Teatro di Roma. Dal 24 maggio, “Timeless”, regia di C. Sorace (al Teatro India)

  

Dal 24 al 27 maggio al Teatro India- Teatro di Roma

di scena

Timeless

progetto di Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace
regia Claudia Sorace
con gli attori della Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma
Valeria Belardelli, Luisa Casasanta, Edoardo Coen, Michela De Rossi, Alessandro Minati, Silvia Quondam
uditrice Dacia D’Acunto

direzione tecnica e realizzazione scene Maria Elena Fusacchia

Produzione Muta Imago
Progetto realizzato con il sostegno di MIBACT e di SIAE
nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” Compagnia sostenuta dal Mibact

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Dal 24 al 27 maggio al Teatro India la Compagnia Muta Imago presenta Timeless, un progetto di Glen Blackhall, Riccardo Fazi e Claudia Sorace, anche regista della performance che parte da un’indagine collettiva sulla natura del tempo per avviare una riflessione “sull’ora” e sulle sue caratteristiche di “impermanenza”.

Un’investigazione giocosa e umana sulla relazione tra spazio, tempo e memoria, la storia di un dramma familiare, una storia di fantasmi, il tempo che viviamo senza saperlo: Timeless è lo stato dell’arte di una ricerca che ha visto i Muta Imago per quattro settimane condividere lo stesso “spazio-tempo”, le stesse domande e gli stessi esperimenti con il gruppo di attori della Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma. Timeless non si presenta come un testo lineare, ma come un collage composto di frammenti, di conversazioni, immagini e azioni quotidiane che si ripetono negli anni, di piccoli momenti casuali a cui di solito non si dà importanza e che invece, più di ogni altra cosa, affrontano le grandi questioni della vita di tutti: «appendere un quadro, cercare un mazzo di chiavi, fare l’amore per la prima volta sul divano, raccontare la propria giornata al telefono, spegnere le candeline su una torta».

Le grandi ed essenziali tematiche dell’amore, della solitudine, della gioia, vengono restituite con la leggerezza e la semplicità di gesti che appartengono a ognuno di noi. Infatti, gli eventi non avvengono in maniera lineare, bensì simultanea: il 1945 accanto al 2020 «non prima, né dopo – annota la Compagnia – La performance scorre continua e ininterrotta, un movimento costante costruito tutto sull’alternanza dei corpi, delle voci e delle azioni dei performer, che senza soluzione di continuità dovranno danzare, giocare, parlare, urlare, lottare, far apparire dinosauri, interpretare fumetti pre-cristiani, ascoltare il suono di due torri che cadono, amare, cadere, avere cura l’uno dell’altro». Una sequenza di avvenimenti che si svolge senza soluzione di continuità: brevi frammenti di vite private, vacanze, compleanni, morti, cadute, persone, animali, alberi di natale, dinosauri, biologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita degli esseri umani.

Album di fotografie, sigle di telegiornali, ricordi personali e collettivi, materiali documentari su eventi storici, diari, lettere, diapositive, storie personali degli autori si armonizzano e si combinano per intessere un racconto che non restituisce momenti di una biografia personale, ma si configura come pura coreografia di parole e gesti, nei quali riconoscersi e rispecchiarsi.

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Ufficio Stampa Teatro di Roma a cura di

Amelia Realino

tel. 06. 684 000 308 I 345.4465117   e_mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net

Author: Redazionale

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