Got mit Uns. Democrazia contro teocrazia

  

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Democrazia contro teocrazia

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Ancora 100 anni fa le tantissime monarchie europee, oggi scomparse, guidavano le nazioni “Per grazia di Dio”; “Per volontà della Nazione” lo aggiungevano i regnanti che avevano concesso lo “statuto”; nella maggioranza dei casi si conosceva anche come il re spendeva i soldi pubblici, grazie ai bilanci, concedendo al popolo quello che era il grido di lotta dei liberali di 200 anni fa: “Statuto e Bilancio!”, Da sempre il potere si accredita presso l’Altissimo. I greci delle Polis assegnavano la fondazione e la costruzione delle loro “nazioni” ad un dio; l’imperatore ed i patrizi romani addirittura volevano far credere di discendere direttamente dall’Olimpo.

Teocratici, senza mezzi termini, sono i fondamentalisti islamici, che con queste premesse, a volte, governano nazioni. Peggio quando i fondamentalisti sono all’opposizione, in quanto percorrono la via del terrorismo. Grazie ad un assurdo sillogismo i terroristi islamici compiono attentati mortali presso i seggi elettorali, in quanto, essendo il potere diretta emanazione di Dio, chi va a votar è evidentemente “blasfemo”, in quanto crede di poter sostituirsi a Dio, prendendo la “scusa” della democrazia, Andare a votare è quindi come pregare in una chiesa cristiana, compiendo “apostasia”.

Ma anche nel nostro occidente democratico subiamo un certo attacco fondamentalista, soltanto che il loro Dio, non è quello delle Scritture ma quello delle… scritture contabili: il “dio denaro”, da cui la celeberrima frase “anziché il Dio trino,,, il quattrino”. Scherzi a  parte lo strapotere economico limita notevolmente la nostra libertà, il tutto al servizio del c.d. “libero mercato”. Come le bombe ai seggi elettorali, subiamo gli attacchi, non di kamikaze, ma di missili economici sotto forma di “rating” e di “spread” (per lo scrittore Mario Grasso, un mostro gigantesco a forma di ragno), Inoltre la politica dell’UE è appaltata proprio a certe società (contractors) che, ottenendo anche milioni di Euro di competenze, indirizzano le scelte della politica europea, soprattutto in ambito economico e strategico, in barba allo statuto UE e delle singole nazioni, che invece demanderebbero ai loro rappresentanti eletti le scelte politiche, anche quelle economiche e di bilancio…

Forse siamo tornati indietro di 200 anni quando i liberali chiedevano: “Statuto e Bilancio”.

 

Author: Francesco Nicolosi Fazio

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