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Nuove date degli spettacoli di prosa sospesi per l’emergenza Covid 19
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
un’indagine insolita, condotta da un punto di vista davvero speciale
Dal 07 ottobre 2020 al 11 ottobre 2020
Produzione: Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Torino con il contributo di NEXT
Autore: Simon Stephens
Regista: Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
Musiche: Teho Teardo
Scene: Andrea Taddei
Luci: Nando Frigerio
Costumi: Ferdinando Bruni
Traduzioni: Emanuele Aldrovandi
Attori: Daniele Fedeli, Elena Russo Arman, Davide Lorino, Ginestra Paladino, Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin
durata 2 ore e 30 minuti
La storia
Il quindicenne Christopher decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere, perciò comincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher ha un disturbo dello spettro autistico che rende complicato il suo rapporto con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri…
Il cast
Lo spettacolo si avvale di una compagnia intergenerazionale di dieci attori: nel ruolo protagonista Daniele Fedeli, talentuoso attore di 24 anni protagonista di un grande exploit, nel ruolo del padre di Christopher Davide Lorino, in quello della madre Ginestra Paladino, in quello della maestra che lo convince a raccontare la sua storia Elena Russo Arman; a spartirsi gli altri ruoli Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin.
Lo spettacolo
La forza della splendida storia raccontata nel romanzo di Mark Haddon invade i palcoscenici teatrali grazie all’intelligente riscrittura di Simon Stephens: il suo testo ha ottenuto a Londra un eccezionale successo di pubblico, per poi trasferirsi a New York dove ha vinto quattro Tony Awards. Un successo che Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani hanno saputo rinnovare sulle scene italiane con scelte registiche lontane da quelle iper-tecnologiche dell’edizione inglese, ma capaci di esaltare la qualità della scrittura, il suo ritmo, la polifonia dei personaggi e il lavoro attorale.
Perché vederlo?
In uno spettacolo lieve e profondo, altamente empatico, il testo approfondisce i personaggi disegnandoli con precisione. Pur essendo un argomento complesso da trattare senza cadere nel patetismo o in una sostenuta gravità, si muove su toni di divertita leggerezza, rivelandoci sia le difficoltà di Cristopher sia le meschinerie, gli egoismi e l’indifferenza degli adulti. Il ragazzo scoprirà chi ha ucciso il cane e molto altro…
Info Biglietti
La prevendita dello spettacolo “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” sarà effettuata anche online a partire dal 3 ottobre (dalle ore 19.30) sul portale www.vivaticket.it
Che disastro di Peter Pan
le disavventure di una sgangherata compagnia alle prese con la commedia di J.M. Barrie
Dal 21 ottobre 2020 al 25 ottobre 2020
Produzione: AB MANAGEMENT e OTI in esclusiva per l’Italia, in accordo con KENNY WAX LTD
Autore: Henry Lewis, Jonathan Sayer, Henry Shields
Regista: Adam Meggido
Musiche: Rob Falconer e Richard Baker adattate da Marco Fieni e Vittorio Iuè
Coreografia: Miriam Centanin
Scene: Simon Scullion riprese da Lele Moreschi
Luci: Massimo Gresia
Costumi: Roberto Surace ripresi da Adele Bargilli
Traduzioni: Enrico Luttmann
Attori: Marco Zordan, Alessandro Marverti, Viviana Colais, Stefania Autuori, Igor Petrotto, Valerio Di Benedetto, Luca Basile, Riccardo Giacomini, Yaser Mohamed, Carolina Gonnelli, Massimo Genco, Ilaria Orlando, Camillo Ciorciaro
durata 2 ore
La storia
Una compagnia teatrale amatoriale (la Filodrammatica di Sant’Eufrasio Piedimonte) tenta di mettere in scena il classico di J.M. Barrie, la celeberrima storia di Peter Pan. Lo spettacolo è concepito per lavorare su due piani narrativi: in primo luogo la classica trama di Peter Pan che tenta di emergere dai disastri e dai contrattempi che si accumulano nella pièce; in secondo luogo la storia degli attori, i loro drammi e i loro intrighi. Loro recitano per la verità e non per le risate: quando tutto va storto, a loro dovrebbe fare male e, soprattutto, non dovrebbe far ridere…
Lo spettacolo
Dal 2016 il pubblico di tutta Italia apprezza ed applaude il “tragico” cast di Che disastro di commedia, versione italiana del pluripremiato successo planetario The play that goes wrong. Ora è la volta di Che disastro di Peter Pan, che si propone di alzare il tiro aumentando il caos e le risate che scaturiscono dalle disavventure di un gruppo di attori, mettendoci dinnanzi all’ennesimo fallimento della sgangherata compagnia amatoriale di Sant’Eufrasio Piedimonte, ancora più ambiziosa e battagliera che mai. Quando il regista apparirà sul palcoscenico con il suo assistente/co-regista, si inizieranno a percepire le tensioni che stanno alla base di questa ennesima, stentata, impresa teatrale. Le porte non si apriranno, gli oggetti di scena scompariranno per ricomparire altrove, gli effetti sonori saranno inevitabilmente anticipati o ritardati. Gli attori, impegnati in ruoli multipli, combatteranno ancora una volta contro inconvenienti tecnici e non ricordando le battute, intrappoleranno gli altri in “loop” esasperanti. Assistendo alla produzione di Peter Pan capiremo in pochi minuti che anche questa è miseramente destinata a fallire.
