Piero ZARDO*- Miscelòlanea. Una settimana di buon cinema (dal ritorno di Bogdanocich a “Mustang”)

 

Miscellanea *



UNA SETTIMANA DI BUON CINENA

mustang

Dal ritorno di Bogdanovich a “Muistang” di D. Gamze Erguven

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Paper moon, L’ultimo spettacolo, …e tutti risero. Dovrebbero bastare questi tre titoli per convincere chi ama il cinema ad andare a vedere Tutto può accadere a Broadway. Sono tutti film di Peter Bogdanovich, un veterano della New Hollywood, forse al suo ultimo film. La stampa statunitense non l’ha trattato bene, chissà perché. Prodotto da due che di cinema se ne intendono (Wes Anderson e Noah Baumbach), Tutto può accadere a Broadway ha avuto anche qualche problema di distribuzione, visto che negli Stati Uniti è uscito ad agosto, quasi un anno dopo la sua presentazione alla Mostra di Venezia del 2014. Se tutto questo non basta aggiungiamo che Bogdanovich ha scritto il film insieme a sua moglie, Louise Stratten, sorella di quella Dorothy Stratten che interpretò Dolores in …e tutti risero.

La sua storia merita di essere ricordata. Dopo un certo successo come Playmate e un debutto cinematografico in un piccolo film canadese, Dorothy fu scelta da Bogdanovich per la sua commedia. Proprio come John Ritter nel film, anche Bogdanovich s’innamorò di Dorothy e andarono a vivere insieme. Paul Snaider, marito e manager della ragazza, non la prese bene e il 14 agosto del 1980 la uccise per suicidarsi subito dopo. Dorothy Stratten aveva 20 anni. La vicenda fu ricostruita da Bob Fosse nel film Star 80 con Mariel Hemingway. Louise Stratten ha sposato Bogdanovich nel 1988.

Non basta ancora? Tutto può accadere a Broadway è una commedia con un grande ritmo e un ottimo cast su cui svetta Imogen Poots nei panni di Izzy, una giovane squillo di Brooklyn con aspirazioni da attrice che s’imbatte in Arnold (Owen Wilson) un regista teatrale di successo con la fissazione di “redimere” le squillo. Tant’è che Arnold è costretto a scritturare in una piece in cui recita anche sua moglie. Ci sono anche Rhys Ifans, Kathryn Hahn, Will Forte, Jennifer Aniston e, in un piccolo ruolo, Cybill Shepherd (altra ex di Bogdanovich). Oltre a essere molto divertente, questo film è in qualche modo un tributo a un certo tipo di commedia che non esiste praticamente più.

Molto promettente anche Mustang di Deniz Gamze Erguven (fotogramma in alto). In un piccolo villaggio della Turchia il desiderio di libertà di cinque ragazze si scontra con le rigide regole di una comunità chiusa e conformista. Un’innocente trasgressione scatena una reazione eccessiva a cui le ragazze decidono di ribellarsi. Il film è stato presentato a Cannes e ha rimediato un po’ di premi in giro per i festival europei. Come a Sarajevo, dove le cinque ragazze protagoniste hanno vinto nel loro insieme il premio per la migliore interpretazione femminile. Del resto il cinema turco, da tempo, si è costruito una grande credibilità.

Sempre da Cannes arriva anche La legge del mercato di Stéphane Brizé. Vincent Lindon interpreta Thierry, un cinquantenne che dopo una lunga disoccupazione trova finalmente un nuovo lavoro. I suoi problemi non sono finiti, anzi sono appena cominciati. Il filone è quello della crisi, su cui il cinema francese ha sempre dimostrato di saper dire la sua. In più Lindon, a Cannes, ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile. Kreuzweg di Dietrich Brüggemann racconta la storia di una ragazza che aspira a diventare una santa. Intraprende così una via crucis per raggiungere il suo obiettivo: un cammino di purificazione per lei, una follia per molte persone che le stanno intorno.

In uscita anche la commedia francese Tutti pazzi in casa mia di Patrice Leconte, con Christian Clavier (l’accoppiata regista-interprete è molto affidabile, non è il caso di lasciarsi fuorviare dall’infelice e ammiccante titolo scelto per la distribuzione italiana), Hitman. Agente 47 (buono forse per i fan di Rupert Friend che nonostante la pelata è pur sempre il Peter Quinn di Homeland), The last witch hunter (flop al botteghino statunitense, in quota Halloween, che parte dall’innovativa premessa che le streghe esistono e lottano ancora tra di noi) e Belli di papà di Guido Chiesa, con Diego Abatantuono w Antonio Catania.

  • *Ringraziamo Piero Zardo, redattore di Internazionale.it

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