Maria Amelia Monti mattatrice di una commedia inesistente. ‘Miss Marple – Giochi di prestigio’ di Agatha Christie al Teatro della Pergola di Firenze

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Maria Amelia Monti mattatrice di una commedia inesistente. ‘Miss Marple – Giochi di prestigio’ di Agatha Christie al Teatro della Pergola di Firenze

FIRENZE – Ogni riferimento ad Agatha Christie è del tutto casuale. O, meglio, uno dei romanzi in cui la componente del giallo non era così centrica, è stato privato anche di quel minimo che ci potrebbe ricordare la grande autrice inglese quale base per questa commedia, primo tentativo di portare a teatro in Italia la straordinaria scrittrice. Eppure la trasposizione è di Edoardo Erba che ha tradotto l’intero repertorio teatrale di Agatha Christie pubblicato da Mondadori e lui stesso ottimo commediografo, ma in questo lavoro quello che manca è proprio un impatto teatrale, l’emozione, la capacità di coinvolgere gli spettatori, l’ironia, e, soprattutto, il fascino di un’autrice che è sempre riuscita a tenere acceso l’interesse dei suoi lettori.

Portato in scena dalla Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo, un’entità interessante nel panorama teatrale italiano – cooperativa diretta fino al 2017 dalla compianta Melina Balsamo, con cui hanno collaborato nomi del livello di Maurizio Scaparro, Ugo Gregoretti, Armando Pugliese, Giancarlo Sepe, Massimo Ranieri, Silvio Orlando, Claudio Santamaria, Isa Danieli, Pino Micol, Pierfrancesco Favino che ha attualmente come direttore artistico Roberto Andò – stupisce per tanti momenti poco felici che tolgono ritmo alla narrazione. La costruzione della protagonista – a detta del regista interamente affidata a Maria Amelia Monti – è plasmata su se stessa e non rende le atmosfere del giallo: si apprezza la sua bravura, la perfetta padronanza scenica ma la sua Miss Marple è deludente. E’ una tranquilla signora di campagna, orgogliosa delle sue oche che depositano gigantesche uova, è l’amica di provincia che rivede la compagna dei tempi di scuola per aiutarla ma che mai cerca di approfondire i suoi problemi con modalità investigative. E’ una simpatica vecchietta a cui manca l’arguzia e che riduce ogni cosa ad aneddoto di felice vita campestre, che è preoccupata più di non riuscire a completare un maglione per il nipote che non dei problemi dell’amica.

Allo stesso livello Roberto Citran, attore di ottima qualità che qui appare e scompare sul palcoscenico senza mai lasciare fattiva traccia del suo personaggio: è vero, i dialoghi e le scelte registiche non gli forniscono molto spazi, ma quei pochi sono da lui mal sfruttati. Ruth Van Rydock, amica d’infanzia di Miss Marple è affidata all’esperta Sabrina Scuccimarra che si adegua al livello dei suoi colleghi. Più difficile giudicare la prova dei volenterosissimi 5 giovani che completano il cast. A loro viene richiesto soprattutto di correre da una parte all’altra del palcoscenico (non è così che si dona ritmo alla narrazione) urlando con una certa frequenza (la tensione non sempre si può fare nascere con effetti sonori da film horror) creando una certa difficoltà nell’intendere le vere intenzioni della regia.

A questo va aggiunto l’uso delle luci anche in maniera violenta, puntandole contro gli spettatori pensando, probabilmente, che anche questo potrebbe essere un modo per indurre tensione: nel nostro specifico caso, ha creato unicamente fastidio. Altra ‘trovata’ il fumo che dovrebbe fare ricordare la nebbia e, con questa, le atmosfere umide della campagna inglese. Poco riuscita anche l’idea di ambientare tutta la commedia in un’unica location creata coi tubolari di ferro di una fabbrica dismessa: le strutture aeree sono utilissime per le corse a perdifiato degli interpreti, ma poco interessanti sia per la dubbia originalità dell’idea che per lo sviluppo narrativo. Difficile giudicare senza prova di appello quanto visto durante questa rappresentazione al Teatro alla Pergola. Può darsi fosse una serata negativa, che alcuni interpreti non fossero in buone condizioni di salute, che sul palcoscenico ci fosse nervosismo tra i vari interpreti. Sta di fatto che l’impressione avuta non è stata certo positiva, con scarso affiatamento tra gli attori, la sensazione di entrate furori tempo, addirittura di incespicare nel dire alcune battute: tutto (quasi) lecito se fosse stata la prima rappresentazione della commedia e, quindi, senza rodaggio, ma quantomeno strana se si pensa che alle spalle aveva già un buon numero di repliche. Stupisce che la direzione sia del solitamente bravo regista napoletano Pierpaolo Sepe che aveva iniziato la sua attività nel 1991 con il difficile L’angelo sterminatore di Luis Buñuel. Qui prosegue nel suo intento di mettere l’attore al centro dello spettacolo, ma attorno non riesce a creare una cornice interessante.

Il romanzo era stato alla base del film televisivo Miss Marple. Giochi di prestigio (Marple: They Do It with Mirrors – 2009) diretto da Andy Wilson e interpretato da Julia McKenzie, presentato in Italia sul piccolo schermo l’anno successivo. Proposto con discreto successo, faceva parte della quarta stagione di Agatha Christie’s Marple: Miss Marple incontra un’amica americana preoccupata per sua sorella che vive in vecchia casa vittoriana, convertita in comunità alloggio per giovani delinquenti e gestita dal di lei marito. Accetta di andare a vedere cosa succede, e ha il sospetto che la donna possa essere in pericolo.

 

Scheda spettacolo:

Maria Amelia Monti

Roberto Citran

Sabrina Scuccimarra

Sebastiano Bottari

Marco Celli

Giulia De Luca

Stefano Guerrieri

Laura Serena

Miss Marple – Giochi di prestigio

tratto dall’omonimo romanzo di Agatha Christie (They Do It with Mirrors, 1952, titolo statunitense Murder with mirrors – Prima edizione italiana Il Giallo Mondadori (volume 264, 1954), con il titolo Giochi di prestigio – con il titolo Miss Marple: giochi di prestigio, Mondadori, 1979

adattamento Edoardo Erba

Musiche Francesco Forni

Luci Cesare Accetta

scene Luigi Ferrigno

costumi Alessandro Lai

regia Pierpaolo Sepe

produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo diretta da Roberto Andò

 

Author: Furio Fossati

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