere finalmente la vita, indossando i panni dei clienti che ha sempre invidiato siano essi uomini di successo o gangster.

Da questa possibilità nascono equivoci e incidenti a non finire, sino al momento in cui la storia s’incanala su binario del solito scontro, con finale consolatorio, con la speculatrice cattivissima che vuole sfrattare i proprietari di un vecchio fabbricato per raderlo al suolo e costruire al suo posto un complesso di lusso. Lo spunto di partenza è accattivante e promette più di quanto non conceda realmente. Ottimo il cast che anima il film ad iniziare da Adam Sandler, qui particolarmente misurato. Gli fanno da spalle, se così si può dire, un efficace Steve Buscemi e un Dustin Hoffman presente solo per impegni contrattuali.

 

*Ringraziamo Umberto Rossi, collega di Cinemaessanta e direttore di Cinemaeteatro.com

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