Franco LA MAGNA- Cinema, Recensioni brevi (“Alaska”, “Snoopy & Friends”)

 

Cinema    Recensioni brevi

 

 

DUE FILM RECENTI

Alaska (2015) di Claudio Cupellini.

 

Timidi segnali di renovatio anticommedia lancia il più recente cinema nazionale che con alcune opere coraggiosamente fuori dai facili e battuti territori dell’ottimismo di maniera, propalato da chioccianti politici di mestiere immersi negl’intoccabili privilegi della casta, ne ribaltano le stucchevoli tendenze (e per capire la contemporanea infelicità dei giovani “millennials” si vedano gli sconfortanti risultati di un sondaggio Demopolis, pubblicati sull’ultimo numero dell’Espresso). A riflettere traslatamente sulla crisi senza fine di questi anni schiacciati da disillusione e incertezza, fallimenti e rabbia repressa,  arriva l’inaspettato “Alaska” (2015) di Claudio Cupellini (anche soggettista e cosceneggiatore), tragico mélo a un passo dall’autodistruzione (ma dall’epilogo speranzoso) costruito intorno ad un amor fou latore di disgrazie alternate per una coppia di giovani, incontratisi casualmente in un lussuoso hotel francese (lui cameriere, lei aspirante modella-attrice). Duro (come la vita) e senza concessioni, linguisticamente ineccepibile,  il terzo lugometraggio di Cupellini rivela uno sguardo non banale su aspirazioni frustrate, scoprendo alternanze di sentimenti, casualità e colpi di fortuna, all’insegna di un racconto maledetto, spinto fino a conseguenze estreme (ci sono anche un suicidio e un omicidio) atte a restituire ai tormentati personaggi un’inedita e dolorosa verità.                                                       Interpreti: Elio GermanoAstrid Berges-FrisbeyValerio BinascoElena Radonicich Antoine OppenheimPaolo PierobonPino ColizziMarco D’AmoreRoschdy Ze

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Snoopy & Friends. Il film dei Peanuts (2015) di Steve Martino.

Certo vedere lo sfigato, dolcissimo e timidissimo Charlie Brow, il sognatore e intrepido Snoopy (con la sua cuccia volante sfidare l’imbattibile asso dell’aviazione della Prima Guerra Mondiale, il “Barone Rosso”), il “nevrotico” Linus con la sua immancabile copertina,  la “psicanalista” Lucy, Piperita Patty e l’intera compagnoneria dei “Peanuts”, quasi deturpati all’ormai irrinunciabile computer, muoversi (si fa per dire) in carne e ossa, potrebbe davvero essere traumatico. L’operazione è bassamente commerciale (in fondo e non tanto in fondo quale film non lo è?), ma per le giovanissime generazioni che non conoscono le celeberrime strisce di Charles M. Shultz (il cui figlio ha cosceneggiato e coprodotto il film) potrebbe essere una scoperta e, perché no?, un insolito incoraggiamento a recuperare il polveroso fumetto riposto da oltre 15 anni nelle cantine e nelle biblioteche dei padri e…dei nonni. Il regista Steve Martino, originario del Molise, è qui alla sua terza prova dopo “Ortone e il mondo dei Chi” e il quarto e ultimo capitolo de “L’era glaciale”

 

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