Caterina BARONE- Una donna tutta sola (“Soap Opera” scrittio e diretto da Cesare Levi. Teatro Stabile di Bolzano)

 

Il mestiere del critico


UNA DONNA TUTTA SOLA

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“Soap Opera”, una pièce scritta e diretta da Cesare Levi. Prod. Stabile di Bolzano

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Davanti a uno specchio, in un’elegante camera da letto, una donna, non giovanissima, ma ancora piacente, fa mille prove: agita un ventaglio nero, si nasconde dietro quei pizzi, ammicca e infine lo getta lontano stizzita. Poi prende da un cassetto un rosario e di nuovo si atteggia in modi diversi. È la vedova del Presidente, una donna in carriera, determinata a prendere il posto del marito scomparso e intenta a crearsi in maniera artificiosa un’immagine accattivante da offrire alla stampa e al popolo. Comincia così Soap Opera, la pièce scritta e diretta da Cesare Lievi, prodotta dal Teatro Stabile di Bolzano.

Una storia tutta al femminile, dove la protagonista, interpretata da Galatea Ranzi, si confronta con la vecchia Balia (Dorotea Aslanidis) e con l’immagine di se stessa quale era in passato: bambina capricciosa e prepotente (Letizia Angela Tonoli) e poi giovane donna, ambiziosa e spregiudicata (Sara Putignano). Non è un bilancio positivo quello della Signora e in quell’introspezione compiuta davanti allo specchio emergono debolezze, pentimenti, scelte mai dettate da emozioni o passioni autentiche, ma sempre strumentali al raggiungimento del successo e soprattutto della ricchezza. In questo percorso è la Balia a sostenerla, come ha sempre fatto fin dall’infanzia, e insieme anche a denunciarne le debolezze, a metterla di fronte alla verità, per molti versi scomoda e destabilizzante.

Il quadro è quello di un vuoto esistenziale, di una solitudine affettiva nonostante i due matrimoni: il primo fondato sul mercimonio del proprio corpo, il secondo forse vivificato da qualche fremito amoroso.A questo punto della vita ci sarebbero i presupposti per una crescita autentica, per un cambio di passo nel cammino di un’esistenza finora spesa in maniera superficiale.

E di fatto un cambiamento ci sarà, ma porterà la Signora a recidere quell’unico rapporto affettivo, avvertito ormai come scomodo, il suo cordone ombelicale con la Balia, della quale si libererà scacciandola.

È brava Galatea Ranzi a interpretare le nevrosi e gli scarti di umore della protagonista, ma lo spettacolo nel suo insieme non prende il volo.

Author: admin

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