Clara Galante in “Otto minuti con Irene Brin”, il 30 ottobre presso lo Studio Room 28B di Roma

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Otto minuti con Irene Brin 

nelle parole e nelle archittetture dell’effimero 

Irene Brin, celebre giornalista di moda e costume, scrittrice, traduttrice, gallerista, seppe scuotere Roma con una stagione stupefacente di attività culturali; come il barocco, secoli prima, fu un trionfante primato di Roma, un’eccezionale forza rivoluzionaria, l’emblema dell’arte come meraviglia, spettacolo e invenzione continua.

E nell’economia degli incontri mai casuali, nella simultaneità di due universi legati dal senso, il Barocco e Irene Brin si sono incontrati a teatro. Il teatro di Clara Galante.

Clara Galante sarà Irene Brin per otto minuti

 

Il 30 ottobre, dalle ore 17:30 alle 21

in via Cimarra 28/b,

presso lo Studio Room 28B

 

Musica, canzone e letteratura

nella scenografia curata da Carlo Pianosi, Fabio Gasparri e Virginia Meliado.

Coprotagoniste le carte da parati

ideate da Cecilia Anselmi, Carlo Pianosi e Fabio Gasparri.

 

Otto minuti, otto temi alla Brin, queste le scintille

che brilleranno nelle mani e negli occhi di Clara

 

“Se Effimero è ciò che dura un sol giorno,

l’incontro di due forze rivoluzionarie

non potrà che durare più di otto minuti..”

L’Italia affamata, arrangiatrice e allegra

La polvere della moda

Il peso della frivolezza

Il rumore delle feste

La luce dell’arte

L’esplosione dell’Italia per merito degli artisti

La letteratura della notte: l’aneddoto incongruo e la citazione storica

Arruffato, veemente ed enigmatico.. il destino dell’andar veloce

 

Irene Brin anticipava i tempi in ogni campo, tra le prime a credere nel potere dell’arte, con il marito Gaspero Del Corso, aprì una galleria d’arte moderna a Roma come euforica risposta alla fine della seconda guerra, con una mostra di Giorgio Morandi, nell’autunno del 1946. Irene e Gaspero inaugurano una stagione di intense attività culturali, facendo scoprire agli italiani i pittori surrealisti e gli artisti americani, lanciando sul mercato internazionale, i giovani artisti italiani, come Afro e Burri.

Irene Brin ha lasciato un segno nella Roma pre e dopoguerra. Dopo un’esperienza come corrispondente di guerra dalla Jugoslavia firmò i primi articoli di costume per Bellezza allora diretta da Gio Ponti. Fortissimo e sempre presente sarà il legame con i protagonisti del disegno industriale italiano che muovevano i primi passi in quei decenni.

Finito il secondo conflitto mondiale, fu di nuovo, tra le prime, a intuire che Roma stava diventando il centro del mondo. Qui riuscì a creare un fluire di feste memorabili, cene colorate e disegnate e audaci inaugurazioni da censura alla galleria l’Obelisco.

 

Clara Galante

 

Si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico con una regia di Andrea Camilleri. Fondamentali sono stati gli incontri con i registi Peter Brook e Luca Ronconi, con i quali collabora e delinea una sua autonoma espressione artistica. È stata assistente e attrice di Luca Ronconi in più produzioni del Piccolo Teatro di Milano. Ai suoi progetti come autrice ed interprete, affianca lavori con registi tra i quali: Federico Tiezzi, Mario Missiroli, Roberto Guicciardini, Augustie Humet, Maurizio Panici, Michele Placido, Marco Carniti, Giorgio Albertazzi, Walter Le Moli, Marco Bellocchio, Alessio Pizzech, Paolo Magelli, Muriel  Mayette ed altri. Tra le collaborazioni più significative ricordiamo, la Biennale d’Arte “Performa” di New York, la Columbia University e il Watermill Center di Bob Wilson.

Al Teatro Studio del Piccolo di Milano debutta con una performance ispirata all’opera della poetessa Marina Ivanovna Cvetaeva, “Indizi Terrestri”, di cui è autrice e interprete. Partecipa al Festival Internazionale di poesia di Genova con i suoi versi, editi dalla Marcus Edizioni. La casa editrice Joker pubblica il suo “NON SONO STATA FINITA”, nella collana di testi teatrali Panocticon, presentato a Roma alla Casa delle Letterature.

Al Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma ha debuttato con la sua performance “Una Vita o Prove di Liberazione”, ospite anche al Festival LiberAzioni di Torino.

Alterna la recitazione, la scrittura e il canto. Si esibisce in molti concerti, collabora con importanti musicisti e compositori, tra i quali Silvia Colasanti e il maestro Ennio Morricone. È autrice di canzoni e del doppio singolo “La sirena nella notte” prodotta dal canale ArtéFr  per la serie “Une Ile” con Laetitia Castà.

Lo STUDIO ROOM 28b ha voluto celebrare questo momento storico dell’architettura romana con un tributo all’illusorio. Ricordando le realizzazioni degli architetti e degli artigiani che lavorarono insieme per le scenografie dei teatri delle Accademie, dei Collegi religiosi, per le corti aristocratiche come quelle dei Barberini e le Ambasciate di Francia e Spagna. Ecco gli omaggi al gran teatro barocco, a Gian Lorenzo Bernini che considerava la realizzazione di installazioni temporanee, un aspetto del progetto urbano, un carattere non solo decorativo bensì parte integrante del progetto di rinnovamento della città.

L’effimero e l’illusorio non potevano però prescindere dalla musica, dalla coreografia, dal teatro. Ritroviamo le stesse composizioni, realizzazioni in linea con l’intenzione, delle altre forme d’arte, di stupire e divertire lo spettatore. E in questa condizione creativa, nella seconda metà del seicento, nelle residenze dei Pamphili, Colonna e Ottoboni si potrà assistere al trionfo delmelodramma e un nuovo teatro.

 

A casa di   I r e n e

di Ella Sartori

 

“I progettisti delle scenografie di questo teatro immaginario e barocco sono stati sedotti dagli apparati effimeri seicenteschi, apparati prodotti dalle migliori maestranze artigianali e dai grandi artisti della stagione barocca. Proprio per il carattere rivoluzionario del barocco romano, per aver creato lo spazio di un teatro moderno, ho immaginato le carte da parati dello Studio Room 28B in dialogo con la figura indipendente, rivoluzionaria di Irene Brin, la prima a capire e promuovere il made in Italy nel mondo.

Irene, creatrice dell’identità del saper fare italiano, fece  respirare un’aria internazionale all’artigianato italiano, seppe esportare le capacità di una nazione, mettendo l’accento sull’unicità dei nostri prodotti.

Un’attitudine e una facoltà inconfondibili che ritroviamo ancora oggi e possiamo constatare nella collezione “Effimero Barocco”  di carte da parati dello Studio Room 28B.

Clara Galante, attrice cantante e autrice è un incontro non casuale, già nelle vesti di Irene Brin aveva saputo dar voce, agli usi e costumi dell’Italia che stava per esplodere, qui, oggi sarà capace di portarvi esattamente su quel divano accanto a lei e alle parolesempre anticipatrici di Irene, in una casa tutta italiana, ricca di una una ricerca inesauribile di bellezza”.

Author: Redazionale

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