Le mille sfumature del gotico d’autore. Intervista a Marcello Figoni, fondatore della casa editrice Black Dog

,   

Le mille sfumature del gotico d’autore. Intervista a Marcello Figoni, fondatore della casa editrice Black Dog

In un Paese dove si vendono soprattutto polizieschi piuttosto sciatti che discendono dalla peggior commedia all’italiana e si ramificano spesso in mini e maxi serie tv, Black Dog persegue un progetto editoriale inconsueto e raffinato che ha attirato l’attenzione del nostro giornale, da sempre appassionato di letteratura e cinema di genere.

Ci siamo sentiti così coinvolti da non riuscire a resistere alla tentazione di importunare con qualche domanda Marcello Figoni, fondatore della casa editrice.

Quello di educare o rieducare i lettori alla frequentazione di forme narrative sottili e complesse e di autori di umbratile elusività che in ogni opera invitano a raggiungere Alice dietro lo specchio – scoprendo dimensioni allucinate del reale –, o suggeriscono in modo ellittico o metaforico condizioni di disagio sociale ed esistenziale, sembra l’intento della sua casa editrice. Quale ‘sensucht’ vi ha spinti a intraprendere un’avventura così controcorrente?

Il motivo principale che mi ha spinto a fondare una casa editrice specializzata in tutte le sfumature del fantastico è stato quello di rieducare il pubblico italiano alla nobiltà e profondità della letteratura di genere. Purtroppo nel nostro Paese i “generi” declinati in tutte le forme espressive sono stati relegati ad un ruolo di secondo piano. Guardati con sufficienza, sono stati intesi non come prodotti culturali, ma come oggetto di mero divertimento. Ciò non può essere più lontano dalla verità. Restando un momento in Italia, senza aprire lo sguardo sul mondo nordico, ci accorgiamo che tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento moltissimi autori, anche di grosso calibro, si sono cimentati in tutte le sfumature del fantastico e, quando lo hanno fatto, hanno raggiunto livelli stilistici e contenutistici di altissimo rilievo. Con il fantastico, infatti, si possono veicolare messaggi profondi, che investigano con lucidità e acume le pieghe nascoste dell’animo umano e della società. Per fare qualche esempio si possono citare le novelle gotiche dei fratelli Boito che già nel secolo XIX si interrogavano e ammonivano i lettori circa la stupidità del razzismo. Altro esempio può essere la novella “Il marito geloso” che con una forma narrativa piacevolissima e incalzante esamina una tematica che, ancora oggi, è terribilmente attuale: il femminicidio.

Altra considerazione che mi ha mosso a “ripescare” autori italiani e stranieri dell’Ottocento è la mia volontà di avvicinare anche il pubblico più giovane alla grande letteratura di quegli anni. Purtroppo, molto spesso, a scuola si tende a proporre la “solita” narrativa che è sicuramente di grandissimo livello, ma che per un pubblico di giovani può risultare ostica e magari poco gradevole. Le storie gotiche o, comunque, fantastiche, invece, offrono una lettura gradevole che nulla toglie allo spessore letterario dei testi.

Devo ammettere anche che mi sono indirizzato verso questo tipo di narrativa perché mi ha sempre appassionato come lettore. 

Fra le vostre proposte di letteratura gotica otto-novecentesca figurano autrici straordinarie e cadute nell’oblio, come Oliphant e Wilkins Freeman. Mi può spiegare i motivi di questa attenzione verso le Signore della ghost story?

Come ho accennato nella risposta precedente la mia casa editrice vuole pubblicare testi gradevoli, ma anche profondi e che, soprattutto, possano instillare nel lettore spunti di riflessione sulla società contemporanea. Tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento la letteratura gotica è stata un efficacissimo strumento di emancipazione femminile. Le due autrici citate, ad esempio, sono riuscite a mantenere se stesse e le proprie famiglie proprio grazie alla loro attività di scrittrici. Le novelle di genere erano ben pagate dalle riviste e questo ha permesso a molte donne di vivere una vita dignitosa senza dovere dipendere dagli uomini.

La via verso la vera parità di genere è ancora, purtroppo, molto lunga, ma credo che ogni piccolo contributo possa essere utile. Io ho cercato di contribuire in questo modo.

Non bisogna dimenticare che le autrici dell’epoca hanno regalato magnifiche perle gotiche ai lettori. I loro racconti, inoltre, oltre ad essere molto belli e gradevoli, permettono al lettore di vivere veri e propri flashback in uno spaccato sociale dell’epoca. Alle volte la letteratura di genere è più verista del verismo stesso. L’antologia “Il vento nel cespuglio di rose e altre storie del soprannaturale” di Mary Eleanor Wilkins Freeman, ad esempio, è una vera e propria istantanea degli Stati Uniti degli anni ‘10 del Novecento. In questi racconti sono narrati intrecci familiari di gente comune con tutte le tensioni, le paure e i problemi che attanagliavano le persone in quegli anni.

Il Fantastico ha il grande vantaggio di non essere imbrigliato in schemi precostituiti e ciò gli offre la possibilità di riuscire a lanciare messaggi davvero trasversali. Inoltre permette di aggirare il perbenismo o la censura celando un problema sociale dietro un mostro o un fantasma.

I volumi che pubblicate colpiscono anche per la cura e l’originalità della veste grafica, ritenete l’estetica un elemento importante, e magari legato alla comunicazione visiva dei contenuti che desiderate diffondere?

Poniamo molta cura all’aspetto grafico dei nostri libri perché crediamo ancora fermamente nel fatto che l’oggetto libro debba essere bello e piacevole. Inoltre tutti i nostri volumi sono illustrati da artisti che realizzano appositamente per noi tavole che accompagnano il testo. Ora, purtroppo, si è persa l’abitudine di illustrare i libri per un pubblico adulto, ma nel periodo in cui erano attivi i nostri autori questa era la normalità. Vogliamo restituire l’atmosfera d’epoca in tutti i modi possibili.

Accanto ai classici, nel catalogo di Black Dog si trovano storie appartenenti al ‘weird’. Come organizzate le attività di ricerca e selezione dei testi?

Il nostro intento è quello di proporre testi che non siano pubblicati in Italia da molto tempo o che non siano mai stati tradotti. Noi abbiamo tradotto per la prima volta il romanzo “The house of the Wolfings” di William Morris, uno dei più grandi ed eclettici intellettuali dell’Ottocento inglese.

Per quanto riguarda il weird devo ammettere che sono sempre stato un grande appassionato di quel genere di letteratura, quindi ho deciso di “saccheggiare” le mitiche riviste d’epoca alla ricerca delle perle più nascoste.

Leggiamo molto, anche in lingua inglese, e pubblichiamo – peccando forse di presunzione – quel che ci piacerebbe trovare in libreria e che ancora non c’è.

Grazie infinite per averci dedicato un po’ del suo tempo.

Siccome la nostra è una redazione ostinata, presenteremo uno alla volta ai lettori che ci seguono un certo numero di libri pubblicati da Black Dog, cominciando da “Il vento nel cespuglio di rose” di Wilkins Freeman.

 

Black Dog

Author: Redazionale

Share This Post On