AL 38. TORINO FILM FESTIVAL – Fuori Concorso Documentari
Avventurosa e Rai Cinema
in associazione con
Istituto Luce-Cinecittà
in collaborazione con
Archivio Audiovisivo Del Movimento Operaio e Democratico
Cineteca Di Bologna
Casa Delle Visioni
presentano
SUOLE DI VENTO
Storie di Goffredo Fofi
un film di
Felice Pesoli
Impegno, politica, cultura, libri, cinema.
Il racconto di una vita e un pensiero liberi e in movimento.
Una storia singolare, al plurale.
Una distribuzione
Istituto Luce Cinecittà

Goffredo Fofi
Verrà presentato il Prima mondiale al 38° Torino Film Festival, nei Documentari Fuori Concorso, Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi, il film documentario di Felice Pesoli, racconto di un vagabondaggio esistenziale, culturale e politico tra i più originali e liberi della cultura del nostro paese.
Attraverso straordinarie immagini di memoria e di archivio è lo stesso Fofi a ricordare alcuni episodi della sua vita, dell’attivismo sociale, della cinefilia, e soprattutto degli incontri con grandi protagonisti della cultura del Novecento.
Un racconto pieno di energia, spirito, movimento e pensieri, vita culturale, decine di libri a propria firma, migliaia di interventi e dibattiti con lettori e spettatori. Goffredo Fofi non ha formule da trasmettere ma ci propone di stare in movimento, di stare nella realtà e di vivere il proprio tempo sempre alla ricerca di un mondo diverso davvero possibile.
Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi, è prodotto da Avventurosa con Rai Cinema, in associazione con Istituto Luce-Cinecittà e in collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Cineteca Di Bologna e Casa Delle Visioni.
Sarà distribuito da Luce-Cinecittà
SINOSSI
Goffredo Fofi non vuole essere considerato un intellettuale e veramente neppure li ama. Però ha passato la vita a fondare riviste culturali, scrivere libri, recensire film, mentre faceva anche scioperi della fame, volantinaggi ai cancelli della Fiat, mense per i bambini proletari. Sempre su e giù dai treni, e sempre pronto a cambiare città quando la curiosità culturale e politica lo ha portato altrove: dalla natìa Gubbio a Palermo, Torino, Milano, Napoli, Roma, con una lunga parentesi parigina in un sottotetto del Quartiere Latino.
Ognuno dei suoi numerosi spostamenti da una città a un’altra apre e chiude una fase del suo pensiero e del suo agire nel mondo, che si snoda, a volte anche in modo contraddittorio dall’infanzia a Gubbio alle esperienze siciliane a fianco di Danilo Dolci, dall’azione politica nella Torino operaia degli anni ’60 all’attività di creazione di reti sociali a Napoli, dalla collaborazione alla rivista Quaderni Piacentini fino all’attuale direzione del mensile Gli Asini.
Nel film la necessità di Goffredo Fofi di andare di volta in volta dove ritiene sia più opportuno svolgere un efficace lavoro politico e culturale si intreccia con i ricordi delle persone che ha incontrato nel corso della sua vita, come Elsa Morante, Carmelo Bene, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Totò, Luis Bunuel, Ada Gobetti, Raniero Panzieri, Pasolini, Fellini e molti altri. Persone con cui “è stato bello litigare” ma con cui, in certi casi, è stato altrettanto bello riconciliarsi. E poi il ’68, i gruppi extraparlamentari, gli eccessi ideologici, la scoperta di nuovi scrittori e registi, il lavoro sociale come ultima risorsa della politica.
Dal profilo di un intellettuale eretico e di uno straordinario organizzatore culturale emerge una visione fortemente critica nei confronti della società italiana, dei suoi meccanismi di potere, delle ingiustizie che la segnano. Goffredo Fofi è spesso tagliente nei confronti degli uomini di cultura che non vogliono o non sanno più contrapporre a un progressivo processo di omologazione uno sguardo e un linguaggio critico, che rimetta al centro del pensiero una viva tensione per la giustizia sociale e per la libertà.
Una vita piena di storie contrastanti e incontri straordinari, animata da un radicato e profondo orientamento pacifista e da un pensiero teso sempre al cambiamento della realtà sociale e culturale: a condizione che si trasformi in fatti, pratiche di vita, altrimenti non conta niente.