“Il mio amico Eric”, commedia surreale immersa nel sociale e ode al valore salvifico del calcio, autentico capolavoro di Ken Loach da un’idea di Eric Cantona, è in programma lunedì 11 giugno ore 20.15 per ‘Selected by Ugo G. Caruso’ al Cineforum del lunedì.
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In attesa degli ormai imminenti mondiali era inevitabile che Ugo G. Caruso, calciofilo appassionato, suggerisse di entrare in atmosfera ripescando uno dei più bei film di sempre dedicati al football.
In verità tra cinema e calcio il rapporto non è mai stato granché felice e pochissimi sono i titoli nella filmografia mondiale che meritano di essere ricordati.
Uno di questi è certamente “Il mio amico Eric” (“Looking for Eric” – UK, Francia, Belgio, Italia, Spagna 2009), a conferma del fatto che, visti i precedenti, più probabilmente che ad altri sarebbe riuscita ad un cineasta britannico l’impresa di elevare un inno al calcio capace poi, per le tante implicazioni psicologiche e sociali, di riscuotere un ampissimo favore anche presso quanti intrattengono con questo sport un rapporto di indifferenza o addirittura di antipatia.
L’appuntamento è per lunedì 11 giugno, come di consueto alle 20.15, presso il Caffè letterario LiberThè a Roma (V.le Adriatico, 20).
“Il mio amico Eric” nasce curiosamente proprio da un’idea di Éric Cantona, l’estroso attaccante marsigliese del Manchester United, amatissimo dai suoi tifosi inglesi che nel 2001 lo elessero “calciatore del secolo” dei Red Devils. Il fantasista dedicatosi in seguito con successo alla carriera d’attore in Francia, ha ispirato l’originale sceneggiatura di Paul Laverty. Ed è come se Cantona avesse portato un po’ dello spirito surreale del suo grande connazionale René Clair a soffiare nel cinema solitamente realistico di Ken Loach dando forma così a una commedia insieme poetica e sociale che lascia lo spettatore pervaso da un senso di ottimismo e di fiducia nel futuro, il che di questi tempi in ogni latitudine non è valore da poco.
Eric, un postino di mezz’età che vive e lavora a Manchester, si trova in un momento critico della sua vita. Trent’anni prima, in preda ad un attacco di panico, aveva abbandonato la moglie Lily e la figlia appena nata. Oggi vive con Ryan e Jess, i due figliastri lasciatigli in custodia dalla seconda ex moglie, con i quali ha un difficile rapporto. La figlia Sam è una ragazza madre in procinto di laurearsi e gli chiede di prendersi cura della nipotina per più tempo, questo per Eric significa dover rivedere Lily dopo tanti anni. Una sera mentre Eric è nella sua stanza impegnato ad autocommiserarsi (con l’aiuto di un po’ di erba rubata al figliastro) gli si materializza davanti Éric Cantona, il suo idolo del Manchester United del quale è tifosissimo. Cantona con la sua “filosofia” lo aiuterà ad affrontare il suo passato riavvicinandosi a Lily e lo spronerà a chiedere l’aiuto dei suoi colleghi e amici tifosi dei Red Devils per togliere dai guai Ryan che nel frattempo si è messo in affari con un pericoloso criminale. Il finale, già imitato in altre pellicole più recenti, è senza dubbio tra i più belli visti negli ultimi anni al cinema.