27 agosto – 1 settembre 2019
Teatro India
IF / INVASIONI (dal) FUTURO*2019
Venerdì 30 agosto (ore 21) in programma al Teatro India
Ballardiana
racconti di J. G. Ballard
con Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Silvio Impegnoso, Fortunato Leccese,
Alice Palazzi, Diego Sepe, Roberta Zanardo
percussiologi Gianluca Ruggeri e Matteo Fracassi
basso elettrico Massimo Ceccarelli
concetti e paesaggi sonori Gianluca Ruggeri
Proseguono gli appuntamenti della rassegna IF/INVASIONI (dal) FUTURO che programma domani, venerdì 30 agosto (ore 21) al Teatro India, la lettura concertata BALLARDIANA, racconti di J. G. Ballard, per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, con Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Silvio Impegnoso, Fortunato Leccese, Alice Palazzi, Diego Sepe, Roberta Zanardo. Ne I mille sogni di Stellavista Ballard ci conduce a Vermillion Sands, l’immaginaria località di riviera dove Howard e Fay si sono trasferiti alla ricerca di una casa psicotropica (PT) che risolva i loro problemi matrimoniali. Finiranno con lo scegliere una Casa PT molto particolare in cui aleggia ancora la personalità di una certa Emma Slack… Billennio è il racconto di un futuro non troppo lontano, dove il mondo è sempre più sovrappopolato. La città in cui vivono John Ward e Henry Rossiter ha un problema di spazio così grave che le persone vivono in centinaia di piccoli cubicoli di 3 metri quadri e mezzo. Con Prima Belladonna si torna a Vermillion Sands seguendo Steve che commercia in coroflora, gli stupefacenti fiori canori in grado di cimentarsi nei più incredibili disegni melodici. L’idillio annoiato viene spezzato quando giunge la bellissima Jane Ciracylides, mutante dalla pelle dorata e gli occhi da insetto, la cui voce è in grado di irretire gli uomini a tal punto da far loro vedere cose inesistenti… Segue Città di concentramento, un apologo distopico tra i più inquietanti mai concepiti. Franz è giovane, studia fisica e vuole capire: per quale motivo la città in cui vive – in cui tutti vivono – è solamente la “città”? Nessun nome, nessuno stato, nessun continente, la “città” sembra concentrare l’intero universo conosciuto. Esiste da qualche parte uno spazio libero? Il viaggio si conclude con “Terre d’attesa”, il lontano avamposto minerario di Murak a cui Quaine viene assegnato dopo molte esitazioni. Cosa si cela tra le dune e le pianure di sabbia lavica? In una delle sue rare narrazioni extraterrestri Ballard, dipinge con maestria la presenza dell’altro da noi, più avanzato, più antico, che da sempre ci osserva e di cui fino all’ultimo non potremo intuire le misteriose e magnifiche intenzioni.