Teatro Belli di Roma. Rassegna “Trend” a cura di R. Di Giammarco. Dal 15 novembre, “Straight” di D. C. Moore

  

 

TREND

nuove frontiere della scena britannica – XVIII edizione

festival a cura di Rodolfo di Giammarco

17 ottobre – 21 dicembre 2019

Teatro Belli – piazza Sant’Apollonia, Roma 11/a- 06 5894875   spettacoli ore 21,00

15 / 16 / 17 novembre

STRAIGHT

di D.C. Moore

traduzione Andrea Peghinelli

con Daniele Marmi, Giovanni Anzaldo, Giulia Rupi, Eleonora Angioletti

regia Silvio Peroni

produzione Khora Teatro in collaborazione con   l’Ass. Cult. La Filostoccola

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Lo spettacolo

Lewis e Waldorf sono due amici inseparabili sin dai tempi dell’università. 10 anni dopo Lewis è sposato con Morgan, vogliono un bambino anche se la loro casa è troppo piccola.  Waldorf, viaggiatore libero e senza legami, gira il mondo con il sacco a pelo. Tornato in città chiede ospitalità al suo miglior amico. Mentre i padroni di casa sono a lavoro Waldorf si intrattiene con Steph, una giovane attrice di film porno. La vita avventurosa e senza responsabilità di Waldorf comincia a fare invidia a Lewis. Durante una serata a base di alcol i due si ritrovano a fare una scommessa che porterà la loro amicizia su un nuovo livello. Lewis accetta di girare un film porno gay con Waldorf nel ruolo di protagonista.

Tratto dal film Humpday, scritto e diretto nel 2009 da Lynn Shelton, Straight è una commedia tagliente adattata dal celebre sceneggiatore D.C. Moore, autore di Town, Honest, Alaska ed Empire. Una storia sull’amicizia maschile, sulla sessualità e su come le due cose possono essere confuse molto più facilmente di quello che si potrebbe pensare.

Esplorare il mondo del sesso non è mai cosa facile, ancor meno scriverne, ma l’autore ci riesce con grande maestria alternando momenti di comicità a spunti di riflessione sull’amore, sul tradimento e sulla fedeltà, sulla paura di essere adulti e rimanere incastrati tra l’essere genitori e affrontare il mutuo per la casa.

Straight ha debuttato allo Sheffield Crucible alla fine del 2012, poi trasferito al Bush Theatre di Londra è diretto da Richard Wilson.

 

Note di regia

Un lavoro incentrato sugli attori, sulla capacità di raccontare e sulle relazioni che si dovrebbero stabilire fra autore, attore e spettatore; un triangolo comunicativo che pone l’accento sul messaggio del testo e sulle immagini emotive che le parole del testo ricreano. Il messaggio potrebbe perdere di valore nel momento in cui l’attenzione viene focalizzata sulla spettacolarità della rappresentazione e progressivamente si perderebbe anche l’attitudine nel riflettere sul perché si è scelto di mettere in scena un determinato testo. L’urgenza di comunicare un messaggio viene spesso relegata a una dimensione meramente estetica. Viene meno, dunque, la riflessione che il pubblico dovrebbe fare al termine dello spettacolo, che esuli da una prima analisi tecnica o qualitativa. Il messaggio del testo è quasi sempre più complesso e articolato della visione univoca del regista: sarà lo spettatore, che a seconda della sua provenienza sociale e culturale, percepirà in modo individuale le molteplici sfumature di un testo.

 

D.C Moore

Nato nel 1980, è un drammaturgo inglese. Ha cominciato come assistente alla regia lavorando con Robert Goold su produzioni come The Weir e Aspettando Godot. Ha fatto parte al programma per Giovani Scrittori del Royal Court Theatre. La sua prima opera Alaska è stata prodotta dal Royal Court nel 2007, e ha vinto il premio Tom Erhardt come miglior nuovo spettacolo nel 2008.  La sua seconda opera, The Empire, che racconta di giovani soldati in Afghanistan, ha ricevuto molte critiche positive, ed è stato nominato ad un Olivier Award.

 

Ufficio Stampa a cura di Paola Rotunno

Author: Redazionale

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