‘Bianco su bianco’, la Compagnia Finzi Pasca a Romaeuropa

, , ,   

Bianco su Bianco, la Compagnia Finzi Pasca a Romaeuropa

@ Clara Galante, 23-11-2021


Tornare a Roma di questi tempi semibui, mi ha catapultata ad incontrare la luce, la mia migliore amica e Bianco su Bianco: uno spettacolo di parola sui generis. Potevo decidere di vedere Amleto con la regia di Giorgio Barberio Corsetti o altro, l’offerta non manca, ma la Compagnia Finzi Pasca è la luce. Ho sempre creduto che il Teatro per arrivare dove può arrivare, ovvero nel profondissimo del nostro ventre, possa contenere anche più della parola, voglio dire contenere varie Arti in sé. I Greci basarono l’educazione sulla perfetta unità lirica di danza-musica-poesia, ossia sul canone estetico dell’euritmia, ma per recuperare tanta bellezza devo avere interpreti capaci di essere artisti e non attori soltanto, interpreti che sappiamo cosa sia la musica delle sfere, attori che conoscano le meravigliose spirali energetiche di cui siamo fatti. E attori capaci di creare melodie magiche per rapire grandi e bambini.
Bianco su Bianco è questo; un teatro potente di parola ma ancor più di poesia.


Una storia per grandi, raccontata con coraggio ai bambini. E dove c’è una storia raccontata con coraggio e con quell’immaginazione contenuta in un certo tipo di fantasia, si genera sempre qualcosa di veramente straordinario. Bianco su Bianco è uno spettacolo recitato, danzato e suonato. Bianco su Bianco è altamente filosofico. Bianco su Bianco è un caleidoscopio di sensazioni. È la storia di un piccolo bambino scheggiato come un piattino o una tazzina da caffè; ogni schiaffo del padre è una crepa. Un ragazzino che non sapeva cosa fosse il sorriso prima di incontrare una ragazza, un ragazzino abituato a pensare la gentilezza come il nascondiglio certo di una grande fregatura. Un ragazzino che incontra una ragazzina che si ammala. Una storia d’amore che si interroga, e dove la ricerca della parola che renda giustizia a ciò che si intende davvero dire, è una questione fondamentale. La parola VUOTO per esempio. Ma quanti “vuoto” ci sono? Tanti quanto noi. E cosa siamo noi? Cosa è davvero un essere umano? Ogni istante che osserviamo o che attraversiamo, è per forza legato al nostro modo di sentire, pertanto potremmo anche noi come gli Inuit generare altri termini per esprimere precisamente il nostro mondo.


Direi che ho assistito a una specie di tragedia greca per bambini, dove salendo la montagna bianca della trepidazione, alla fine e di sorpresa, arriva la catarsi, la “guarigione”.
Ho visto perfino il Coro (come in ogni tragedia greca che sia tale), per me era fatto di quelle centinaia di lampadine che riempivano lo spazio tridimensionale, sembravano parlare muovendosi, creando ad ogni loro cambio l’esultanza dei bambini in un Oooooooooo di meraviglia. Eppure tutto è stato essenziale, sembra dirmi “dai Clara, l’unica possibilità di salvezza consiste in una costante amabilità col prossimo e una continua fiducia nella Giustizia”. Bianco su Bianco è semplice, complesso e semplice allo stesso tempo, Bianco su Bianco è come la mia esistenza, la vostra e quella di Helena Bittencourt e Goos Meeuwsen.

BIANCO SU BIANCO

Autore, regista, co-design luci, coreografie e Firefly Forest Daniele Finzi Pasca
Con Helena Bittencourt e Goos Meeuwsen
Direttrice di creazione e produzione Julie Hamelin Finzi
Musica, sound design e co-design delle coreografie Maria Bonzanigo
Scenografia, accessori e co-design Firefly Forest Hugo Gargiulo
Produttore esecutivo e membro del team creativo Antonio Vergamini
Costumi Giovanna Buzzi
Co-design luci e FireFly Forest Alexis Bowles
FireFly Forest: Roberto Vitalini – bashiba.com
Assistente alla regia: Geneviève Dupéré
Make-up design: Chiqui Barbé

Foto: Viviana Cangialosi / Compagnia Finzi Pasca

Author: Clara Galante

Share This Post On