Perché vederlo?
È una commedia con un grande cuore, senza mai un momento di noia. Lo spettacolo è una farsa e la farsa un vero spettacolo. Non importa quali bisticci sul backstage si siano verificati, non importa il caos che hanno scatenato e subito sul palcoscenico, dopo lo spettacolo i nostri attori sono nel bar, euforici, congratulandosi l’un l’altro e pianificando la prossima produzione. Non perdono di vista l’amore. È importante ricordare che gli attori di questa piéce non sono “cattivi attori” ma semplicemente vittime delle circostanze; tutto deriva dal loro costante tentativo di continuare, nonostante tutto, e dal loro ottimismo che la fortuna possa girare a loro favore.
Info Biglietti
La prevendita dello spettacolo “Che disastro di Peter Pan” sarà effettuata anche online a partire dal 17 ottobre (dalle ore 19.30) sul portale www.vivaticket.it
Arsenico e vecchi merletti
un classico della commedia brillante che diverte senza lasciar scampo
Dal 10 novembre 2020 al 15 novembre 2020
Produzione: Gitiesse Artisti Riuniti
Autore: Joseph Kesselring
Regista: Geppy Gleijeses
Musiche: Matteo D’Amico
Scene: Franco Velchi
Luci: Luigi Ascione
Costumi: Chiara Donato
Attori: Anna Maria Guarnieri, Giulia Lazzarini, Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita
durata 2 ore e 10 minuti
Lo spettacolo è dedicato a Mario Monicelli e liberamente ispirato alla sua prima regia teatrale.
La storia
Lo scrittore Mortimer Brewster, dopo un passato da scapolo incallito, torna a casa dalle zie Abby e Martha per renderle partecipi del suo recente matrimonio con Elaine Harper. Al suo arrivo scopre però che le due amabili e anziane ziette aiutano quelli che affettuosamente chiamano i “loro signori” ossia gli inquilini ai quali affittano le camere, a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni, per poi seppellirli in cantina…
Il cast
Nel cast due tra le più grandi attrici italiane: Annamaria Guarnieri, straordinaria interprete drammatica – primadonna prediletta di Zeffirelli, Missiroli, Ronconi – e Giulia Lazzarini, la musa di Giorgio Strehler. Entrambe offrono una lezione di stile e di gioco scenico a cui è pressoché impossibile trovare un paragone verosimile. Attorno a loro agisce una bellissima compagnia, in cui il ruolo di Mortimer, legato al volto hollywoodiano di Cary Grant, spetta a Paolo Romano.
Lo spettacolo
“È difficile catalogare, inserire in un genere Arsenico e vecchi merletti. Non è una farsa macabra, né una satira del giallo. Appartiene certamente a una tipologia di commedia da noi poco praticata e di cui non abbiamo riscontri autorali: “il Brillante”. Il suo autore, Kesselring, ci ha regalato quest’unica perla, ma veramente preziosa. Migliaia di repliche in tutto il mondo: debutto a Broadway nel 1941 (cinque anni di repliche), film di Frank Capra nel 1944, debutto in Italia con la compagnia Morelli – Stoppa il 31 maggio del 1945. Nel 1992, da una delle migliaia di stanze d’albergo in cui ho soggiornato in una delle mie tante tournée, ebbi la sfacciataggine di telefonare a Mario Monicelli per proporgli la regia di Arsenico e vecchi merletti. Mi disse subito di sì, senza esitazioni. Era la sua prima vera regia teatrale e fu l’inizio di un grande sodalizio. Lo spettacolo fu uno straordinario successo. E a Mario voglio dedicare questa nostra impresa.”
Geppy Gleijeses
Perché vederlo?
Pur sfiorando il complesso tema dell’eutanasia, questa commedia è puro divertimento, un ordigno di grande precisione che brilla per i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi, la purezza dell’intreccio, tratti che si sviluppano al massimo dell’originalità. Forte di queste caratteristiche Arsenico e vecchi merletti divenne la commedia che le truppe americane adottarono come antidoto alla paura della morte durante la Seconda Guerra Mondiale.