“Azzurro” di Curzio Maltese, con un calzante Antonio Catania. Scene di una vita e di 60 anni di storia italiana
@ Anna Di Mauro, 21 maggio 2025
Toccante e coinvolgente, ecco snodarsi dai legni della Sala Futura con eleganza, sobrietà, calore, fluidità, semplicità il racconto teatrale in prima persona della sua caleidoscopica vita di giornalista scomodo e lungimirante, una vita divertente e travagliata, segnata da lutti importanti come quelli del giovane padre e della sorella, appena divenuta madre. Nei panni del grande Curzio Maltese il poliedrico attore Antonio Catania, con il suo stile assolutamente naturale, riesce a trasmettere emozioni e suscitare riflessioni in questa interessante narrazione degli anni ruggenti del famoso giornalista, iniziando dalla fine, in un incipit che vede già compromesse le sue funzioni vitali a causa di una malattia inesorabile. Afflitto da afasia, lo vediamo contorcersi in questa invalidità gravissima per uno scrittore, ma soprattutto per un padre che vuole lasciare al figlio Zeno un testamento spirituale, prima di spegnersi definitivamente nel 2023. È così che scriverà il suo ultimo libro. È così che inizia una carrellata di ricordi personali intrecciati a eventi storici, che vediamo felicemente promanare dal monologo che la moglie ha tratto dal libro, in un vivace dispiegarsi di eventi e personaggi che ci riporta alle vicende umane di una delle penne più graffianti del panorama giornalistico italiano. Affiorano personalità della storia e della politica di quegli anni, e grandi artisti incontrati lungo il suo cammino da Roman Polanski all’amico Nicola Piovani, a Vincenzo Cerami, a Pier Paolo Pasolini, a Mariangela Melato. Attraversando gli anni di piombo ritornano fatti nevralgici come la bomba di piazza Fontana, l’operazione Mani Pulite, l’ascesa di Berlusconi, testimonianza di una storia densa di eventi fondamentali che gradualmente stanno seriamente minacciando il tessuto democratico sbocciato dalle turpitudini delle due guerre mondiali.
Riascoltare la sua voce, accompagnata dalle musiche composte dall’amico Piovani, eseguite in scena dal musicista simpaticamente dialogante Sergio Colicchio, ci fa riassaporare il suo sguardo lucido e ammirare il suo esempio illuminante di un uomo malato che non si è arreso e ha lottato fino alla fine per lasciare la sua preziosa memoria personale intrecciata alla memoria dell’Italia, attraverso le tappe di una vita intensamente vissuta a Milano, Torino, Roma. La sua carriera giornalistica cominciò come suiveur al seguito del Giro d’Italia. Dalle cronache sportive il suo impegno civile lo porta a editoriali satirici di taglio politico-sociale sulle pagine della Repubblica, della Stampa, di Domani, che scuotono l’opinione pubblica con il suo stile ironico e tagliente incline a suscitare il dissacrante riso. Spaziando dal cinema al teatro, alle frequentazioni private, Maltese non ha mai rinunciato alla voglia di ridere e far sorridere, offrendo sardonicamente il suo punto di vista e dando il suo ultimo contributo con questo memoriale pubblicato postumo, intitolato “Azzurro, stralci di vita”, in omaggio all’amico Paolo Conte. Trasposto in opera teatrale dalla moglie Paola Ponti, “Azzurro” diretto con cura e abilità da Carmen Giardina, è interpretato con intensità e rigore da Antonio Catania che si muove abilmente in una scenografia evocativa essenziale e funzionale, tra una scrivania, una fila di poltrone da cinema, un pianoforte, sovrastate da una scritta al neon della parola “Azzurro”, come in un cinema, trasportandoci con garbo e leggerezza nel mondo di un uomo che ha dato alla storia un’impronta che risuona nella frase dedicata al figlio “Se c’è un ostacolo pensa a superarlo, non a quanto sia alto”. Il denso monologo si chiude in linea con lo stile dell’autore. Ecco il suo saluto:
“Sono stato un fiero suiveur nel corso di tutta la vita, non solo nel mio lavoro. È stato bellissimo”.
AZZURRO
di Paola Ponti
Atto unico tratto dal libro “Azzurro, stralci di vita” di Curzio Maltese
regia Carmen Giardina
con Antonio Catania
Sergio Colicchio (pianoforte)
musiche Nicola Piovani
luci Danilo Facco
costumi Arabella Bettazzi
coordinamento artistico Norma Martelli
produzione Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale
Alla Sala Futura di Catania