La regista vietnamita Hong Hnh vince l’Efebo d’Oro con “The Way Station”. Peter Greenaway cittadino onorario di Palermo.  Altri premi a Marine Francen, Francesco Patierno. Premiata la montatrice Ilaria Fraioli.

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La regista vietnamita Hong Hnh vince l’Efebo d’Oro con “The Way Station”. Peter Greenaway cittadino onorario di Palermo. Altri premi a Marine Francen, Francesco Patierno. Premiata la montatrice Ilaria Fraioli.

Si è concluso con l’assegnazione dei premi per la sezione cinema la 40^ edizione dell’Efebo d’oro organizzato dal Centro di ricerca per la narrativa e il cinema presieduto da Egle Palazzolo. La Giuria per il miglior film tratto da opera letteraria composta dal regista Volker Schlöndorff, dalla fotografa Letizia Battaglia, dal regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì, dalla docente e scrittrice Nicoletta Vallorani e da Egle Palazzolo ha assegnato il riconoscimento alla regista vietnamita Hong Hnh per The Way Station, adattamento di un romanzo dello scrittore Do Phuoc Tien. Attraverso uno stile rarefatto e notturno e una palette cromatica lussureggiante – ombrosa anche se a tratti inondata da squarci sfavillanti – si dipana una storia imbevuta di passione e gelosia, volontà di riscatto e violenza, ricerca d’indipendenza e stabilità dei sentimenti. Una sosta in un luogo di passaggio – come quello suggerito dal titolo – al contempo concreto e metaforico, nel quale ci s’imbatte per caso, vagolando nelle tenebre di una notte bianca in cui la realtà è indistinguibile dal proprio mondo interiore. La Giuria Efebo speciale per il miglior regista esordiente composta dalla giornalista Daniela Tornatore, dalla scrittrice Daniela Gambino e dallo scrittore Francesco Romeo ha premiato Dario Albertini per il film Manuel, un racconto di formazione scritto sul corpo e sul volto del giovane protagonista, reso con sorprendente credibilità e potenza scenica da Andrea Lattanzi. Dario Albertini ha ricevuto anche il premio della Giuria di studenti del Liceo Einstein di Palermo. Premio Efebo d’oro per i nuovi linguaggi “Città di Palermo” a Peter Greenaway, il grande artista britannico autore. Greenaway ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando nel corso della cerimonia di premiazione al Cinema De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa. Premio ANDE Cinema Donna al film francese Le semeur di Marine Francen, un film in costume, un percorso che conduce verso un mondo d’altri tempi, ma che svela al contempo una visione moderna della società e dell’essere donna.Premio Lions Palermo dei Vespri a Francesco Patierno per Diva!, nel quale otto grandi attrici ripercorrono la vita di Valentina Cortese, interpretando le sue stesse parole tratte dall’autobiografia pubblicata in occasione dei suoi 90 anni. Un viaggio attraverso i suoi ricordi e le sue interpretazioni. Premio Rotary Club Palermo Sud ai giovanissimi Emanuela Pizzo e Flavia Brucoli, studenti del Liceo Artistico Statale “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara” – diretto da Giuseppina Attinasi che hanno realizzato i premi quest’anno sotto la guida dei docenti Giovanni Aglialoro e Tiziana Provenzani. Premio Corrado Catania-Mestieri del cinema alla montatrice Ilaria Fraioli.

Hong Hnh                                                                    Francesco Patierno                                      Marine Francen

SCHEDE FILM PREMIATI

The Way Station (Đảo của dân ngụ cư) di Hong Anh (Vietnam 2017 – 92’) in lingua originale con sottotitoli in italiano Sceneggiatura: Nguyen Quang Lep  Con: Pham Hong Phuoc, Ngoc Thanh Tam, Nhan Phuc Vinh, Hoang Phuc, Ngoc Hiep Produzione: Blue Productions, Live Media

Dopo avere a lungo vagato, Phuoc decide di fermarsi presso il ristorante “Notte bianca”, nella speranza di trovare un lavoro che gli permetta, almeno temporaneamente, di godersi un po’ di tranquillità. In poco tempo scoprirà però l’ordine perturbante instaurato dal proprietario del ristorante nonché padre padrone di Chu, l’unica anima splendente dietro le quinte fatiscenti entro le quali sono confinati i lavoratori.

HONG ANH, Regia Classe 1976: prima di laurearsi in sceneggiatura, ha studiato presso l’Accademia di danza di Ho Chi Minh City. Ha iniziato la sua carriera come attrice per la televisione il cinema, vincendo numerosi premi, tra cui quello come migliore attrice Dubai International Film Festival ricevuto quest’anno. Adattamento di un romanzo dello scrittore Do Phuoc Tien, The Way Station costituisce il suo fortunato debutto alla regia. Tra i numerosi premi, il film si è aggiudicato il premio per il miglior film all’ASEAN International Film Festival nel 2017.

