Scriptandbooks consiglia: “Prima persona” di Giuseppe Pontiggia

Scriptandbooks consiglia: “Prima persona” di Giuseppe Pontiggia

@ Antonio Castronuovo, 26 settembre 2025

Una scheggia di vita apre Prima persona: Giuseppe Pontiggia accende la tv, osserva la sfilata di morti, porcherie, sfaceli. Poi esce di casa per le faccende quotidiane, perché ormai la normalità convive con le catastrofi. È l’avvio di un libro fatto di prosa nitida e gusto di sintesi, 200 brevi passeggiate nel reale, più che nella letteratura. Pontiggia è infatti un flâneur: vaga tra aforismi con sorniona sobrietà. È certo un artificio, ma si sa che la naturalezza è il supremo degli artifici: in Prima persona Pontiggia tocca un picco di rarefazione, un apice di trasparenza. Riesce anche a creare disagio tra chi ritiene invalicabile il crinale tra narrazione e critica, qui accortamente mescolati, come due gradi dello stesso agire.

Da bibliofilo, l’autore accoglie il pezzo Del furore di avere libri e di accumularli e si chiede se c’è qualcosa di più folle della fregola di accatastarli. C’è: è la follia di non averne, perché nessun oggetto è bello come il libro, «effetto e causa di tante esperienze: viaggi, avventure, fantasie, desideri, pensieri, storie, personaggi, mondi». È dunque sempre fuori luogo biasimare il bibliofilo: il folle non è chi brama i libri, ma chi ne ha la casa vuota, «come la propria testa». Vale pertanto procurarsi questo vecchio libro del 2002, che agilmente si trova usato. È meglio avere la prima edizione rilegata: il contenuto è uguale al successivo tascabile, non l’abito. La bibliofilia ha leggi impervie.

Giuseppe Pontiggia, Prima persona, Milano, Mondadori, 2002