Cristiana MARCHETTI- Viandante tra i vicoli del Papa (Massimo Wertmuller in “Il pellegrino”)
Lo spetatore accorto
VIANDANTE TRA I VICOLI DEL PAPA
Massimo Wertmuller in “Il Pellegrino” al Teatro Palladium di Roma
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Solo due musicisti in scena,le note del fagotto di Pino Cangelosie del clarinetto di Fabio Battistelli come accompagnamento di un viaggio lungo venticinque personaggi e la versatilita’ e romanita’ di un Massimo Wertmuller che modula voci, modifica posture, gioca sui ritmi e sui colori di figure che si muovono nella Roma Papalina,all’indomani della caduta Napoleonica, Enrico, nipote del Cardinal Caracciolo, giovane delicato e in odor di Giacobinismo viene affidato al controllo di Ninetto ,vetturino popolano e verace,permeato di quella saggezza popolare e di quella bonarieta’ tipica dei personaggi coevi di Rugantino.
Un affiancamento prima mal sopportato poi sempre piu’coinvolto, vede Ninetto assistere alla nascita dell’amore di Enrico per” niente di meno che“… Paolina Bonaparte: vicenda seguita con crescente
ansia e preoccupazione in una Roma di inizio ottocento dove la Rivoluzione Francese ed il Bonapartismo sono solo un ‘eco ed in cui si muovono i personaggi di questa variegato spaccato di vita romana.
La descrizione delle feste a palazzo,le carrozze in attesa all’esterno da cui rimbalzano e si rincorrono pettegolezzi di vita mondana,gli incontri in osteria con personaggi claudicanti e balbuzienti,coloriti spaccati di vita popolana ci scorrono davanti ,man mano che il talento di Wertmuller li snocciola e li interpreta con abilita’.
Dapprima in maniera circospetta,poi sempre piu’ coinvolta, in Ninetto nascera’ un ‘ affezione paterna e
protettiva per quel giovane milanese delicato ed idealista a cui opporra’ il suo antico e radicato scetticismo popolano e beffardo ai limiti del disincanto. Il vetturino si lascera’ sempre piu’ coinvolgere negli eventi spesso rischiosi abbandonando quel tipico atteggiamento delpopolino romano che diversamente da quello francese determinato e realmentesovranopreferisceinsabbiare e calpestare i propri diritti in nome di una tranquillita’ edi un “tirare a campa’” che esime da responsabilita’ e pericoli.
A tratti un po’ lento, lo spettacolo si svolge in momenti piu’ esilaranti ed altri decisamente meno coinvolgenti con qualche caduta di tensione.
Il testo pur se piacevole non affonda quasi mai in un terreno denso e significante, dando un po’ lasensazione di aver lasciato in sospeso un messaggio che poteva essere piu’ incisivo o quanto meno
piu’attuale,in merito al potere temporale e religioso che ancora oggi rappresenta una grande diatriba morale e culturale.
Rappresentato dadiversi anni nei teatri italiani assurgeormai quasi ad un classico delrepertorio di Wertmuller,che comunque ,tramite la sua abilita’ da affabulatore ben si presta ad
un gioco divertente per lo spettatore,seppur non innovativo per il panorama teatrale Italiano.
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“Il Pellegrino”
Scritto e diretto da Pier Paolo Palladino
Con Massimo Wertmuller
Pino Cangialosi (fagotto e percussioni)
Fabio Battistelli (clarinetto)
Musiche di Pino Cangialosi
Prod. Milleluci – Al Palladium di Roma