Intervista a Clara Galante in attesa del debutto di “Una Vita o Prove di Liberazione”

, , , , ,   

La nostra direttora responsabile Ella Sartori ha intervistato Clara Galante a proposito di “Una Vita o Prove di Liberazione”

Una Vita o Prove di Liberazione

Testo, interpretazione e regia di Clara Galante

Musiche originali interpretate da Clara Galante 

Movimento coreografico a cura di Alessandra Diamanti

Teatro Luigi Pistilli

CORI

Venerdì 29 Gennaio 2022 – ore 21

ph. Azzurra Primavera

Dopo Rai RadioTre, Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma e il Festival Liberazioni di Torino, Una Vita o Prove di Liberazione giunge a Cori, uno dei teatri più antichi d’Italia.

Il progetto teatrale di Clara Galante prende forma nel 2019, un testo ispirato a “Pensieri dal carcere“ di Pierre Clémenti che cresce nelle sue rappresentazioni fino ad arrivare nel 2022 in una forma nuova e rinnovata per collaborazioni e continue ricerche. Una narrazione che parte dalla libertà negata, un percorso nella speranza e nell’illusione, quasi una biografia. “Una Vita o Prove di Liberazione” è in versi liberi, vibranti essenze ritmiche di un teatro poetico.

Incontriamo Clara Galante  a Roma a pochi passi da via dei Banchi Nuovi proprio nella via dove nell’estate del 1971 venne arrestato Pierre Clémenti.

Clara, come ti sei avvicinata alla vita e ai testi di Pierre Clémenti? 

Grazie a un libro. Ero a Parigi e fui attirata da quello che poi è stata la mia ispirazione. “Quelques messages personnels” scritto da Pierre Clémenti. 

Pierre, era un attore di talento, star del cinema negli anni ‘60. Una figura unica, delicata, bizzarra, trasversale. Fece parte dei progetti di Buñuel, Pasolini, Garrel, Bertolucci, De Sica, Brocani, Visconti, Cavani e Rocha e molti altri.

Arrestato nell’estate del 1971 per detenzione di droga e incarcerato per oltre un anno nelle prigioni di Regina Coeli e Rebibbia, verrà poi  rilasciato, per insufficienza di prove. 

Fellini, insieme a molti altri personaggi noti dell’epoca, depose in suo favore durante il processo.

In seguito a questa esperienza, Clémenti, scriverà il libro “Quelques messages personnels”, che è una riflessione sull’ Arte il Destino e la Libertà. 

Perché hai scelto la vicenda giudiziaria di Clémenti per rappresentare la tua riflessione sulla libertà?

La vicenda di Clémenti, diventa metafora della condizione umana, di quelle continue e faticose prove di liberazione che tessono la trama delle nostre vite. Vuole essere una riflessione sul coraggio, la giustizia, il destino e l’Arte come fuga, una fuga verso quell’immaginario che può rendere possibile la libertà in qualsiasi contesto, anche in un contesto coercitivo. Una Vita, la vita di tutti noi, nelle comuni ed eterne prove di liberazione di ogni giorno. 

Un’occasione preziosa per mettere in luce l’inscindibile relazione tra il singolo e la società, tra storia individuale e storia generale, in un momento in cui i diritti della persona, faticosamente conquistati, sembrano essere messi ancora una volta in discussione.

ph. Fabio Gasparri

Dal 2019 a oggi come si è evoluto il progetto?

È mutato con me, come sempre accade nei miei processi artistici. Ogni spazio, ogni replica si arricchisce di elementi, studiati, voluti e compresi e anche “improvvisati” come accade nel jazz. Sarà la mia formazione rivolta alla ricerca in tutte le direzioni.  Il 29 gennaio, porterò in scena l’esperienza maturata attraverso la collaborazione con Alessandra Diamanti che ha curato quei movimenti coreografici che tracceranno ciò che la voce non farà.

La preparazione, la costruzione di “Una Vita o prove di liberazione” ti ha dato l’opportunità di conoscere le carceri, da vicino, dialogando e lavorando con operatori del settore, magistrati ed ex detenuti. Quali sono le emozioni e le sensazioni di un’esperienza diretta? 

Nel corso di questi anni ho avuto l’opportunità di incontrare molti operatori ed ex detenuti.

Il loro contributo è stato prezioso. E ancor di più, l’ incontro epistolare con Elvio Fassone, ex magistrato e autore di molti saggi e di un libro, essenziale, “Fine pena: ora”. Ecco alcune parole tratte dal pensiero di Fassone che chiuderanno la mia performance “Bisognerebbe capire, mettere gli occhi dentro le cose, intus legere, usare l’intelligenza.

Comprendere che anche dentro la pattumiera non tutto è inferno.” 

 

Una Vita o Prove di Liberazione di e con Clara Galante,

sarà in scena al Teatro Comunale Luigi Pistilli di Cori (LT)

nell’ambito della rassegna“Stanze”.

Per infoline e prevendite: 329.3160144

Si ricorda agli spettatori, che in ottemperanza alle nuove norme anti Covid, la capienza del teatro sarà ridotta e verrà garantito adeguato distanziamento tra i presenti.

Per accedere, sarà richiesto obbligatoriamente il Super Green Pass.

Necessario indossare la mascherina FFP2.

Author: Antonella Sartori

Share This Post On