Letture byroniane

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George G. Byron

Manfred

a cura di Diego Saglia

1° ed. 2019

Letteratura universale

978-88-297-0071-4

Manifesto del romanticismo byroniano, e non solo, Manfred: Un poema drammatico (1817) nasce, insieme al Frankenstein di Mary Shelley, al Vampiro di John W. Polidori e al Prometheus Unbound di Percy B. Shelley, in quella strana fatale estate del 1816 in cui l’eruzione di un lontano vulcano, che oscurò i cieli di mezzo mondo, vide riunirsi sulle rive del Lago di Ginevra la più straordinaria e concitata compagnia di voci e spiriti poetici. Al centro di Manfred si staglia una figura dai torvi tratti gotici, nobile ribelle di stampo faustiano capace di evocare potenze occulte con le sue arti magiche, in cerca di una risposta al proprio malessere. Figura titanicamente sovversiva, Manfred rivendica con fierezza la superiorità dell’uomo, creatura «metà polvere, metà dio», sulle forze ostili del creato. Con le sue ambientazioni tra le cime delle Alpi, i personaggi sovrannaturali e le figure più comuni, i toni che oscillano dal cupo al solenne al faceto, e le scene dal poderoso impatto visivo, il dramma esplora temi centrali nella rivoluzione artistica e filosofica del primo Ottocento, come l’identità, la memoria, il rimpianto e il significato ultimo dell’esistenza e della morte. Per questa sua complessità suscitò l’interesse di Goethe e Dumas, Schumann e Nietzsche. Espressione grandiosa del tormento e del titanismo romantici, Manfred è un’opera multiforme, animata da spinte diverse e conflittuali, e pervasa da stimoli e suggestioni che continuano a suscitare nuove interpretazioni e nuove domande.

 

 

George G. Byron

Un vaso d’alabastro illuminato dall’interno

Diari

A cura di Ottavio Fatica
Adelphi eBook
2018, pp. 303
isbn: 9788845979835
Temi: Letteratura inglese, Diari

Un moto sussultorio accompagna il transito terreno di Byron: una furiosa galoppata che possiamo ripercorrere attraverso questi Diari, unici scampati al rogo delle sue memorie. Sono sei documenti di epoche cruciali: un diario londinese, all’apice del successo mondano e letterario; il diario di un viaggio nell’Oberland bernese; un diario ravennate ove s’intrecciano i conclamati amori con Teresa Guiccioli e i moti carbonari; un breve zibaldone; una raccolta di «pensieri slegati», che mostrano un Byron epigrammatico; e infine il diario della Grecia, interrotto dalla morte a Missolungi. Ne risulta un mosso ma preciso quadro della turbolenta traiettoria byroniana. Lo stile è secco, tagliente, vivace, corso da un brivido ancora settecentesco e un’elettricità tutta romantica. Le dolorose, feconde contraddizioni si fondono in un unicum che rivela la fascinosa, fatale sintonia tra l’autore-personaggio e la nuova generazione, motivo di una celebrità fino a lui impensabile; e poi il carisma, la natura camaleontica, il mistero e il magnetismo – ingredienti che, agitati come si conviene dalla sorte, vanno a comporre una miscela capace ancora di stordire.

 

 

Cesare Catà

Libertini libertine

Excursus storico-letterario nella vita dei più famosi libertini e nelle loro opere scandalose, che include anche l’universo femminile dimenticato del libertinismo

Avventure e filosofie del libero amore da Lord Byron a George Best

a cura di Cesare Catà

pagine 228

isbn 978-88-98094-49-3

prima edizione 2018

ristampa 2018

Questo libro non racconta la figura del libertino secondo lo standard usuale del “dongiovanni”, bensì come essere umano che pensa e vive un amore troppo forte per essere circoscritto entro le norme codificate dai catechismi e dalle società. Un corteggiatore romantico come Lord Byron e una poetessa-cortigiana come Veronica Franco; uno scrittore pornografico come Sade e una mistica come Marguerite Porete; un dandy come Oscar Wilde e un’autrice visionaria come Anne Sexton: la cifra comune di questi personaggi sta nella scandalosità delle loro opere, una licenziosità erotica non fine a stessa, ma che scaturisce da una visione dell’amare fuori da ogni schema, in cui vita e letteratura si confondono.

Author: Redazionale

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