Le semeur di Marine Francen (Francia 2017 – 94’) in lingua originale con sottotitoli in italiano. Sceneggiatura: Marine Francen, Jacqueline Surchat, Jacques Fieschi, adattata da “L’homme semence” di Violette Ailhaud  Con: Pauline Burlet, Géraldine Pailhas, Alban Lenoir, Iliana Zabeth, Françoise Lebrun. Produzione: Les Films du Worso

1852: l’esercito di Luigi Napoleone Bonaparte schiaccia la resistenza dei repubblicani. Nel suo villaggio di montagna, Violette assiste al rastrellamento di tutti gli uomini che lo popolano. Trascorsi alcuni mesi nell’isolamento più totale, Violette e le altre donne si giurano che, se un giorno dovesse comparire un uomo, sarà necessario condividerlo. Attraverso la ricostruzione di un contesto storico soltanto all’apparenza distante da quello contemporaneo, si scandagliano le profondità onnicangianti del desiderio femminile. Il clima oniroide di attesa, abilmente costruito dalla giovane regista, rende visibili i più minuti cambiamenti nella quotidianità di un microcosmo muliebre che, pur essendo chiuso nella sua particolarità più irriducibile, non diventa luogo di confinamento ma rampa di lancio verso la ricerca della libertà. Una ricerca che si profila universale soltanto quando diviene un progetto rispettoso di ogni individuo.

MARINE FRANCEN, Regia e sceneggiatura. Dopo un’infanzia trascorsa in campagna, si trasferisce a Parigi per studiare letteratura e storia. Intraprende la sua carriera all’interno dell’industria cinematografica dapprima nell’ambito della produzione presso la società di James Ivory e Ismail Merchant e, in seguito, tra il 1999 e il 2012, lavorando come assistente alla regia di cineasti del calibro di Michael Haneke e Olivier Assayas. Ha scritto e diretto quattro cortometraggi, uno dei quali documentario. Le semeur, vincitore nel 2017 del Premio per la migliore opera prima al Festival internazionale del cinema di San Sebastián, segna il suo debutto al lungometraggio.

Manuel di Dario Albertini (Italia 2017 – 95’) Sceneggiatura: Dario Albertini, Simone Ranucci. Con: Andrea Lattanzi, Francesca Antonelli, Renato Scarpa, Giulia Elettra Gorietti, Raffaella Rea. Produzione: BiBi Film. Distribuzione Italia: Tucker Film

Ora che ha compiuto diciotto anni, Manuel può lasciare l’istituto per minori privi di sostegno familiare in cui ha vissuto negli ultimi anni, dopo che la madre Veronica è stata arrestata. Manuel assapora finalmente la libertà, ma ha un gusto dolceamaro.

DARIO ALBERTINI, regia e sceneggiatura. Nasce nel 1974 nella periferia nord di Roma, mostra una spiccata attitudine per la musica e una profonda passione per la fotografia, che presto diventa una professione. Affascinato dalle realtà più disagiate e periferiche, dirige il suo primo cortometraggio L’abbandono non è lontano, una storia di denuncia dello stato di degrado di una scuola del litorale laziale. Nel 2013 realizza Slot – Le intermittenti luci di Franco, un film documentario sul delicato tema della ludopatia, la dipendenza dal gioco compulsivo. Nel documentario La Repubblica dei ragazzi (2015), racconta la vita quotidiana all’interno di una casa famiglia, che si interrompe con l’uscita dei ragazzi una volta raggiunta la maggiore età. Manuel, il film che segna il suo esordio nel lungometraggio di finzione, ne è quasi un seguito ideale.

Diva! di Francesco Patierno (Italia 2017 – 75’) Sceneggiatura: Francesco Patierno, dal romanzo autobiografico Quanti sono i domani passati di Valentina Cortese, edito da Mondadori nel 2012 Con: Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Isabella Ferrari, Anna Foglietta. Produzione: Casta Diva Pictures, DO Production & Consulting, Fenix, Viva Production. Distribuzione Italia: Officine Ubu

Attraverso un montaggio avvolgente, Patierno realizza un documentario dall’approccio anticonvenzionale, più intimo che celebrativo, in equilibrio tra cinefilia e ricreazione drammatica, che ha il merito di riportare alla ribalta un personaggio femminile iconico del cinema italiano e internazionale

FRANCESCO PATIERNO, Regia e Sceneggiatura. Nato a Napoli nel 1964, studia architettura prima di diventare direttore creativo per un’agenzia pubblicitaria. Dopo aver realizzato servizi televisivi per la RAI, firma il suo primo cortometraggio Quel giorno (1996), proiettato alla 53ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il suo primo lungometraggio Pater Familias, in concorso al Festival di Berlino 2003, vince 12 premi per il miglior esordio ed è selezionato in più di 40 festival internazionali. Nel 2008 esce nelle sale Il mattino ha l’oro in bocca, selezionato in concorso al Karlovy Vary Film Festival. Nello stesso anno dirige quattro episodi della serie tv Donne Assassine, che conquista il premio per la migliore regia al Roma Fiction Festival. Nel 2011, il suo terzo film, Cose dell’altro mondo, partecipa alla Mostra di Venezia ed è in concorso al Festival di Tokyo. Nel 2012, La guerra dei vulcani, documentario sul triangolo amoroso tra Rossellini, Magnani e Bergman, è presentato con successo ai festival di Venezia, Toronto, Londra, New York. Nel 2012 pubblica anche il suo primo romanzo, Il giostraio (Caracò Editore). Nel 2014 esce nelle sale il suo quarto lungometraggio La gente che sta bene interpretato da Claudio Bisio, Margherita Buy e Diego Abatantuono. Naples ’44, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016, e Diva!, selezionato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2017, sono entrambi lavori dallo stile ibrido tra fiction e documentario. Al Festival di Venezia 2018 ha presentato Camorra, un documentario prodotto da Rai Cinema e realizzato con materiale d’archivio delle teche Rai.

Author: Redazionale

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