Pamela Villoresi è Frida Kahlo nello spettacolo ‘Viva la vida’, allo Steri di Palermo per la stagione estiva del Teatro Biondo

,   

 

Pamela Villoresi è Frida Kahlo nello spettacolo Viva la vida,

ideato e diretto da Gigi Di Luca e tratto dal romanzo di Pino Cacucci,

allo Steri di Palermo per la stagione estiva del Teatro Biondo

 

Viva la vida_Pamela Villoresi

 

Eroica, la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo, prosegue venerdì 16 luglio alle ore 21.00 nel cortile di Palazzo Chiaramonte-Steri con lo spettacolo Viva la vida di Gigi Di Luca interpretato Pamela Villoresi.

Viva la vida, ispirato all’omonimo romanzo di Pino Cacucci, racconta la vita e l’arte di Frida Kahlo in modo innovativo: Pamela Villoresi dà voce e corpo alla celebre artista messicana mentre la body painter Veronica Bottigliero, che rappresenta la Pelona, maschera simbolica della morte, le dipinge sul corpo nudo i segni dell’arte di Frida e Lavinia Mancusi interpreta la cantante Chavela Vargas, ultima amante dell’artista.

Le scene sono di Maria Teresa D’Alessio, i costumi di Roberta Di Capua e Rosario Martone, le luci di Nino Annaloro.

Repliche allo Steri fino al 20 luglio. Prevendite al botteghino del Biondo o su www.vivaticket.it; il servizio di botteghino sarà attivo anche allo Steri a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

«Viva la vidaspiega il regista Gigi Di Luca – è un urlo di dolore che porta alla luce l’aspetto più propriamente femminile di Frida Kahlo, attraverso simbolismi che richiamano la sua radice multiculturale ed etnica, andando oltre la narrazione biografica e facendo emergere l’anima di Frida donna, messicana, pittrice e rivoluzionaria. Animata dal fuoco dell’amore per Diego, per le donne, per l’arte, per le radici della propria terra, per la sua stessa vita, vissuta voracemente nonostante la fragilità della sua condizione fisica. Frida si mette a nudo, ripercorre l’esistenza travagliata, trascorsa in bilico tra vita e morte. Ormai stanca ed annientata dalla sofferenza, si prepara ad affrontare il suo ultimo viaggio, lasciandosi trasportare in un’atmosfera onirica, nella quale proietta immagini e ricordi».

«Viva la vida è un omaggio a Frida Kahlo – afferma Pamela Villoresi – è una sorta di inventario della sua vita e della sua arte. Il testo di Gigi Di Luca, tratto dal romanzo di Cacucci, racconta il suo ultimo rapporto d’amore, quello con la cantautrice Chavela Vargas. Dalle parole e dalle vite esemplari di queste due donne, che hanno imposto al mondo il rispetto per ciò che erano e per quello che facevano, scaturisce una forza straordinaria, la capacità di trasformare una situazione di svantaggio e di dolore in un’occasione di vita».

 

Note di regia

 

«La voce della molteplice natura di una donna capace di afferrare con determinazione la propria sofferenza elevandola ad una dimensione poetica. Un urlo di dolore che porta alla luce l’aspetto più propriamente femminile di Frida Kahlo, attraverso simbolismi che richiamano la sua radice multiculturale ed etnica, andando oltre la narrazione biografica e facendo emergere l’anima di Frida donna, messicana, pittrice e rivoluzionaria. Animata dal fuoco dell’amore per Diego, per le donne, per l’arte, per le radici della propria terra, per la sua stessa vita, vissuta voracemente nonostante la fragilità della sua condizione fisica. Frida si mette a nudo, ripercorre l’esistenza travagliata, trascorsa in bilico tra vita e morte. Ormai stanca ed annientata dalla sofferenza, si prepara ad affrontare il suo ultimo viaggio, lasciandosi trasportare in un’atmosfera onirica, nella quale proietta immagini e ricordi. È la Pelona, la morte, ad assistere Frida in questo lento abbandono, che la libera dalla gabbia di un corpo deteriorato e le restituisce la vita, come opera d’arte, attraverso la creazione del mito. È in Chavela Vargas, espressione di sensualità e trasgressione, che Frida trova sollievo dal tormento interiore, attraverso momenti di serenità e di intimità. Simbolo della rivoluzione culturale di quel tempo, Chavela canta Frida e per Frida, canta il Messico di quegli anni, in cui il movimento culturale femminile ha fatto sì che l’arte stessa fosse rivoluzione, dandole un nuovo volto, rivendicando l’appartenenza e l’identità del passato.

Tre donne in scena, per un canto alla vita, un urlo di amore e di libertà».

 

Gigi Di Luca

 

Viva la vida

liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Pino Cacucci

progetto, adattamento e regia Gigi Di Luca
con Pamela Villoresi (Frida Kahlo)
e con Lavinia Mancusi (Chavela Vargas, musiche di scena) e Veronica Bottigliero (La Pelona, body painter)

scene Maria Teresa D’Alessio
costumi Roberta Di Capua, Rosario Martone
luci Nino Annaloro
assistente alla regia Valentina Enea
direttore di scena Sergio Beghi
coordinatore dei servizi tecnici Giuseppe Baiamonte

 

realizzazione scene Alovisi Attrezzeria

parrucca Rocchetti
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli: Cattedra di Scenografia del Prof. Luigi Ferrigno e Cattedra di Costume per lo spettacolo della Prof.ssa Zaira de Vincentiis

 

macchinisti Edoardo Pacera (capo reparto macchinisti), Raimondo Cammarata (vice capo reparto macchinisti), Mario Ignoffo (primo macchinista), Giuseppe Macaluso, Gaetano Presti, Francesco La Manna, Fabio Maiorana

elettricisti Piero Greco (primo elettricista), Raffaele Caruso, Mario Schillaci
fonici Pippo Alterno (capo reparto fonici), Manfredi Di Giovanni

capo sarta Erina Agnello
amministratore di compagnia Andrea Sofia

 

produzione Teatro Biondo Palermo

 

Author: Redazionale

Share This Post On